Tra primitivismo e memoria. Nelle opere dell'artista si scorge 'una verita' che rimanda al senso piu' profondo dell'esistenza, al ritrovamento di valori andati miseramente perduti'' (Giovanni Faccenda).
a cura di Giovanni Faccenda
C´è, nel cuore della Toscana, un lungo avvicendarsi di terre segrete e magiche a un tempo. […] Ogni tanto, qualche minuscolo abitato, sorto come per magia a ridosso di soffici oliveti, occhieggia, vigile, come i cipressi che ergono languidi al di sopra dei suoi stessi tetti, mentre un fiume, con nessuna ambizione di esserlo, in lontananza incoraggia la curiosa attesa di due pescatori.Può, un pittore degno di fregiarsi di tale titolo, rimanere indifferente a tutto questo? La risposta è scontata, se si pensa al lavoro di Roberto Masi, sensibile cantore di un mondo incontaminato al quale aveva guardato, prima di lui, anche Ottone Rosai, uno dei protagonisti assoluti della pittura del Novecento.
Andando ancora a ritroso nel tempo, fino a quell´arte antica dove certo risiedono le radici espressive ed estetiche di Masi, limpida peraltro risalta quella sua predilezione per i maestri primitivi che ebbero a raggiungere una magnificenza tanto evocativa ed essenziale nella sontuosa eleganza di forme architettoniche e soggetti umani, pensati, talvolta, per integrarsi a meraviglia con la sobria descrizione di un paesaggio evidentemente scenografico. […]
In simili scene, ove al solito regna una imperturbabile beatitudine, la pittura continuamente sollecita l´immaginazione dello spettatore: non importa essere nati o aver vissuto in quei luoghi, per conoscerne le fragranze, diverse, portate in dote dalle stagioni; le melodie ovattate che compone la natura; il lento scorrere delle ore del giorno, uguali per gli uomini che si dedicano al lavoro nei campi come per le donne prese dagli impegni domestici nei vecchi casolari. […]Resiste una verità emblematica, ed è quella che Masi ci offre nella sospensione, diresti persino ermetica, di così salvifiche immagini: una verità che rimanda al senso più profondo dell´esistenza, al ritrovamento di valori andati miseramente perduti nella grande bolgia di un quotidiano sempre più frenetico.
Giovanni Faccenda
Inaugurazione Domenica 7 marzo 2010 ore 17.00
Galleria Civico69
via Ghibellina, 69 - Firenze
Orario Dal Martedì al Venerdì 10.00 - 13.00 / 16.00 - 19.00
Sabato 16.00 – 23.00
Ingresso libero