Carlo Alfano
Enrico Baj
Mathelda Balatresi
Renato Barisani
Guido Biasi
Andrea Bizanzio
Giovanni Brancaccio
Giannetto Bravi
Emilio Buccafusca
Enrico Bugli
Francesco Cangiullo
Giuseppe Capogrossi
Luciano Caruso
Guido Casciaro
Giuseppe Casciaro
Luigi Castellano
Raffaele Castello
Alberto Chiancone
Vincenzo Ciardo
Francesco Clemente
Carlo Cocchia
Mario Colucci
Mario Cortiello
Salvatore Cotugno
Luigi Crisconio
Edgardo Curcio
Renato De Fusco
Lucio del Pezzo
Crescenzo Del Vecchio Berlingieri
Armando De Stefano
Gianni De Tora
Fortunato Depero
Giuseppe Desiato
Bruno Di Bello
Gerardo Di Fiore
Carmine Di Ruggiero
Baldo Diodato
Salvatore Emblema
Francesco Galante
Saverio Gatto
Vincenzo Gemito
Manlio Giarrizzo
Edoardo Giordano
Buchicco
Franco Girosi
Emilio Greco
Raffaele Lippi
Nino Longobardi
Luigi Mainolfi
Antonio Mancini
Giuseppe Maraniello
Tommaso Marinetti
Stelio Maria Martini
Umberto Mastroianni
Rosaria Matarese
Elio Mazzella
Luigi Mazzella
Emilio Notte
Mimmo Paladino
Maria Palliggiano
Franco Palumbo
Rosa Panaro
Edoardo Pansini
Guglielmo Peirce
Augusto Perez
Mario Persico
Giuseppe Pirozzi
Gianni Pisani
Carmine Rezzuti
Clara Rezzuti
Paolo Ricci
Guglielmo Roehrssen
Cammarata
Errico Ruotolo
Corrado Russo
Mimma Russo
Quintino Scolavino
Domenico Spinosa
Bruno Starita
Federico Starnone
Tony Stefanucci
Guido Tatafiore
Ernesto Tatafiore
Giovanni Tizzano
Ennio Tomai
Raffaele Uccella
Maurizio Valenzi
Antonio Venditti
Gennaro Villani
Eugenio Viti
Elio Waschimps
Natalino Zullo
Nicola Spinosa
Nato da un progetto di Nicola Spinosa, il Museo documenta quanto realizzato a Napoli, nel corso del '900, nel campo della produzione artistica. Sono esposte circa 170 opere realizzate da 90 artisti napoletani, o che con ruoli diversi furono attivi in citta'. Il museo si articola attraverso un percorso cronologico suddiviso per sezioni: dalla documentazione della Secessione dei ventitre' o del primo Futurismo a Napoli al movimento dei Circumvisionisti e del secondo Futurismo; dalle varie testimonianze su quanto si produsse tra le due guerre alle esperienze succedutesi nel secondo dopoguerra, dal Gruppo 'Sud' al cosiddetto Neorealismo, dal gruppo del M.A.C. all'Informale o al Gruppo '58. Seguono le sezioni riservate agli anni Settanta, fino all'ultima sezione, dove e' documentata l'attivita' di quanti si erano affermati in citta' negli anni '80, prima che il terribile sisma del 23 novembre colpisse e segnasse nel profondo realta' e prospettive di Napoli e di altre aree meridionali.
Nato da un progetto di Nicola Spinosa, il Museo intende documentare, attraverso una selezione condotta con metodo storico-critico, quanto realizzato a Napoli nel corso del Novecento, entro i limiti cronologici indicati, nel campo della produzione artistica; in particolare, da quanti si applicarono, in quegli anni, soprattutto o quasi esclusivamente, in pittura, scultura e in varie sperimentazioni grafiche. Così da costituire uno strumento indispensabile, ma in città fino a oggi del tutto assente o quasi, perché dell’ arte a Napoli nel secolo scorso possano essere adeguatamente evidenziati, come per altri aspetti e momenti della precedente vicenda artistica documentati in vari musei napoletani, ma non solo, tendenze e scelte, ruoli e incidenze, nel campo più vasto delle diverse esperienze condotte in altri ambiti culturali, sia locali che nazionali e internazionali.
Per questo nuovo Museo, che si aggiunge alle altre strutture affini dipendenti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, realizzato, intenzionalmente e significativamente negli spazi del Carcere Alto di Castel Sant’Elmo adiacenti la Biblioteca e la Fototeca di Storia dell’Arte aperte al pubblico, sono state selezionate ed esposte circa 170 opere realizzate da 90 artisti napoletani, ma con l’aggiunta anche di alcune presenze di artisti non napoletani, che con ruoli diversi furono attivi in città.
Si tratta di un nucleo notevole di dipinti, sculture, disegni o incisioni costituito integralmente con opere provenienti dalle stesse raccolte museali della Soprintendenza, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dal Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e, soprattutto, con donazioni o con la formula del ‘comodato’, oggi sempre più diffusa in Italia e da tempo all’estero, di generosi artisti e collezionisti privati. Con il programma o l’auspicio che si tratti solo di un primo nucleo, che, con gli anni a venire, possa ulteriormente accrescersi, così da documentare altri, diversi e successivi aspetti della produzione artistica napoletana, ma non solo, del secolo scorso, per i quali al momento si è ritenuto più opportuno sospendere ogni giudizio critico non basato su sempre indispensabili basi storiche.
