Diverse sedi
Alessandria

Outside the wall
dal 21/1/2010 al 13/2/2010
WEB
Segnalato da

Alexander Alvarez Contemporary Art




 
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21/1/2010

Outside the wall

Diverse sedi, Alessandria

L'esposizione non ha la pretesa di raccontare una verita' assoluta, ma piuttosto di mettere in luce una visione poetica e diagonale, capace di raccontare una realta' impossibile da smentire perche' invisibile.


comunicato stampa

a cura di Viviana Siviero

Elena Arzuffi, Carlo Cavina, Gianluca Groppi, Sandro Nicole, Serena Piccinini, Eva Sauer

“OUTSIDE THE WALL”
di Viviana Siviero

“Si è fuori da un muro anche quando il muro è eretto e delimita un confine. Non è necessario si tratti di un confine di costrizioni, può essere anche un muro di protezione: chi viene protetto subito ne gioisce, poi comincia a soffrire della prigionia e desidera di nuovo il rischio. Uno dei muri più celebri del mondo, simbolo di contrasti, è proprio quello di Berlino di cui l’anno appena concluso ha celebrato il ventennio dell’abbattimento. Per quanto si possa dire, non si potrà mai raccontare tutto ciò che è stato: solo la parte pubblica è nota, ma la maggior parte di ciò che ha rappresentato è rimasta sepolta nelle menti di chi ha vissuto la realtà, da un lato o dall’altro. Pensieri, a volte fissi e duraturi, altre volte effimeri come un battito d’ali, che hanno mantenuto la propria essenza inconsistente, scontrandosi contro un muro-superficie fino a farsi risucchiare da esso per venire a farne parte: inside the wall…Ciò che è stato demolito ha generato le celebri macerie finalmente valicabili: in tutto questo l’uomo era così concentrato a fare ciò che prima era vietato e a vedere ciò che prima era celato, che non ha notato il nugolo di pensieri, ricordi e sogni, che dai resti si è sprigionato, alla ricerca di nuoci corpi da infestare che gli permettessero di farsi tangibili e trasformarsi in esperienze reali.

All alone, or in twos
The ones who really love you
Walk up and down outside the wall
Some hand in hand
Some gathering together in bands
The bleeding hearts and the artists
Make their stand
And when they've given you their all
Some stagger and fall after all it's not easy
banging your heart against some mad buggers
Wall*

Outside the wall, Roger Waters 1979

Questa esposizione non ha la pretesa di raccontare una verità o di tracciare una soluzione risolutiva ed inattaccabile, ma piuttosto di mettere in luce una visione poetica e diagonale, capace di raccontare una realtà impossibile da smentire perché invisibile; gli occhi e l’anima degli artisti ritornano a mostrare quell’oggettività soggettiva delle cose attraverso un’idea. Il ruolo di muro come costrizione fisica e visiva con tutte le sue implicazioni è scontata. Ma il muro è anche superficie che gli occhi accarezzarono come normalità – seppur indigesta – per molti anni. Così è possibile essere concreti come i bambini e adottare una soluzione di sopravvivenza, considerando il muro come un foglio che si frapponga fra la vista ed il cielo e sulla cui superficie restino impigliati come fossero disegni invisibili, sogni e pensieri, strato su strato. Quando il muro crolla, ciò che fino ad allora era stato solo una proiezione, viene liberato e può trasformarsi in azione. Il muro così, pur non negando alcuno dei giudizi che la storia gli ha assegnato, diviene luogo infinitamente intriso che trattiene i ricordi (e non solo i dolori) molti dei quali hanno preso vita nei colori degli artisti che ne hanno decorato i resti ancora in piedi, creando così una vera e propria galleria a cielo aperto.”

La mostra che si inaugurerà venerdì 22 gennaio e che rimarrà visitabile sino al 14 febbraio, sarà dislocata presso due differenti sedi, in modo da creare un circuito di lettura.

Gli artisti che parteciperanno alla rassegna - Elena Arzuffi (fotografia con intervento grafico), Carlo Cavina (scultura fotografica), Gianluca Groppi (fotografia)Sandro Nicole (pittura digitale), Serena Piccinini (scultura), Eva Sauer (installazione di fotografia e parole) – mettono la loro sensibilità al nostro servizio, mostrandoci la via per vedere ciò che di solito resta invisibile agli occhi, attraverso una serie di opere eterogenee per tecnica e significato.

