Il viaggiatore incantato. La pennellata e' densa, il bianco delle architetture riferite all'antichita' classica si stacca sui fondi scuri, cosi' come le figure del sogno emergono dal cratere melmoso dell'inconscio.
Piero Fornai Tevini torna a Firenze dov'è nato nel 1946. Ma non torna solo: ha con sé il bagaglio di sogni affidato a quadri a olio, collages, teatrini, edicole.
Approda alla Fondazione Il Bisonte con la mostra dal titolo Il viaggiatore incantato , che ci racconta il suo itinerario attraverso il mito, o meglio ''i miti'' ai quali attinge per raccontarci la sua più intima e personale verità.
La pennellata è densa, il bianco delle architetture riferite all'antichità classica si stacca sui fondi scuri, così come le figure del sogno emergono dal cratere melmoso dell'inconscio. C'è la danza degli unicorni, il vello d'oro, il toro bianco, l'uomofalco e l'uomoaquila, la danza degli uccelli, la scimmia col tappeto. Ci sono rimandi letterari e artistici: si fanno i nomi di Borges e di Max Ernst. Si è scritto che l'opera di Fornai Tevini può anche essere letta come ''la lunga storia dell'arte occidentale'', raccontata in maniera sottilmente barocca, come si addice a tutto ciò che nasce dalla materia di cui son fatti i sogni.
Roma con la sua eredità è fortemente presente (Notturno Romano, ma non solo), ma non mancano riferimenti al mito cavalleresco e alla natura. Il ''divertimento'' è uno degli elementi portanti dell' arte di Piero Fornai Tevini e della sua visione del mondo , un divertimento del quale chi guarda diviene compartecipe. Una mostra coinvolgente, il teatrino della vita che rivive nei ''teatrini'' che ammiccano dalle teche.
Inaugurazione 4 marzo ore 18.30
Fondazione Il Bisonte
via S. Niccolò 24r – Firenze
orario: da lunedì a venerdì 9/13 – 15/19
ingresso libero