La scelta degli artisti e delle opere è stata curata da Angela Tecce, direttrice del complesso di Castel Sant’Elmo, con la costante collaborazione dello stesso Nicola Spinosa, mentre la realizzazione del Museo si è resa possibile per il diretto coinvolgimento nel progetto della Regione Campania-Assessorato al Turismo e Assessorato ai Beni Culturali, con l’utilizzo dei fondi disponibili grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea POR- FESR Campania 2007-2013.
La Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte Contemporanee ha concorso, per conto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla realizzazione dei relativi apparati didattici, informativi e audiovisivi. Con il contributo di Italcoat, Metropolitana di Napoli, Seda Group.
‘Novecento a Napoli’ si articola attraverso un percorso cronologico suddiviso per sezioni: dalla documentazione della Secessione dei ventitré (1909) o del primo Futurismo a Napoli (1910-1914) al movimento dei Circumvisionisti e del secondo Futurismo (anni Venti-Trenta); dalle varie testimonianze su quanto si produsse tra le due guerre alle esperienze succedutesi nel secondo dopoguerra (1948-1958), dal Gruppo ‘Sud’ al cosiddetto Neorealismo, dal gruppo del M.A.C. all’Informale o al Gruppo ’58. Seguono le sezioni riservate agli anni Settanta, con particolare riferimento, ma non solo, alle Sperimentazioni Poetico-visive e all’attività dei gruppi legati alle esperienze condotte nel campo del sociale. Fino all’ultima sezione, dove è documentata l’attività di quanti, pur continuando a operare dopo l’80 sperimentando linguaggi diversi, si erano già affermati in città in quel decennio, prima che il terribile sisma del 23 novembre colpisse e segnasse nel profondo realtà e prospettive di Napoli e di altre aree meridionali.
Sono state, pertanto, selezionate ed esposte opere di: Carlo Alfano, Enrico Baj, Mathelda Balatresi, Renato Barisani, Guido Biasi, Andrea Bizanzio, Giovanni Brancaccio, Giannetto Bravi, Emilio Buccafusca, Enrico Bugli, Francesco Cangiullo, Giuseppe Capogrossi, Luciano Caruso, Guido Casciaro, Giuseppe Casciaro, Luigi Castellano (Luca), Raffaele Castello, Alberto Chiancone, Vincenzo Ciardo, Francesco Clemente, Carlo Cocchia, Mario Colucci, Mario Cortiello, Salvatore Cotugno, Luigi Crisconio, Edgardo Curcio, Renato De Fusco, Lucio del Pezzo, Crescenzo Del Vecchio Berlingieri, Armando De Stefano, Gianni De Tora, Fortunato Depero, Giuseppe Desiato, Bruno Di Bello, Gerardo Di Fiore, Carmine Di Ruggiero, Baldo Diodato, Salvatore Emblema, Francesco Galante, Saverio Gatto, Vincenzo Gemito, Manlio Giarrizzo, Edoardo Giordano (Buchicco), Franco Girosi, Emilio Greco, Raffaele Lippi, Nino Longobardi, Luigi Mainolfi, Antonio Mancini, Giuseppe Maraniello, Tommaso Marinetti, Stelio Maria Martini, Umberto Mastroianni, Rosaria Matarese, Elio Mazzella, Luigi Mazzella, Emilio Notte, Mimmo Paladino, Maria Palliggiano, Franco Palumbo, Rosa Panaro, Edoardo Pansini, Guglielmo Peirce, Augusto Perez, Mario Persico, Giuseppe Pirozzi, Gianni Pisani, Carmine Rezzuti, Clara Rezzuti, Paolo Ricci, Guglielmo Roehrssen di Cammarata, Errico Ruotolo, Corrado Russo, Mimma Russo, Quintino Scolavino, Domenico Spinosa, Bruno Starita, Federico Starnone, Tony Stefanucci, Guido Tatafiore, Ernesto Tatafiore, Giovanni Tizzano, Ennio Tomai, Raffaele Uccella, Maurizio Valenzi, Antonio Venditti, Gennaro Villani, Eugenio Viti, Elio Waschimps, Natalino Zullo.
Il Museo dispone, inoltre, di un catalogo edito da Electa, con le presentazioni del Presidente della Giunta Regionale Antonio Bassolino, del Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte Contemporanee Roberto Cecchi e del Soprintendente Lorenza Mochi Onori; una premessa di Nicola Spinosa, una introduzione della Direttrice Angela Tecce; e con saggi critici di Maria Antonietta Picone Petrusa, Angela Tecce, Mario Franco e Aurora Spinosa, Katia Fiorentino.
Organizzazione Civita
Informazioni: 848 800 288 ad apertura Museo;
dall’estero, dai cellulari e dai telefoni non abilitati +39.06.39967050
(lun.-ven. 9,00-18,00 / sab. 9,00-14,00)
Ufficio stampa:
Soprintendenza, Simona Golia tel. 081 2294478 fax 081 2294498
polomusna.uffstampa@arti.beniculturali.it
Civita, Barbara Izzo, Arianna Diana tel. 06 692050220-258
izzo@civita.it
Electa, Enrica Steffenini tel. 02 21563433
elestamp@mondadori.it;
Carolina Perreca tel. 081 4297435
comunicazione.napoli.electa@mondadori.it
Conferenza stampa 4 marzo 2010 - ore 12
Museo Napoli Novecento
Via Tito Angelini, 20 (Castel Sant'Elmo) Napoli
Orario: tutti i giorni ore 10-19; martedì chiuso
Ingresso: € 3,00