Angelo Accardi
Mathelda Balatresi
Giustino Calibe'
Roberto Crea
Clara Garesio
Umberto Leonetti
Giuseppe Pirozzi
Tobia Rava'
Stefania Sabatino
Paolo Tommasini
Carla Viparelli
Paola Volpato
Maria Antonietta Roselli
Joanna Irena Wrobel
Maria Luisa Trevisan
Enzo Battarra
In mostra 12 artisti italiani si esprimono attraverso opere pittoriche, installazioni e sculture, uniti dal tema del fiore come infiorescenza, gesto di disagio e di muta ribellione. A cura di Maria Antonietta Roselli, Joanna Irena Wrobel.
a cura di Maria Antonietta Roselli, Joanna Irena Wrobel
Presentazione di Maria Luisa Trevisan, Enzo Battarra
Una intricata rete di rimandi, un metaforico ritorno alle radici, al vero senso dell’arte come frutto di intrecci tra sensazioni e condizionamenti, tra flussi continui di immagini e mancanza di qualsiasi filtro. Figli dei fiori e fiori del male. Fiore come infiorescenza, ciò che affiora, che viene in superficie, segno tangibile di una intima ricerca e spesso, gesto di disagio e di muta ribellione.
Charles Baudelaire con i suoi “ I Fiori del male “, conduce una sofisticata operazione di rilancio e di rivalutazione della figura dell’Artista all’interno di ogni società in evoluzione.
La creatività artistica è concepita come origine ed energia pura di rinnovamento di coscienza culturale e di progresso intellettuale dei popoli moderni. L’Artista viene indicato come fonte ed elemento propulsore di sviluppo e di cambiamento.
Investiti da questo compito, 12 artisti italiani, si esprimono attraverso opere pittoriche, installazioni e sculture presso lo Studio d’Arte Le Muse. La mostra sarà inaugurata, venerdì 5 marzo alle ore 18:30.
Gli artisti invitati sono: ANGELO ACCARDI, GIUSTINO CALIBÈ, ROBERTO CREA, MATHELDA BALATRESI, CLARA GARESIO, UMBERTO LEONETTI, GIUSEPPE PIROZZI, TOBIA RAVÁ, STEFANIA SABATINO, PAOLO TOMMASINI, CARLA VIPARELLI, PAOLA VOLPATO.
Il capolavoro della poesia francese appare come una sorta di viaggio immaginario compiuto dal poeta che si eleva, come un albatro, ai livelli più alti della percezione e dell’emotività, ma una volta sulla terra ferma non riesce a muoversi, appesantito e imbrigliato proprio dalle sue stesse (in)capacità.
L’Artista dotato di una sensibilità straordinaria, dolce ed al contempo dolorosa, fa i conti con la propria caducità, nel tentativo di trovare la via per dare origine all’indagine artistica. La sua ricerca diventa per gli altri fonte di nutrimento, scambio e condivisione di nuovi valori.
L’Arte, come rarefazione del pensiero individuale, sublimazione dell’angoscia, un’arte frutto di incanto, di poetica delicatezza, di una sensualità astratta e, nello stesso momento, metafora di vita e di morte.
Il profumo dei fiori di Baudelaire giunge a noi e colpisce con intatta fragranza.
Oggi come allora, un grido di rabbia e di disperazione riecheggia di fronte all’Umanità ''crepuscolare'' e in una inspiegabile attesa, simbolo di una società che vive sospesa in un tempo di transizione.
Fiori del male. Una contraddittoria coesistenza: i Fiori e il Male. Eterni simboli di bellezza e tragicità del declino. Una doppia essenza da cui è composto il loro profumo, come è doppia d’altronde, la natura dell’Uomo.
Fiori del male, un incipit, segnali forti e radiofari di una società senza regole.
L’opera d’arte come frutto di una straordinaria percezione d’Artista, una icona e manifestazione di (in)coscienze comuni.
(CAJO)
Inaugurazione 5 marzo ore 18.30
Studio Arti e Decorazione Le Muse
via Toledo, 272 - Napoli
Da lunedì a venerdì ore 17-20
Ingresso libero