Spazio Danseei echi darte
Olgiate Olona (VA)
via Oriani, 62
0331 640369 FAX 0331 640369

Andrea Cereda
dal 22/1/2010 al 19/2/2010
ven-sab 16-19 e su apppuntamento

Segnalato da

Fermo Stucchi




 
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22/1/2010

Andrea Cereda

Spazio Danseei echi darte, Olgiate Olona (VA)

Sconfini. Lamiere abrase, aggredite, piegate, provenienti da rottami raccolti in discarica o da vecchi bidoni usati negli orti per raccogliere l'acqua, diventano oggetti emozionanti.


comunicato stampa

A cura di Simona Bartolena

Le lamiere di Andrea Cereda hanno bisogno di tempo. Il segreto è osservarle bene e lasciare che, dopo un primo ruvido impatto, mostrino la loro vera natura. Ecco allora che la loro apparente trascuratezza – quella certa casualità dietro cui si nascondono – rivelerà ben orchestrati accordi materici e cromatici, linee e segni sicuri ed espressivi, valori estetici e significati inaspettati. Cereda ha incontrato la lamiera di ferro, il suo materiale d’elezione, dopo un passato da artista figurativo. A dispetto degli ottimi risultati ottenuti nell’ambito della figurazione, è proprio in queste opere materiche che la sua ricerca sembra trovare la giusta direzione. Dapprima il ferro è usato insieme al legno, poi ruba la scena e diventa protagonista: nascono le serie delle Erosioni – nelle quali il metallo è sottoposto ad agenti corrosivi, piegato, saldato, spaccato, corroso dall’acido, sottoposto alla fiamma ossidrica, diventando metafora di un disagio privato e tutto umano, del disperato tentativo di modificare le proprie abitudini, perfino il proprio aspetto, per riuscire a sopravvivere – e delle Convivenze (nelle quali la forzata vicinanza, imposta da cuciture di metallo, punti di sutura e fusioni, di elementi diversi è simbolo di identità differenti che si incontrano e convivono, trovando un nuovo equilibrio.

Sebbene costruite su equilibri di linee e colori, le Convivenze non sono, dunque, in alcun modo opere astratte, ma sembrano anzi nascere dalla medesima intenzione delle tele figurative degli esordi: la materia si fa interprete di comportamenti umani, di paure lecite e altrettanto lecite reazioni.

Le complesse metafore declamate dalle prime opere sfumano poi in composizioni più istintive, nelle quali la potenzialità espressiva della materia – una materia povera ma parlante, già straordinariamente espressiva ancor prima che l’artista cominci a modificarla – emerge con prepotenza e inattesa poeticità. Queste lamiere abrase, aggredite, cucite, accarezzate, piegate, provenienti da rottami raccolti in discarica o da vecchi bidoni usati negli orti per raccogliere l’acqua, diventano oggetti emozionanti, di un’eleganza mai banale, a tratti un po’ sprezzante e sempre anticonformista. Un’attitudine che gli Sconfini, la nuova possibile evoluzione delle Convivenze, manifestano se possibile in modo ancor più evidente. I loro margini irregolari riescono a fare piazza pulita di quei pochi limiti che ancora le Convivenze si ponevano. Gli Sconfini invadono lo spazio con maggior libertà, svelano il proprio carattere, non hanno vincoli, quasi fossero sfuggiti di mano anche al loro creatore, in un impulso di autonomia o seguendo un istinto tanto irrazionale quanto forse inevitabile. Un’indipendenza che gli Sconfini non smarriscono neppure quando sono inquadrati in una cornice; anzi: proprio quel margine, severo e regolare nelle sue geometrie, che sembra voler faticosamente riportarli alla ragione e fare ordine, non fa altro che accentuarne l’irregolarità, la loro natura libera. Per questo ci vuole del tempo per capire le lamiere di Cer. Occorre osservarle in silenzio, in momenti diversi, guardarle per ciò che sono .ora e per ciò che sono state, pensare al loro percorso e a cosa lo sguardo e le mani dell’artista le hanno fatte diventare. Bisogna godere dapprima della loro innegabile armonia estetica, del loro equilibrio. Poi percepirne i colori, i passaggi, gli accostamenti. Sentirne la materia. Infine pensare al loro tempo. Al racconto che portano in sé, trasformato ma mai cancellato.

Inaugurazione 23 gennaio ore 18

Spazio Danseei Echi Darte
via Oriani, 62 - Olgiate Olona (VA)
ven-sab 16-19 e su apppuntamento
Ingresso libero

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