Michele Placido
Sergio Rubini
Mario Perrotta
Cosimo Cinieri
Fosco Maraini
Ferdinando Scianna
Iuliano Luca
Pier Paolo Cito
Alberto Pizzoli
JB Russel
Les Stone
Peter Turneley
Patrick Durand
Il percorso della mostra e' diviso in tre sezioni: Emigrazione italiana e pugliese negli USA (dal 1900 al 1927); Emigrazione pugliese in Europa e nord Italia (dal 1946 al 1976); Immigrazione in Puglia. Le voci narranti di attori pugliesi seguono il percorso dei visitatori lungo l'esposizione di 250 fotografie provenienti da musei e archivi storici, affiancate da opere di grandi fotografi come Fosco Maraini, Ferdinando Scianna, Iuliano Luca, Pier Paolo Cito, Alberto Pizzoli, JB Russel, Les Stone, Peter Turneley, Patrick Durand.
Il Novecento è una storia ricca di viaggi della speranza, di frontiere attraversate da uomini e donne alla ricerca di una vita migliore. Viaggi, transiti, permanenze hanno generato una grande ricchezza di tracce storiche, letterarie, fotografiche e cinematografiche. La finalità è didattica e pedagogica insieme, perciò l'ampiezza degli strumenti utilizzati, dalla fotografia, al video, alla multimedialità sino al contributo delle arti teatrali, musicali, cinematografiche e visive, intendono offrire continui stimoli proponendo ai visitatori più che una esposizione una suggestiva esperienza emozionale.
Il percorso è diviso in tre sezioni:
1) Emigrazione italiana e pugliese negli USA (dal 1900 al 1927);
2) Emigrazione pugliese in Europa e nord Italia (dal 1946 al 1976);
3) Immigrazione in Puglia.
Le voci narranti degli attori pugliesi Michele Placido, Sergio Rubini, Mario Perrotta e Cosimo Cinieri, seguono il percorso dei visitatori lungo l’esposizione. Sono state selezionate più di 250 fotografie provenienti da musei, archivi storici, istituti, fondazioni, affiancate da opere di grandi fotografi come Fosco Maraini, Ferdinando Scianna, Iuliano Luca, Pier Paolo Cito, Alberto Pizzoli, JB Russel, Les Stone, Peter Turneley, Patrick Durand. La documentazione fotografica è arricchita da una ricerca video grazie alla partecipazione di Teche RAI e dell’Istituto Luce.
Uno spazio per ogni sezione è destinato al cinema, attraverso videoclip con la sequenza di brevi ma significative scene inserite nel percorso della mostra come finestra sull’immaginario prodotto dal cinema rispetto all’illustrazione documentaria offerta dal percorso espositivo. Un contributo dell'arte visiva dagli artisti albanes Andrian Paci, Milot Parlind Prelashi, arrivati in Italia con le carrette del mare negli anni Novanta e oggi importanti artisti internazionali di arte contemporanea. Il valore aggiunto sono i testimoni diretti, i migranti, coloro che sono dovuti partire, che raccontano l’emigrazione per averla vissuta sulla propria pelle e che rappresentano un importante contributo umano ed emotivo.
Migrazione significa soprattutto spostamento. Per questa ragione la mostra sarà allestita all'interno di 12 carri merce che si trasformeranno in una grande galleria multimediale: il treno è uno dei segni simbolo della nostra migrazione, utilizzato da milioni di pugliesi per raggingere il porto di Napoli agli inizi del secolo da dove partivano i bastimenti per le Americhe, e nel dopoguerra per raggiungere il Belgio, la Francia, la Germania, la Svizzera.
Il treno si fermerà nelle seguenti stazioni ferroviarie:
» Lecce - 20,21,22, 23, 24 febbraio
» Brindisi Centrale - 25,26,27,28 febbraio
» Taranto - 1,2,3,4 marzo
» Bari Centrale - dal 5 al 12 marzo
» Foggia - 13,14,15, 16 marzo
» Torino Porta Nuova - 19,20,21,22 marzo
Info: Telefono: 080.21.43.258
(dal lunedi al venerdi h. 9/13-15/19, sabato h. 9/13)
Email: info@migrantipuglia.it
Prenotazione per le scuole
Le scuole che intendono visitare la mostra, partecipare agli incontri o alla rassegna cinematografica, sono invitate ad inoltrare la richiesta all'indirizzo email scuole@migrantipuglia.it.
Ufficio stampa
Ignazio Minerva
335.255.240
ufficiostampa@farm37.it
Inaugurazione 19 febbraio, 2010, ore 18
Stazione centrale
Piazzale Oronzo Massari - Lecce
Orario di apertura: dalle 9 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30)
L'ingresso alla mostra è gratuito