Il festival propone un ciclo di proiezioni che aiutano a definire lo stato dell'arte del cinema cinese contemporaneo e comprendere le trasformazioni di una societa' complessa. Lungometraggi, videoinstallazioni, documentari e corti d'autore si affiancano alle immagini notturne di Shanghai realizzate da Bruna Rotunno e alle calligrafie e installazioni di Chen Li. Un progetto nell'ambito di Sguardi Altrove Film Festival.
In concomitanza con “Sguardi Altrove Film Festival”, alla sua 17a edizione, nell’ambito della sezione parallela “Oltre il Cinema – Tasselli d’Arte”, un progetto che declina gli altri linguaggi artistico/espressivi e che spazia dallo sguardo onirico della fotografa italiana Bruna Rotunno su Shangai notturna alle calligrafie e alle installazioni dell’artista cinese Chen Li, che ha rivisitato la tradizione del segno grafico del suo paese, in chiave del tutto personale, dando vita a lavori che utilizzano materiali differenti e che traducono il segno in immagine e parola. Il progetto si completa con la proiezione di video sperimentali realizzati da artisti della nuova generazione dei videomaker cinesi; e sette workshop, fra i quali uno dedicato al ‘trattamento onirico’ della fotografia di paesaggi urbani, a cura di Bruna Rotunno, e uno alla ‘calligrafia sperimentale’ a cura di Chen Li.
“Sguardi Altrove Film Festival” è giunto alla 17a edizione ed è ormai diventato una realtà consolidata nel panorama culturale italiano: una rassegna cinematografica capace di andare oltre il cinema e approfondire tematiche sociali contemporanee vaste e diversificate. In questa varietà di interessi si esprime la volontà del festival di aggregare sguardi diversi per “guardare altrove”; combinare tasselli di conoscenza per comporre un ricco mosaico di esperienze.
A partire dall’edizione di quest ’anno, la rassegna si inserisce nella linea editoriale della Triennale diventando un progetto ancora più articolato, che spazia dalla videoarte alla fotografia, dalla pittura alla scrittura attraverso mostre, proiezioni, workshop, seminari e laboratori. Un festival nel senso più ampio del termine; occasione di formazione e crescita per un pubblico eterogeneo, composto da individui che condividono una medesima curiosità intellettuale, una stessa energia creativa.
Il tema guida di quest ’anno è la Cina, e più in generale la cultura orientale. Un tema affascinante, certamente di grande attualità soprattutto per noi della Triennale che da alcuni anni abbiamo av viato un importante processo di decentramento e che proprio nel 2009 abbiamo inaugurato la sede di Incheon, in Corea.
Il festival propone un ciclo di proiezioni che aiutano a definire lo stato dell’arte del cinema cinese contemporaneo e comprendere le trasformazioni di una società complessa, in continua mutazione.
Lungometraggi, videoinstallazioni, documentari e corti d’autore si affiancano alle immagini notturne di Shanghai realizzate da Bruna Rotunno, alle calligrafie e installazioni dell’artista cinese Chen Li.
L’anno prossimo il festival affronterà nuove tematiche, esplorerà nuovi territori e varcherà nuovi confini, mantenendo però un solido legame di continuità con l’edizione di quest ’anno.
Come un enso, il cerchio che nell’arte calligrafica cinese rappresenta il concetto zen di infinito: un tratto che si completa sul foglio dopo aver descritto una linea curva per fetta. Quando il pennello si stacca dal foglio il calligrafo è pronto per dipingere un altro cerchio, un altro enso.
Un mondo si chiude perché altri possano aprirsi; mondi diversi ma ad esso sempre intimamente collegati.
Workshop
SCENARI ONIRICI a cura di Bruna Rotunno
Sabato 6 e 13 marzo 2010
Il progetto ha come focus il concetto del passaggio dalla notte al giorno,in senso più simbolico e spirituale dal buio alla luce e prevede 2 momenti di lavoro: il primo di 2 ore in cui la fotografa racconta la sua esperienza sensoriale ed emotiva nella notte di Shanghai alla ricerca dell'alba e commenta le immagini esposte raccontandone la realizzazione. Si passerà quindi ad un approfondimento della tematica buio luce vista come ricerca di luogo in cui sperimentare la propia creatività , in cui i partecipanti verranno coinvolti in un dibattito di gruppo. Infine verrà dato un brief relativo alla tematica in oggetto chiedendo loro di sperimentare attraverso la fotografia e utilizzando le proprie macchine fotografiche un percorso notte -giorno.
La seconda parte del workshop di 4 ore prevede la proiezione delle varie immagini realizzate dal gruppo di lavoro e una condivisione di ogni singola sperimentazione. Il seminario è aperto a tutti.
