Ar/ge Kunst Galleria Museo
Bolzano
via Museo, 29
0471 971601 FAX 0471 979945
WEB
Gianluca & Massimiliano De Serio
dal 18/2/2010 al 9/4/2010
mar-ven 10-13, 15-19, sa 10-13, dom e lun chiuso

Segnalato da

ar/ge kunst Galerie Museum




 
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18/2/2010

Gianluca & Massimiliano De Serio

Ar/ge Kunst Galleria Museo, Bolzano

Bakroman e' un'opera video realizzata dagli artisti nel 2010 durante un periodo di soggiorno a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso. L'attenzione si e' rivolta verso la comunita' dei ragazzi e delle ragazze di strada della citta', i Bakroman, come chiamati in lingua moore'. Orfani o privi di famiglia, i Bakroman vivono e crescono in condizioni di completa indigenza nelle strade della citta'. Posti al fondo del precario sistema sociale del Burkina Faso, non hanno casa, scolarizzazione e lavoro. A cura di Luigi Fassi.


comunicato stampa

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A cura di Luigi Fassi

Primo progetto personale di Gianluca & Massimiliano De Serio (Torino, 1978, vivono e lavorano a Torino) in un’istituzione italiana, Bakroman è un’opera video realizzata dagli artisti nel 2010 durante un periodo di soggiorno di alcune settimane a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso. L’attenzione degli artisti si è rivolta verso la comunità dei ragazzi e delle ragazze di strada della città, i Bakroman, come chiamati in lingua mòoré. Orfani o privi di famiglia, i Bakroman vivono e crescono in condizioni di completa indigenza nelle strade della città, affidati solo a sé stessi e soggetti a violenze, stupri e aggressioni. Posti al fondo del precario sistema sociale del Burkina Faso, i Bakroman non hanno casa, scolarizzazione e lavoro. Le loro giornate si alternano in un lungo peregrinare attraverso le strade della capitale alla ricerca di cibo e acqua, di sostentamenti primari sempre minimi, incerti e faticosi. Proprio la difficoltà e il senso di abbandono a cui essi sono consegnati, unitamente ai pericoli cui sono soggetti, ha generato nei più anziani di essi la volontà di costituire un’associazione, l’Ajer - Association des jeunes en situation de rue, finalizzata a creare una forma di ordine nelle loro giornate e una struttura di dialogo e sostegno reciproco tra loro stessi. Tramite un tessuto quotidiano fatto di riunioni, incontri e regole collettive, l’associazione è una forma di pronto soccorso spontaneo, una piattaforma di opportunità e solidarietà reciproca per cercare di arginare la situazione di emergenza permanente data dalla durezza della vita in strada.

Esplosa in una molteplicità di proiezioni e schermi, Bakroman è un’opera ibrida e poliedrica, in cui compaiono e si sovrappongono vicendevolmente le immagini della vita dell’associazione e dei gruppi di parola in essa, il flusso dei dialoghi dei ragazzi nelle giornate per strada e frammenti biografici tratti dal loro presente. La mediazione e il filtro obbligato della macchina da presa hanno trasformato il lavoro di avvicinamento degli artisti con i ragazzi di strada in una pratica di osservazione partecipante, che da neutrale si è rivelata confidenziale, sino ad annullare progressivamente la distanza tra loro e i Bakroman. L’opera rifiuta così la dimensione chiusa del documentario tradizionale, il suo carattere di testimonianza da reportage costruito secondo unità narrative codificate e consequenziali. Bakroman è fondata infatti sul tentativo di instaurare un’uguaglianza intima tra i ragazzi di Ouagadougou e gli artisti, mediante una compresenza di entrambi nello spazio temporale e geografico ripreso dalle immagini. Analisi di una comunità di “invisibili” opposta al fallimento dell’ordine sociale esistente, l’opera dei De Serio contribuisce alla ricerca di una dimensione etica del documentario, testimoniando la formazione di un’identità collettiva in divenire, racchiusa nello spazio di un’esperienza diasporica e di resistenza.

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Curated by Luigi Fassi

The first personal project of Gianluca & Massimiliano De Serio (born Torino 1978, both live and work in Torino) to be presented in an Italian institution. Bakroman is a video work realized by Gianluca & Massimiliano De Serio in 2010 during a several week-long stay in Ouagadougou, the capital of Burkina Faso. The artists focused their attention on a community of boys and girls living on the streets of the city, or the Bakroman as they are called in the mòoré language. Being orphans or children without families, the Bakroman live and grow up in conditions of extreme poverty in the streets of the city, left to take care of themselves and moreover subject to violence, rape and other forms of aggression. Placed on the low end of the precarious social system of Burkina Faso, the Bakroman have neither a place to stay nor educational skills or jobs. Their daily routine alternates in roaming through the streets of the capital searching for food and water, as even these very few primary needs are uncertain and exhaustive in terms of finding access. These difficulties, as well as the loneliness and danger to which they are subjected, eventually led the older ones to found an association. The Ajer - Association des jeunes en situation de rue, was founded to provide a sense of regularity and order to their days and a structure for dialogue and reciprocal support among each other. The association itself is a form of spontaneous first aid association, constituted by daily reunions, meetings and collective rules. It resembles a platform of reciprocal opportunity and solidarity, attempting to reduce the permanent emergency situation that arises in consequence of the difficulty of street life.

Broken up into a multiplicity of projections and screens, Bakroman is a hybrid and multi-layered work, in which images from the social life of the association and the various factions in it emerge and overlap with each other, along with snatches of conversation between the adolescents during their long days on the street and other biographical fragments drawn from their everyday lives. The mediation and essential filter of the film camera have transformed the work of the artists, which at first consisted in approaching street people, into a more participatory, observational work. This began in a neutral way but revealed itself to be confidential in nature, increasingly suspending the distance between the artists and the Bakroman. In this way, their work refuses to conform to the closed dimensions of the traditional documentary and its reportage-like character of providing solid testimony, established on codified and consequential narrative unities. Bakroman is rather based on an attempt to establish an intimate equality between the young street people of Ouagadougou and the artists, by means of depicting both together within the temporal and geographic space offered by the images. As an analysis of a community of “invisibles”, yet still opposed to the failure of the existing social order, the work of the De Serio brothers contributes to the research of the ethical dimension of the documentary by revealing the formation of a growing collective identity which is enclosed within the space of a diasporic experience of resistance.

Image: Gianluca & Massimiliano De Serio, Bakroman, 2010. Courtesy the artist and Guido Costa Projects, Torino

Inaugurazione 19 Febbraio 2010, ore 19
artists’ talk with Karl Lydén

ar/ge kunst Galerie Museum / Galleria Museo
Museumstr. 29 via museo, Bolzano
Orari: mar-ven 10-13, 15-19, sa 10-13, dom e lun chiuso
ingresso libero

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