Forever overhead. Nei nuovi spazi restaurati della galleria sono esposte sei nuove opere realizzate dall'artista facendo risuonare fonti diverse che spaziano dalla letteratura alla fisica, dalla storia dell'arte al quotidiano. All'origine del progetto espositivo l'affresco della lastra di copertura della Tomba del Tuffatore di Paestum, dove un giovane uomo e' sospeso tra la colonna-trampolino da cui si e' appena lanciato e lo specchio d'acqua sotto di lui.
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I nuovi spazi restaurati della Galleria Lia Rumma di Napoli riaprono al pubblico con Forever
overhead, mostra personale di Marzia Migliora.
Sei nuove opere realizzate dall'artista facendo risuonare fonti diverse che spaziano dalla
letteratura alla fisica, dalla storia dell’arte al quotidiano.
All’origine del progetto espositivo, l'affresco della lastra di copertura della Tomba del Tuffatore
di Paestum dove un giovane uomo è sospeso tra la colonna-trampolino da cui si è appena
lanciato e lo specchio d'acqua sotto di lui.
A quel corpo che vola, disegnando nell’aria un tragitto che accenna, nella lieve curva tra
braccia e gambe, a un movimento circolare e perpetuo, si accompagna idealmente il racconto
di David Foster Wallace - che dà il titolo alla mostra e all'omonimo video presentato - in cui,
nella vertiginosa altezza di un trampolino, si consuma il rito iniziatico di un adolescente verso
l’età adulta.
Un corpo si tuffa e nello staccare il peso da terra diviene altro.
Intorno a questo gesto fissato nel video, Marzia Migliora distilla parole, segni e immagini che
alludono a un cambiamento di stato. Forever overhead suona come una formula che
sospende l’azione in quel vuoto fatto di aria, per sempre lassù, nell’intervallo tra il prima e il
dopo, quando non si può tornare indietro e non si conosce ciò che sta oltre. Un istante dilatato
ad accogliere pensieri e possibilità, in cui la paura e il desiderio, la vita e la morte, l’ordinario e
il trascendentale si rivelano unità inscindibili dell’essere.
La mostra si apre con Blocco di partenza, denominazione che tiene insieme due spinte di
valore contrario: l’esitazione, il blocco, e lo slancio necessario a partire. L’artista realizza
l'opera in piombo assumendo il proprio peso come unità di misura di una postazione simile a
quelle presenti nelle piscine.
Le parole di Erri De Luca Alzo l’ultimo passo che depone in cima dove non è più suolo è
aria affiancano la prima opera, quasi un monito allo slancio, ad andare oltre al limite delle
paure ed a liberarsi nell’esperienza dell’aria.
Da una citazione dello stesso autore l’installazione: Siamo fatti di questo d’aria e acqua
come le comete, una scritta neon che dissolve la sua luminosità fino a spegnersi e
scomparire, per riaccendersi in un moto perpetuo.
Ed è ancora un’immagine affiorata dalla storia, lo spunto per Migratori senz’ali: sei teli
tessuti al telaio a mano che riproducono le fasi di trasformazione di un corpo in goccia come
appaiono nell'opera Tuffatore linee sintetiche del movimento verticale, realizzato nel 1931 dal
futurista Thayaht. Alla velocità di caduta che ridisegna i profili stilizzati del corpo, Migliora
sovrappone il movimento lento della tessitura, un gesto che, punto dopo punto, ne trattiene
l‘impronta.
Conclude la mostra l'installazione Scomparire in un pozzo di tempo. Il pubblico è invitato a
posizionarsi al centro del tappeto, dove il tuffo ha lasciato la sua traccia nell’avvolgimento
circolare dell’acqua.
Marzia Migliora è nata ad Alessandria nel 1972, attualmente vive e lavora a Torino.
Tra le sue più recenti personali ricordiamo: Forme nel verde (2009), San Quirico d'Orcia, Horti
Leonini; My no man's land (2008), Art Agents Gallery, Hamburg; Bianca e il suo contrario
(2007), Galleria Lia Rumma, Milano; Tanatosi (2006) Fondazione Merz, Torino; The Agony &
The Ecstasy (2005), FACT, Liverpool e Download now, Italian Cultural Institute, London;
Appassionata (2004), MART, Rovereto; Pari o dispari (2004), Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo, Torino; infine Punto croce (2001), Galleria Civica d’Arte Moderna e
Contemporanea, Torino.
Ha preso parte, tra le tante, alle collettive: Emerging Talents. Nuova Arte Italiana (2009),
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze; Hopes & Doubts, cutting edge art
between Lebanon and Italy (2008), The Dome, Beirut, Lebanon; Où? Scènes du sud: Espagne,
Italie (2007), Portugal, Cerrè d'Art Nimes; La parola nell'arte (2007), Mart, Rovereto; Baroque
and Neo-Baroque, DA2-Contemporary Art Centre, Salamanca, Aperto per lavori in corso
(2005), PAC, Milano; Dimensione follia (2004), Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Trento.
L'artista, con un progetto per il Museo del '900 a Milano, è tra i vincitori del premio
internazionale indetto da Twister: Rete Musei Lombardia.
Testo di Francesca Comisso.