FOTOGRAFARE IN CINA: UN’ ESPERIENZA DIRETTA Dialogo sul “fotografare” in Cina a cura di Mirko Cecchi, fotografo della Fondazione I talia Cina
Giovedi 11 marzo 2010
Mirko Cecchi per conto della Fondazione Italia Cina ha accompagnato per una settimana uno dei treni ospedale di Lifeline Express, organizzazione no-profit che offre cure e operazioni chirurgiche gratuite alla cataratta nelle aree più remote e povere della Cina. I treni ospedale, equipaggiati con attrezzature mediche ad alta tecnologia e dove operano medici volontari provenienti dai migliori ospedali del Paese, effettuano tappe di tre mesi nelle città più importanti. Il fotografo ha raggiunto il treno ospedale a Nanyang, nella regione di Henan, e con i suoi scatti ha immortalato i pazienti e i gesti dell’equipe medica: l’arrivo all’ospedale della municipalità e il successivo tragitto verso il treno, le visite preparatorie all’operazione, e infine il riposo e la degenza. Nei tre mesi in cui il treno ha fatto base a Nanyang sono state compiute più di 1.200 operazioni ad adulti e bambini geneticamente affetti dalla malattia. Il treno-ospedale di Lifeline Express si dimostra il perfetto esempio di come il popolo cinese riesca a coniugare alla cultura ancestrale un’indubbia sensibile pragmaticità.
Il lavoro di Cecchi sarà integrato dalla descrizione di altri progetti, sempre realizzati in Cina, in luoghi non convenzionali e difficili da penetrare, soprattutto per l’obbiettivo di un giovane occidentale: seminari cattolici, locali della scena underground di Shanghai, case famiglia per bambini con handicap mentali, Cecchi ci riporta e ci racconta uno spaccato di Cina che non ci aspettiamo. L’incontro sarà integrato dalla presenza della fotografa Bruna Rotunno che racconterà la sua esperienza del “fotografare” in Cina.
CHE ARTE? Installazione e per formance calligrafica collettiva a cura di Chen Li
Venerdi 12 marzo 2010
L’artista ha al suo attivo numerosi laboratori didattici di calligrafia espressiva tenuti a fruitori di varie fasce di età (dal 1995).
Il workshop sarà rivolto a studenti delle classi medie superiori di istituti grafici e/o licei artistici e si propone la realizzazione di un laboratorio di calligrafia e una performance –installazione finale. Un video documenterà il laboratorio e la per formance. Il workshop consiste in tre momenti:
- contatto con gli insegnanti e gli studenti e preparazione contenuti per la performance (1 h circa)
- laboratorio (2 h circa). Gli studenti saranno invitati a ‘calligrafare’ con strumenti atipici (legnetti, sassi, conchiglie e inchiostri) un loro pensiero sul futuro dell’arte contemporanea.
- video della performance e dell’installazione
Il titolo del laboratorio è una parafrasi del famoso “Che fare?” di Mario Merz. Che arte? uno stimolo a una riflessione sul futuro dell’arte contemporanea.
ALTRI SEGNI / SEGNI D’ ALTRI Workshop di Calligrafia cinese a cura di Silvio Ferragina
Giovedi 18 marzo 2010
Il workshop si prefigge lo scopo di condurre i partecipanti, attraverso un percorso teorico-pratico, ad una conoscenza generale della calligrafia cinese in tutte le sue valenze artistiche. Nella prima parte verranno illustrati gli strumenti necessari alla pratica (i quattro tesori dello studio) e verranno introdotti gli otto tratti fondamentali. La seconda parte vedrà il coinvolgimento attivo dei partecipanti in un’esperienza diretta di scrittura di caratteri nelle forme calligrafiche prescelte, inizialmente su base individuale, per dare successivamente vita ad un’opera calligrafica collettiva. Il workshop è aperto a tutti, anche a chi non ha conoscenze della lingua cinese.
Silvio Ferragina è laureato in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Milano ove tuttora esercita la propria professione. Alla fine del 1999 inizia il proprio percorso formativo artistico presso la Scuola di Calligrafia e Sigillografia Estremo Orientali FeiMo i cui insegnamenti si basano soprattutto sulla qualità e sull'autenticità di un percorso didattico che prevede lo sbocco sull'arte contemporanea attraverso lo studio delle fonti classiche e moderne. La calligrafia “han” è infatti un’arte i cui codici, sperimentati e affinati per circa duemila anni, permettono, attraverso lo studio di strutture grafiche nelle quali intervengono la consapevolezza del gesto segnico, il senso dello spazio, del tempo e dell’armonia compositiva, di aprire l’individuo alla creatività più autentica e spontanea.
Con l’associazione FeiMo ha partecipato a diverse rassegne calligrafiche in Cina, Corea, Giappone ed Italia sino alle recenti importanti mostre “2009 World Calligraphy Biennale of Jeollabuk-Do ”Exhibition of Calligraphy Trend Sprouting in the West” e la successiva "自然人文-中华情” 国际书法大赛nella quale ha ottenuto un “Premio Speciale”.
Dal 2006 è membro dell’importante associazione Art of Ink in America e dal 2007 è Segretario dell' Associazione FeiMo Contemporary Calligraphy e coordinatore della sezione di Milano della Scuola stessa.
