Galleria Opera Unica
Roma
via della Reginella, 26
06 68809645
WEB
Nunzio De Martino
dal 16/2/2010 al 22/2/2010
visibile dalla strada 24 ore su 24

Segnalato da

Galleria Opera Unica



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Nunzio De Martino



 
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16/2/2010

Nunzio De Martino

Galleria Opera Unica, Roma

L'artista continua la sua ricerca sull'appropriazione di una coscienza dello spazio e del tempo. Note, unico lavoro in mostra, e' un opera composta da un parallelepipedo in legno laccato sul quale e' fissato un ago nella cui cruna ci sono dei filamenti di cotone.


comunicato stampa

Nunzio De Martino, continua la sua ricerca sull’appropriazione di una coscienza dello spazio e del tempo, di quei gesti minimi che attraversano la storia e incidono la memoria. Note, unico lavoro in mostra, è un opera composta da un parallelepipedo in legno laccato, sul quale è fissato un ago, nella cui cruna, ci sono dei filamenti di cotone trasportati dallo stesso.

Nel lavoro di De Martino esiste un confine dove le parole finiscono e inizia l’immaginazione, dove la realtà non è solo ciò che banalmente vediamo, ma anche e soprattutto un pensiero che ci eleva in un mondo che va oltre, dove tutto può assumere una connotazione nuova e inaspettata. «Questo può accadere – come suggerisce l’artista – solo se ci spingiamo al di là delle frontiere dell’apparire. Allora ciò che ci circonda, potrà avere un senso diverso che ci sarà svelato solo se saremo pronti ad accoglierlo». Così, dei fili di cotone non saranno più esclusivamente semplici elementi per tessere e un ago non sarà solo un banale strumento per cucire.

Dunque, l’ago inteso come vettore, veicolo; che porta qualcosa dietro di sé; un corpo che trasporta per costruire, riparare, che scivola tra i tessuti della vita, rigido come l’inquietudine di un uomo, ma pure ancora per i suoi filamenti. Un ago è capace sempre di portare con sé la memoria del suo operato. Cuce lungo innumerevoli direzioni. A volte, sulle ali di un destino semplice; altre, su tessuti duri e inaccessibili, lasciando sempre un segno del suo passaggio. Ma qui, in tale spazio, il nostro ago è giunto a un momento specifico, è fisso, come a enfatizzare una fase particolare e unica. È stabile, immobilizzato su se stesso, accentuando la sua presenza qui, è nel suo valore più emblematico e complesso, è di fronte a se stesso ma anche di fronte allo spettatore: vuole osservarsi e farsi osservare. Perché solo così, solo nell’osservarlo più attentamente, si svela un lato nascosto e diverso dal resto, tanto piccolo e impenetrabile e per nulla facile da intercettare: la cruna.

Questo microscopico passaggio che permette al cotone di potersi unire, instaura un legame preziosissimo e inscindibile con ciò che porta o portiamo, con la sua e la nostra memoria, con la sua e la nostra storia. L’ago diviene un corpo che trasporta qualcosa, filamenti che passano, si perdono e si spezzano nel comporre una cucitura. Come le esperienze e i suoi viaggi nella vita. Ma qui i filamenti non si sono perduti, sono insieme all’ago, pronti ad annotare un traguardo al quale giungono e dal quale ripartono. Esistono dietro le proprie esperienze, le loro attese, le loro motivazioni, le loro paure, i sacrifici, le loro banalità. Tutto il proprio vissuto che, senza perdersi, giunge fin qui.

Un semplice ago con cotone ora divengono una nuova realtà, tanto forte da permetterci di andare oltre ciò che da sempre conosciamo, oltre la loro apparenza, donandoci ancora una volta un soffio della grande magia dell’arte.

Vernissage mercoledì 17 Febbraio ore 18,30

Opera Unica Art Gallery
via Della Reginella, 26 - Roma
visibile interamente dalla strada 24 ore su 24

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