Un evento che dimostra come la graffiti-art sia ormai un fenomeno che ha acquisito rilevanza ed autonomia proprie, scavalcando limitazioni fisiche e tematiche per invadere dai grandi edifici ai piccoli oggetti.
a cura di Elena Saccardi e Vittorio Vernazzano
Da arte proibita a nuova arte di committenza del XXI secolo. E' questo il percorso che sembra delinearsi
per i writers contemporanei che con bombolette e stancils hanno conquistato sempre più, con i loro
graffiti, spazi pubblici e non, aziende private e persino enti pubblici i quali hanno iniziato a
commissionargli nuovi lavori, soprattutto di vaste dimensioni. Questa tendenza è già ampiamente
sviluppata in paesi aperti alla sperimentazione, anche in Europa, ad esempio in Germania. Saranno loro
i nuovi Giotto, Mantegna e Michelangelo? Saranno i loro segni gli eredi degli antichi cicli di affreschi?
Azzardato ma possibile. E così arrivano all' Open Lab art gallery esempi internazionali, ma anche del
tutto "made in Italy" a mostrarci come ormai la graffiti-art sia "affar serio", non più solo una moda, ma un
fenomeno che ha acquisito rilevanza ed autonomia proprie, scavalcando limitazioni fisiche e tematiche
per invadere dai grandi edifici ai piccoli oggetti, rappresentando i temi più vari, dal puro decorativismo
alle tensioni metafisiche, alle nevrosi umane, a seconda della diversa sensibilità di ogni singolo artista.
SATONE
(Rafael Gerlach nasce nel 1977 a La Victoria in Venezuela, vive ora in Germania, a Monaco)
SatOne è un’artista, grafico e illustratore che ha ben presto sviluppato il suo stile e interesse per i graffiti,
creando un vocabolario formale molto personale, che perpetrato scaturisce in un affascinante mix di
ricerca artistica e precisione tecnica legata a mondi immaginari.
La sapiente miscela di figurativo ed elementi grafici liberi crea suspense, aprendo la strada a nuovi
mondi possibili e a linguaggi inesplorati.
La sua rappresentazione è un nuovo impulso che tende a soddisfare un sentimentalismo legato ad una
certa nostalgia per la natura con i suoi spunti lirici, e una nuova forma di natura, che si fonde con
l’anonimato delle metropoli, le modifica attraverso gli agenti atmosferici e crea nuove strutture che
nascono sulle basi di fabbriche abbandonate, dove l’organico e il post industriale si preparano a nuova
vita.
STEFAN WINTERLE
(Stefan Winterle, nasce nel 1976 a Lörrach in Germania)
E′ dal 1993 che Stefan Winterle a.k.a. LECKOmio appartiene al variegato mondo dei graffiti e fin da
subito scopre che la bomboletta spray è lo strumento necessario a realizzare la sua creatività. Ben
presto applica lo spray painting anche alla tela, che vede però come un supporto troppo limitato per
questo tipo di tecnica. Inizia così nel 2002 la sua paziente sperimentazione con lo stancil. Un migliaio di
lame dopo la sua figurazione iperrealista giunge a risultati incredibili e le esposizioni si susseguono in
Australia, in Iran, negli Usa e in Europa.
Con la serie “Monuments” crea attraverso il ritratto dell’artista all’opera e con l’intervento diretto di
quest’ultimo nell’imporre il suo stile, una sorta di celebrazione, un Oscar al writer, un monumento ai
graffiti.
DOME
(Christian Krämer nasce nel 1975, vive e lavora a Karlsruhe in Germania)
Appare molto gradevole alla vista il lavoro di Dome, un artista internazionale che da alcuni anni espone
in importanti gallerie e partecipa a fiere strettamente legate al mondo dei graffiti.
Attraverso una prima analisi del suo lavoro, perdendosi nei particolari, nel colore, nella figura si può ben
notare come i singoli aspetti, dati dall’abbigliamento, dal trucco, dall’ornamento siano sinonimo di
conoscenza superficiale della persona. Dopo un’analisi più attenta si entra nel senso sociale di questo
travestimento, quasi teatrale, nel quale i personaggi diventano burattini, imprigionati in gabbie e case,
delle quali possiedono sì le chiavi, ma non hanno il coraggio di liberarsi, tentando il volo. E sono varie le
ragioni di questo mascherarsi, come la semplice ricerca di un’autodifesa attraverso il rassicurante
mantenimento dello status quo, o l'identificazione sociale e l’adattamento, o una pura e semplice vanità
che costringe in un’illusione di prestigio.
