Axioma. La giovane artista tedesca espone per la prima volta in Italia. In mostra una serie inedita di opere di medie e grandi dimensioni realizzate con inchiostro e matita su carta oltre a un'installazione site specific composta da eliche di carbossilico e motori meccanici. Nella serie 'To Rome', segni sottili e caratteri eleganti, frecce, numeri e parole invadono il bianco della carta e si uniscono tra loro, quasi a ricreare vasti sistemi mentali di ordine e significato.
La galleria Marie-Laure Fleisch, spazio espositivo d’arte contemporanea situato nel centro di Roma e specializzato in
opere su carta, inaugura la stagione espositiva del 2010 con una mostra personale dedicata a Jorinde Voigt, dal titolo
Axioma. La giovane artista tedesca espone per la prima volta in Italia. Verranno presentate una serie inedita di opere di
medie e grandi dimensioni realizzate con inchiostro e matita su carta oltre a un’installazione site specific composta da
eliche di carbossilico e motori meccanici.
Nella serie di opere di medie e grandi dimensioni dal titolo To Rome, segni sottili e caratteri eleganti, frecce, numeri e
parole invadono il bianco della carta e si uniscono tra loro, quasi a ricreare vasti sistemi mentali di ordine e significato.
Articolati spesso in sequenze e tabelle, questi complessi modelli si muovono sul foglio in diverse direzioni assumendo
forme eterogenee e quasi tridimensionali. Il tempo e un ritmo quasi musicale compongono e strutturano le elaborate
figure in ogni loro parte. Eseguiti a mano e in movimento motorio da parte dell’artista, i disegni acquistano un carattere
performativo nella realizzazione. La serialità delle opere è generata invece dalla molteplice possibilità di prospettiva
riferita all’osservazione della realtà.
Jorinde Voigt si serve infatti del disegno per misurare il mondo che la circonda e per comprendere sistematicamente il
tempo presente in cui vive, mettendolo in stretta relazione con il proprio pensiero. Le infinite strutture derivanti
dall’immaginario dell’artista sono il risultato dell’osservazione di processi culturali e di fenomeni naturali, quali la musica il
pop, l’elettricità, la temperatura, il vento, gli aerei, le melodie e molto altro ancora. Le impressioni sensoriali, le azioni e
reazioni comportamentali, le riflessioni filosofiche e le operazioni logico-matematiche scaturite dai suddetti fenomeni
prendono forma sulla carta e diventano visibili allo spettatore. Le opere collegano l‘arte e la scienza, la ricerca soggettiva
dell’immaginario e l’analisi oggettiva della realtà. Per il pubblico desiderano essere incitamento alla riflessione e stimolo
per l’intelletto, lasciando all’osservatore la scelta fra attento studio di collegamenti e libera interpretazione dell’opera.
L’installazione meccanica dal titolo Grammatik rispecchia la recente volontà di Jorinde Voigt di sperimentare nuove
forme di espressione artistica. Otto eliche in carbossilico laccate di vernice nera sono appese a una parete nello spazio
della galleria. Azionate da motori elettrici che ne regolano la velocità e la direzione, i corpi leggeri ruotano
autonomamente nello spazio. Il loro movimento ripetitivo ricrea dei vortici quasi ipnotici per lo spettatore. Sulla prima
elica compare la scritta bianca: “Io ti amo – tu non mi ami”. Questa frase di partenza viene poi scomposta dall’artista
nelle sue varie declinazioni verbali e riscritta nelle sue molteplici forme sulle altre eliche. La rotazione delle stesse, la
dualità di significato, la velocità del movimento dei corpi accentua i diversi contenuti assunti dalla frase di partenza. Le
possibilità grammaticali dell’enunciato riflettono il tema dell’osservazione soggettiva del mondo da diverse prospettive e
la conseguente scomposizione della realtà nei suoi molteplici aspetti e combinazioni.
Nata a Francoforte sul Meno nel 1977, Jorinde Voigt consegue il diploma nella classe dell’artista Katherina Sieverding
all’Accademia delle Belle Arti di Berlino (UdK), dopo aver studiato Filosofia e Sociologia alla Freie Universität di Berlino.
Numerose borse di studio la hanno permesso di approfondire gli studi e di lavorare in varie città, come Londra, Parigi e
New York. La giovane artista ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in grandi musei internazionali,
quali: Cité Internationale des Beaux-Arts Paris, Parigi (2004); Migros Museum für Gegenwartskunst, Zurigo (2005); Haus
der Kunst, Monaco di Baviera (2008); Martin-Gropius-Bau, Berlino (2009); Musée National des Beaux-Arts du Québec,
Canada (2009) e HDKV Heidelberger Kunstverein, Heidelberg (2009). Nel 2010 sono previste le mostre nel
Gemeentemuseum Den Haag, Olanda; Museum of Contemporary Art of Val-de-Marne, Francia e Kunstmuseum Bonn,
Germania. Le opere di Jorinde Voigt si trovano in prestigiose collezioni private, quali Collezione di Arte Contemporanea
della Repubblica Federale Tedesca, Bonn; Collezione Hoffman, Berlino; Collezione Hubert Burda Media, Monaco di
Baviera; Collezione Albert Groot Herleen, Olanda; Collezion De Geer Stockholm, Svezia e Collezione Museo Nazionale
Kupferstichkabinett, Berlino.
Informazioni e materiale fotografico
Adicorbetta t. +39 02 890 53 149
comunicazione@adicorbetta.org
Inaugurazione lunedì 1 marzo 2010, dalle ore 18 alle 21
Galleria Marie-Laure Fleisch
vicolo Sforza Cesarini 3 A, Roma
Orari di apertura: dal lunedì al sabato dalle ore 14 alle 20
Domenica su appuntamento
ingresso libero