Fonti. La rassegna propone una ventina di opere recenti d'inclinazione espressionista, realizzate a tecnica mista, carboncino, pastello e acrilico su carta.
a cura di Marianna Accerboni
S’inaugura lunedì 8 marzo alle ore 17.30 a Trieste, nella Sala Comunale d’Arte di piazza dell’Unità d’Italia, 4, la mostra intitolata “Fonti”, personale dell’artista Egle Ciacchi con intervento critico di Marianna Accerboni. La rassegna, visitabile fino al 31 marzo, propone una ventina di opere recenti d’inclinazione espressionista, realizzate a tecnica mista, carboncino, pastello e acrilico su carta.
Egle Ciacchi - scrive Accerboni - persegue con intensità e passione una ricerca artistica volta a interpretare e svelare quel reticolo di emozioni e sensazioni che sottendono e animano la realtà visibile. Nell’ambito di tale sperimentazione la pittrice - che nel corso degli anni ha frequentato la Scuola dell’Acquaforte “C. Sbisà” con Furio De Denaro e Franco Vecchiet, con il quale sta approfondendo attualmente i temi dell’incisione, e gli atelier di Paolo Cervi Kervischer e Franco Chersicola - ha istintivamente tratto dalla cultura artistica del proprio tempo i parametri secondo i quali esplicitare il proprio pensiero pittorico: la traccia è stata la poetica espressionista che, nelle sue molteplici forme, ha caratterizzato gran parte del novecento europeo e internazionale.
Muovendo istintivamente da tale movimento, la cui matrice nasce dall’esperienza emozionale e spirituale della realtà, esplicitata attraverso un’intensa valenza cromatica e segnica, la Ciacchi - che, figlia d’arte, si dedica alla pittura fin da bambina e che nel corso della sua attività espositiva nazionale e internazionale, iniziata nel ’66, ha ricevuto numerosi riconoscimenti (primo fra tutti il Premio internazionale Agazzi a Bergamo) - è riuscita a comporre con grande sensibilità e autentica energia un universo magico e onirico, il quale testimonia tuttavia il reale, sovrapponendo e intrecciando a una lettura soggettiva considerazioni di ordine universale.
In tale narrazione, che supera i canoni dell’espressionismo figurativo, da cui l’artista era partita, la pittrice ha gradualmente abbandonato l’aspetto naturalistico della rappresentazione, sintetizzandola fino ai limiti dell’astrazione in un rapporto armonico delle forze e dei sentimenti, modulati attraverso un ritmo libero e personale e un’intensità cromatica più intensa, raggiunta nelle opere più recenti: sensazioni, momenti di meditazione, intuizioni, ricordi - conclude Accerboni - espressi, con effetto catartico, a tecnica mista, carboncino, pastello e acrilico, che vanno recepiti quali “Fonti” di energia e di vita, nell’ottica di un’assimilazione del reale, positiva e profetica di speranza e di positività.
Inaugurazione 8 marzo ore 17.30
Sala Comunale d’Arte
Piazza dell’Unità d’Italia, 4 - Trieste
Tutti i giorni 10.00 - 13.00 / 17.00 – 20.00
Ingresso libero