Si ringraziano l'azienda Zegna Baruffa Lane Borgosesia e per il film: Ilenia Corti, Marco Fois,
Rocco Messere, Luca Ribuoli, Stefano Ricciotti.
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The newly renovated spaces of the Lia Rumma Gallery in Naples are to
be reopened to the public with Forever overhead, a personal exhibition
by the artist Marzia Migliora.
The six new works by the artist resound with influences from various
sources ranging from literature to physics, from the history of art to
everyday life.
The exhibition originates with the fresco on the stone slab cover of
the Tomb of the Diver from Paestum where a young man is suspended
between the column-diving board from which he has just jumped and the
expanse of water below him. The leaping body, which traces a path
through the air that hints, through the slight curve between arms and
legs, at a perpetual circular movement, accompanies the story by
Foster Wallace – which lends its name to the exhibition and the video;
in the story, the initiation ritual of an adolescent on the path
towards adulthood is consumed on the dizzying heights of a diving-board.
A body dives and, as it removes its weight from the ground, is
transformed into something else. Marzia Migliora applies words, signs
and images around the gesture fixed in the video, which allude to a
change of state. Forever overhead sounds like a formula that suspends
the action in that vacuum of air in the interval between the before
and after, when one can no longer turn back and what lies beyond is
unknown. It is a moment which is dilated to embrace thoughts and
possibilities, in which fear and desire, life and death, the ordinary
and the transcendental, prove to be inseparabile units of being.
The exhibition opens with the work Blocco di partenza (The initial
block), a title which keeps two opposing forces together: hesitation,
the block and the necessary impetus to leap. The artist has made the
work in lead, using her own weight as the unit of measurement for a
platform similar to the starting blocks in a swimming pool.
The words of the writer Erri De Luca - Alzo l’ultimo passo che depone
in cima dove non è più suolo è aria (I take the final step that leads
you to the summit where there is no longer ground but air) - accompany
the first work, almost an admonition at the moment of the leap to go
beyond the limit of fear and free oneself in the experience of air.
The installation, whose title is taken from another quotation by the
same author - Siamo fatti di questo d’aria e acqua come le comete (We
are made of this air and water like the comets) - is a neon sign whose
brightness fades until it disappears completely, only to turn on again
in perpetual motion.
Another image taken from history serves as the inspiration for the
work Migratori senz’ali (Wingless migrants): six sheets hand-woven
onto the loom which reproduce the phases of transformation of a
falling body as they appear in the work Tuffatore linee sintetiche del
movimento verticale (Diver: synthetic lines of vertical movement),
made in 1931 by the futurist artist Thayaht. Over the speed of fall
that redesigns the stylised profiles of the body, Migliora applies the
slow movement of weaving, a gesture whose every stitch leaves an
imprint. The exhibition ends with the installation Scomparire in un
pozzo di tempo (Disappearing into a well of time). Visitors are
invited to stand in the middle of the carpet, where the dive has left
its trace in the concentric ripples of the water.
Marzia Migliora was born in Alessandria in 1972. She currently lives
and works in Turin.
Her most recent personal exhibitions include the following: Forme nel
verde (2009), San Quirico d'Orcia, Horti Leonini; My no man's land
(2008), Art Agents Gallery, Hamburg; Bianca e il suo contrario (2007),
Galleria Lia Rumma, Milan; Tanatosi (2006) Fondazione Merz, Turin; The
Agony & The Ecstasy (2005), FACT, Liverpool and Download now, Italian
Cultural Institute, London; Appassionata (2004), MART, Rovereto; Pari
o dispari (2004), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin and
lastly, Punto croce (2001), Galleria Civica d’Arte Moderna e
Contemporanea, Turin.
Among various other exhibitions, she has taken part in the following
collective exhibitions: Emerging Talents. Nuova Arte Italiana (2009),
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Florence; Hopes & Doubts,
cutting edge art between Lebanon and Italy (2008), The Dome, Beirut,
Lebanon; Où? Scènes du sud: Espagne, Italie (2007), Portugal, Cerrè
d'Art Nimes; La parola nell'arte (2007), Mart, Rovereto; Baroque and
Neo-Baroque, DA2-Contemporary Art Centre, Salamanca, Aperto per lavori
in corso (2005), PAC, Milan; Dimensione follia (2004) and Galleria
Civica d'Arte Contemporanea, Trento.
The artist was one of the winners of the international awards
announced by Twister: Rete Musei Lombardia with a design for the
Museum of the Twentieth Century in Milan.
Text by Francesca Comisso.
Our thanks go to the company Zegna Baruffa Lane Borgosesia and, for
the film, to the following: Ilenia Corti, Marco Fois, Rocco Messere,
Luca Ribuoli, Stefano Ricciotti, Daniele Tribi, Guido Viale Marchino.
Immagine: Marzia Migliora, senza titolo, (Forever overhead, 2), 2010. Stampa lambda cm.110x168
Courtesy Galleria Lia Rumma Napoli/Milano
Inaugurazione domenica 24 gennaio 2010, ore 12
Galleria Lia Rumma Napoli
Via Vannella Gaetani 12, Napoli
orario galleria: martedì - sabato, ore 10.30-13.30 / 15.30-19.30
ingresso libero