Italiana d'origine e brasiliana di adozione, Maiolino abbraccia differenti linguaggi dalla performance alla scultura, dal video alla fotografia. La mostra si concentra sulla sua produzione video e fotografica degli anni '70-80, periodo connotato da contrasti e tensioni dovuti alla censura della dittatura e ai movimenti legati al femminismo e alla rivoluzione sessuale.
Raffaella Cortese è lieta di presentare la prima personale in Italia di Anna Maria Maiolino.
L'artista esporrà in contemporanea al Camden Arts Centre di Londra e successivamente, nel
corso del 2010, alla Fundació Antoni Tàpies di Barcellona e al MoMA, Museum of Modern Art
di New York.
Italiana d'origine e brasiliana di adozione, importante figura dell'arte sudamericana
contemporanea ma ancora poco nota in Europa, Maiolino abbraccia differenti linguaggi e
media, dalla performance alla scultura, dal video alla fotografia. Traendo ispirazione
dall'immaginario femminile legato al quotidiano e dall'esperienza vissuta sotto una dittatura
oppressiva e censoria, l'artista realizza oggetti e azioni semplici e ricche di energia vitale che
grazie alla reiterazione assumono un valore germinale che allude all'origine delle cose e che
mostrano la sua militanza nel contesto politico del Brasile degli anni '70-'80.
La mostra si concentra sulla produzione video e fotografica degli anni '70 e 80, periodo
connotato da contrasti e tensioni dovuti alla censura della dittatura e ai movimenti
internazionali legati al femminismo e alla rivoluzione sessuale.
La serie Fotopoemação, iniziata nel 1973 e proseguita fino ai giorni nostri, è vissuta e
proposta come una rielaborazione per immagini delle poesie scritte dalla Maiolino oppure
come still legati alla realizzazione di performance o video.
Nelle opere della serie Vida Afora la protagonista è la forma ovale, resa in oggetto del
quotidiano attraverso la rappresentazione dell'uovo che evoca la perfezione e l'inesauribile
forza vitale e feconda delle donne e dell'arte.
Bocche intrappolate, forbici che tagliano la lingua o il naso, nastri che cingono il volto sono
alcune immagini di In e out Antropofagia e É o que Sobra, lavori che tramite gesti forti,
seppur semplici, ben evocano la difficoltà di esprimersi e che caratterizzano l'opera
dell'artista.
Anna Maria Maiollino (Scalea, Calabria 1942) compie i suoi studi in Venezuela dal 1960 attualmente
vive e lavora in Brasile. E' stata invitata a numerose biennali internazionali. Recentemete le hanno
dedicato mostre personali al Pharos Centre for Contemporary art, Cipro nel 2007 al Miami Art Center in
Florida nel 2006 e al Drawing Center di New York nel 2001 curata da Catherine De Zegher. I suoi lavori
sono stati esposti in celebri mostre collettive tra cui WACK! Art and the feminist revolution MOCA, Los
Angeles e P.S. 1, New York nel 2007, Tropicalia, Museum of Contemporary Art, Chicago, 2005, 15
artists, MAM, San Paolo, Brasile, AMERICA- bride of the Sun. Royal Museum of Fine Art, Anversa,
Belgio, 1992.
Immagine: É o que Sobra from Fotopoemação series, 1974, Digital expansion on black and white photographs. Photo credit: Max Nauenberg
La Galleria sarà presente a the Armory Show, NY, stand n. 1127; 3-7 Marzo 2010
Inaugurazione: martedì 23 febbraio ore 18.30-21.00
Conversazione con l'artista, Olga Gambari, Gabi Scardi e Helena Tatay ore 19.00
Raffaella Cortese
via A. Stradella, 7 - 20129 Milano
Orari apertura galleria: mar-sab 15-19.30 e su appuntamento