Nella propria esperienza didattica divulgativa ha al suo attivo alcune lezioni sui Fondamenti della Calligrafia Cinese tenute presso l’Università Cattolica di Milano, l’apertura nel 2008 di un Corso base di Calligrafia Cinese a Vittuone (MI) e, nel 2009, un Workshop sulla Calligrafia presso il Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza. Dal 2010 collabora con la Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina con corsi di calligrafia e workshop.
IL MANDALA MAGICO: COSTRUIRE PERCORSI POSSIBILI a cura di Cristina Cellottini, Sguardi e Crescita Personale_Ar t Counseling
Venerdi 19 e Sabato 27 marzo 2010
Laboratorio Mandala.
Mandala deriva dal sanscrito: manda, essenza; la, contenere. Il simbolo del mandala ha un'origine ancestrale e universale.
Il laboratorio è un lavoro individuale e/o di gruppo volto all' autolettura dei codici non verbali che si esprimono attraverso la creazione del mandala con l'utilizzo di materiali diversi: stoffa, carta, cartone, legno, materiali di riciclo, sabbie colorate, matite, pastelli a cera, tempera... le possibilità sono illimitate.
Per leggere i mandala, le sue forme, i colori, i numeri che vi si inscrivono, possiamo attingere ad una simbologia ricchissima e universale, alle culture provenienti da Europa, America, Africa, Asia e di tutti i continenti, alla loro letteratura, pittura, religione, filosofia.
Filosofa, counselor in formazione, lavora nell'ente pubblico dove ha maturato dal 1980 ad oggi una lunga esperienza in vari settori del sociale, scolastico, cultura e della comunicazione. Ha approfondito il pensiero della differenza sessuale e delle filosofie e discipline orientali.
Dal 2006 fa parte dell'Associazione Sguardi Altrove, attiva nella promozione e ricerca di nuovi generi e linguaggi audiovisi che ha recentemente costituito uno spazio, Sguardi e Crescita Personale, per la cura e il benessere psico-emotivo. Il team di Sguardi e Crescita Personale opera in contesti professionali - pubblici e privati - socioeducativi, formativi, strutture sociassistenziali, socio sanitarie e per l'intervento sul disagio e la devianza.
MEDIAZIONE INTERCULTURALE a cura di Tiziana Fragomeni e Marianella Sclavi Sabato 20 marzo 2010 INTERCULTURA E CONFLITTI: COME VENGONO AFFRONTATI I CONFLITTI INTERCULTURALI? a cura di Tiziana Fragomeni
“Intercultura e conflitti: come vengono vissuti e affrontati i conflitti interculturali?”
Il laboratorio prevede l’utilizzo di metodologie e tecniche didattiche attive con il coinvolgimento diretto dei partecipanti.
Tiziana Fragomeni: avvocato, conciliatrice e formatrice sulla gestione dei conflitti e mediazione. Presidente dell’Associazione In Media per la promozione della cultura della mediazione.
Ha organizzato e tenuto in qualità di docente numerosi workshop e corsi in materia di conciliazione e mediazione, con particolare riferimento alle tecniche di negoziazione per la risoluzione dei conflitti.
COME SI DICE HUMOR IN CINESE? a cura di Marianella Sclavi
“Come si dice humor in cinese ?”
Italiani in Cina, cinesi in Italia: come sopravvivere agli shock culturali, esplorare con allegria e impertinenza usi e costumi della vita quotidiana cinese, fare amicizia e affari.
A partire dal libro a fumetti Ciao mamma vado in Cina di Marianella Sclavi (Milano, Ipoc press 2009), verranno raccontate le inedite avventure e disavventure di alcune decine di adolescenti italiani che hanno trascorso un anno di full immersion in famiglie e scuole cinesi. La lettura sarà accompagnata dalla proiezione su uno schermo delle vignette del libro e interrotta dai commenti e racconti dei presenti.
Marianella Sclavi, scrittrice e studiosa di Arte di Ascoltare e Gestione Creativa dei Conflitti, ha insegnato Etnografia Urbana alla I Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dal 1993 al 2008. Fra i suoi libri: La Signora va nel Bronx e Arte di Ascoltare e Mondi Possibili (entrambi Bruno Mondadori ) . Con Vittorio Foa ha scritto l’introduzione al libro di Susan Podziba: Chelsea Story. Come una citta’ corrotta ha rigenerato la sua democrazia e con Sergio Romano l’introduzione a Costruire una pace. Per imparare a non credere nella fatalita’ delle guerre.
Tutti i workshop si svolgeranno dalle ore 16.00 alle ore 18.00 tranne quello del 12 che si svolgerà dalle 10.00 alle 12.00
Info: http://www.sguardialtrove.org
Direzione Artistica: Patrizia Rappazzo Tel 3477806561
Inaugurazione Sguardi Altrove Film Festival 2010 5 Marzo ore 19-22
Triennale Bovisa
Via R. Lambruschini, 31 – Milano
Orario: Sabato e domenica, 11:00 – 21:00
Aperture straordinarie in occasione dei workshop