MACS
(Antonello Piccinino, classe 1978, è originario di Lanciano in provincia di Chieti)
Lavora come graphic designer, illustratore e graffiti writer Antonello, che realizza il suo primo graffito nel
1993 firmandolo come "Macs", lo pseudonimo che continua tutt’ora ad essere il suo "nome d'arte".
Produce nel corso degli anni svariate opere murali in Italia e all’estero, partecipando a mostre ed eventi
internazionali di writing.
Indipendentemente dalla tecnica che spazia dalla matita, all’acrilico, fino ad arrivare allo spray, Macs ha
il grande talento di possedere una cifra stilistica ben riconoscibile: il suo segno declinato al disegno, allo
studio del lettering, al fumetto e al fotorealismo grazie ad un innato entusiasmo pittorico, lancia messaggi
chiari, dai muri della città, ai cabinotti elettrici, fino ad arrivare alla tela. E’ uno dei più noti e
rappresentativi realizzatori di Characters in Italia e all’estero grazie al suo lettering, semplice ma al
tempo stesso elaborato, ed ai suoi personaggi a volte seri, a volte buffi e irrimediabilmente sarcastici,
che raccontano un po’ tutto ciò sente, che vive e lo circonda.
REMS182
(Emanuele Ronco, co-fondatore del collettivo artistico truly design, nasce nel 1982 e vive a Moncalieri,
Torino)
Il ciclo di olii intitolato “Trasparenze” vuole rappresentare attraverso una serie di tele gli stati psicofisici
divergenti del soggetto preso in analisi.
Impastando nella materia pittorica i singoli scatti con cui ha ritratto i modelli, giunge al fine di raffigurare
contemporaneamente due pose diverse.
Tali pose emergono sulla tela in maniera irregolare, lottando per conquistare la superfice pittorica che gli
regalerà voce e forma: affidandosi al linguaggio pittorico figurativo vuole così illustrare il conflitto che
scaturisce in ogni individuo dagli atti mancati e dagli stati mentali repressi che vengono affogati nelle
profondità della psiche.
Secondo la teoria freudiana infatti gli atti mancati nascondono il conflitto nevrotico tra il compiere una
certa azione e non farlo, tra il gridare e il tacere, tra il conoscere e fingere di ignorare. Il sintomo
nevrotico nasce come risposta a queste pulsioni represse.
L’illusione creata da queste immagini svela una coesistenza formale impossibile, dove il volto del
soggetto viene soffocato dalla mano che censura e detta comportamenti più convenienti e socialmente
accettabili.
BISERAMA
(Alexander Becherer nasce nel 1983 a Lahr im Schwarzwald in Germania, vive e lavora nella Foresta
Nera)
Il suo approcio all’arte così come il suo stile di vita sono fortemente legati alla cultura e all’espressione
dei graffiti.
Dal 2001 utilizza lo pseudonimo "Biserama" per la sua ricerca artistica indipendente applicata ad una
grande varietà di luoghi e supporti, dalle produzioni murali, agli spray su tela, fino al suo originalissimo
approcio con la scultura.
Attualmente il suo lavoro è concentrato sull'integrazione dei diversi stili e la sperimentazione con un
numero sempre maggiore di forme e supporti. Per affinare ulteriormente la sua tecnica e fornire di
conseguenza alle sue opere impulsi freschi e nuove possibilità, ha iniziato nel 2004 uno studio intensivo
delle possiblità offerte dai materiali come il gesso, il legno e il cartone.
In primo piano nella maggior parte dei suoi lavori gioca con l'ambiguità, l’identità mascherata, la
stravaganza ed una consapevole per quanto imprevista provocazione.
Inaugurazione 13 febbraio dalle ore 18
OpenLab art gallery - Compagnia Unica (1 piano)
Via San Vincenzo 102-104r, Genova
orari d'apertura: dal mercoledì al sabato h. 15.30 - 19.30
ingresso libero