Elena Arzuffi, con la pulizia formale che contraddistingue la sua arte, ci presenta una serie di immagini ricche di semplicità e profondità che passano dal disegno alla fotografia illustrando alla perfezione il concept della mostra: pareti dipinte che riproducono altri-mondi, tentativi di sfondamento della materia in favore di un’alternativa immaginifica, superfici pietrose su cui compaiono sagome che provengono e proseguono dal mondo del pensiero, incontrati in giro per il mondo e custoditi attraverso uno scatto. Un passaggio rapido e continuo dalla realtà immaginifica a quella reale, entrambe vissute dall’uomo e in cui appare chiaro che nessuno dei due sia fasullo…

Carlo Cavina, nel suo tentativo continuo di superare i limiti di una fotografia ancora considerata nella propria dignità originaria, crea una scultura fredda che costringe ad evocare la fisicità di un limite su cui prende forma la rappresentazione del confine, inteso nella sua accezione di orizzonte, linea che demarca ma che è anche il principio della creazione bidimensionale.

Gianluca Groppi propone una serie di scatti eccezionali dove la sola presenza di bianco e nero aiuta a focalizzare l’attenzione sull’anima delle cose: un muro che viene trapassato con dei pensieri che hanno la forma di aereoplanini giocattolo, fragili solo all’apparenza, una donna in scatola che si frammenta in una serie di quadri lasciandovi il ricordo della propria bellezza, il gioco di una bambina che si disegna sulla superficie divenendo fotogramma di ciò che di essa il muro assorbirà, un individuo profetico che con un binocolo punta il muro senza amare ironie, capace di vedere tutto ciò che vi è custodito proprio come ognuno di noi, dopo, sarà capace di fare.

Sandro Nicole crea universi rendendoli possibili attraverso le nuove tecnologie ed in questo modo abbatte frontiere col solo gesto del fare. Le sue opere sono una concretizzazione allegra e gioiosa delle speranze delle persone che sanno vedere oltre il dramma, di tutti coloro che speravano nella Berlino che è oggi: una capitale ricca di bellezza e di stimoli.

Serena Piccinini parte dalla riflessione secondo cui un muro rappresenta un confine tangibile, un limite per il copro e per la vista e trova l’unica possibilità di superamento attraverso la fantasia dal potere sconfinato: un personaggio tratto dalla filastrocca rubata da Carrol per “Alice attraverso lo specchio” – Humpty Dumpty – si pone intoccabile a cavallo del muro, in modo da poter vedere l’aldilà senza perdere l’aldiquà; una situazione di delicato equilibrio che solo la solidità di pensieri e speranze possono mantenere saldo.

Eva Sauer, tedesca d’origine e italiana d’azione utilizza le pareti della galleria stessa per delineare la propria idea di muro, animandolo di fotografie scattate nel tempo e di parole pensate affiorati come emozioni dalla riflessione: fugaci pensieri di occhi e bocca, appuntati su un muro reale che diviene simbolo concreto di una realtà ancora viva, per compiere un ragionamento sull’epilogo della storia, sulla sorte dei protagonisti fuori dal muro: anche dopo che “qualcuno, dopo aver barcollato cadrà, per aver sbattuto il cuore contro il muro”, e aver demolito il confine, che ne sarà di quel limite? Scomparirà o continuerà ad esistere invisibile? E come…?

Il nucleo principale della mostra sarà allestito presso la Sala Comunale Esperide, mentre negli spazi della galleria Alexander Alvarez Contemporary Art, sarà possibile visionare un nucleo supplementare di lavori degli artisti che permetta un approfondimento stilistico oltre che poetico della tematica affrontata dalla mostra.

INAUGURAZIONE venerdì 22 Gennaio 2010:
ore 18.00 Sala Comunale Esperide
ore 18.45 galleria Alexander Alvarez Contemporary Art

Sala Comunale Esperide
Via Abba Cornaglia 26, Alessandrina
Aperto venerdì, sabato e domenica ore 16.00 – 19.00

Galleria Alexander Alvarez Contemporary Art
2° piano Palazzo Melchionni, Via Migliara, Alessandria
Aperto da martedì a sabato ore 16.00 – 19.30

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