Di Sella vengono presentate per la prima volta in modo organico, le immagini fotografiche che realizzo' in successivi viaggi sulle Alpi del Tirolo tra il 1887 e il 1893, immagini di straordinaria suggestione e di assoluta perizia tecnica.
Ascensioni fotografiche
Viaggio nelle Alpi del Tirolo 1887 - 1891 - 1893
Nell'Anno Internazionale della Montagna, dal 20 giugno al 29 settembre
2002, la Galleria Civica di Bolzano rende omaggio a Vittorio Sella,
pioniere della fotografia d'alta quota.
La mostra, promossa e organizzata dall'Assessorato alla Cultura del
Comune di Bolzano, è stata ideata da Lodovico Sella e Augusto Golin
con il Patrocinio del Comitato Italiano per il "2002 Anno Internazionale
delle Montagne", sotto l'egida delle Nazioni Unite e della FAO.
Di Sella vengono presentate per la prima volta in modo organico, le
immagini fotografiche che realizzò in successivi viaggi sulle Alpi del
Tirolo tra il 1887 e il 1893, immagini di straordinaria suggestione e di
assoluta perizia tecnica.
Appartenente ad una delle più importanti famiglie di imprenditori
piemontesi, e nipote dello statista Quintino, che fu tra l'altro tra i
fondatori del CAI, Vittorio Sella (Biella, 1859 - 1943), decise di
fissare su lastra l'immagine delle più belle cime delle Alpi
conquistandosi rapidamente una solida fama internazionale come
"fotografo delle alte quote".
Dal padre, pioniere della chimica applicata alla tecnica fotografica,
aveva ereditato, oltre all'azienda di famiglia, la passione per la
fotografia che sposò ad un'altra grande passione, quella per
l'alpinismo.
Per realizzare le prime immagini alpine, poco più che ragazzo,
trasportò sulla cima del Monte Mars, nelle Prealpi Biellesi, duecento
chili di materiali, ciò che allora serviva per fissare sulla lastra i
panorami che si godevano da lassù. La tecnica fotografica compiva
intanto grandi passi e il procedimento a collodio umido, sperimentato in
quelle prime ascensioni, lasciava il posto alla lastra a secco, di
gestione decisamente meno complessa ed onerosa.
Dalle montagne di casa, alla prima salita invernale del Cervino e poi
già nel 1889 la prima spedizione in Caucaso. Sella è presente, come
fotografo ufficiale, a quasi tutte le spedizioni del Duca degli Abruzzi,
dal Mt. St. Elia in Alaska, al Ruwenzori in Africa fino alla grande
spedizione del 1909 in Karakorum, preceduta, nel 1899, dal viaggio
esplorativo nel Sikkim indiano e in Nepal, intorno al massiccio del
Kangchenjunga, a fianco dell'esploratore inglese W. Douglas Freshfield.
Tra l'una e l'altra spedizione, decide di documentare in modo
sistematico le alte quote delle Alpi. Da qui la scelta di fotografare
anche quella parte di montagne che rientravano nei confini dell'Impero
d'Austria e che solo da alcuni anni erano state scoperte dal mondo
alpinistico, nato e cresciuto nelle Alpi Occidentali, con la sistematica
salita delle cime principali. Una scelta cui non era estranea
l'attenzione per il mondo tedesco della famiglia Sella. Numerosi sono i
contatti con riviste ed editori tedeschi che pubblicano molti delle sue
immagini.
Anche se i tempi del pionierismo erano già un ricordo e se le
attrezzature necessarie si erano "ridotte" a qualche decina di
chilogrammi di peso, le ascensioni che Sella e le guide alpine locali
compiono per raggiungere le alte quote alpine restano memorabili nella
storia dell'alpinismo oltre che della fotografia.
Di queste spedizioni, meticolosamente pianificate, sono frutto
centinaia di splendide immagini in cui i massicci montuosi, i grandi
ghiacciai, le cime, svelano un paesaggio geologico primordiale, dove
rocce e nevi sono protagonisti unici e dove l'uomo appare come minuscola
presenza di alpinista. Non sono infatti le vallate abitate e tantomeno i
fondovalle ad interessare Sella, ma le alte quote, dalla linea dei nevai
e dei ghiacciai sino alle cime dei 4.000, il regno assoluto, e ancora
integro, del silenzio e della natura.
Emozionanti sono le immagini che catturano, via via, i segreti del
gruppo dell'Ortles, Gran Zebrù e Cevedale, dell'Adamello e della
Presanella, delle Dolomiti di Brenta, della Pale di San Martino, della
Marmolada, delle Dolomiti di Sesto, del Grossvenediger e Grossglockner.
Per ottenere panoramiche che ancora lasciano con il fiato sospeso per
bellezza e rarefazione, Sella utilizzava anche sequenze di tre e spesso
quattro fotografie, procedimento utilizzato sul Gruppo del Carè Alto,
sulle Dolomiti di Brenta, Sassolungo, Sella e Grossglockner.
In mostra, questi giganti di roccia e ghiaccio dimostrano la loro
maestà non ancora calpestata, proposti nelle fotografie originali
stampate dallo stesso Vittorio, in formato 30 X 40 o nel più
maneggevole 12 X 20. Al loro fianco, altre immagini ottenute oggi dalle
lastre originali, a dimostrazione dell'alta qualità nel tempo
dell'incisione e della nitidezza di fotografie scattate più di cento
anni fa. Il raffronto tra le stampe di Vittorio e quelle odierne,
consente un percorso filologico sulle tecniche usate nella riproduzione
fotografica, al tempo di effettuazione, che fanno riferimento ad un
gusto pittorico tipico di fine Ottocento.
La mostra è completata da una sezione documentaria sulle esplorazioni
fotografiche di Sella, da lettere, carte topografiche e strumenti
utilizzati nelle successive spedizioni tra i monti del Tirolo.
orario: 10.00 - 18.00 -
lunedì chiuso. Ingresso libero.
Mostra promossa ed organizzata dal Comune di Bolzano - Assessorato alla
Cultura in collaborazione con la Fondazione Sella, sotto l'egida delle
Nazioni Unite e della FAO e con il Patrocinio del Comitato Italiano per
il "2002 Anno Internazionale delle Montagne".
A cura di Augusto Golin - Catalogo edito da Comune di Bolzano a cura di
Augusto Golin e con contributi di Giuseppe Garimoldi, Christoph H. von
Hartungen e Gunther Waibl, prezzo da definire.
Per informazioni: tel. 0471 997588 (Ufficio Beni Culturali)
VERNICE PER LA STAMPA ED INAUGURAZIONE:mercoledì 19 giugno ore 18.00
Ufficio stampa del Comune di Bolzano
Michele Pasqualotto tel. 0471 997528 fax 0471 997389
In collaborazione con:
Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049.663499 fax 049.6550'98 e-mail
info@studioesseci.net
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