Grossetti Arte Contemporanea
Milano
via di Porta Tenaglia, 1/3
02 29062128 FAX 02 29014767
WEB
Mats Bergquist
dal 3/3/2010 al 7/4/2010
martedi' - venerdi' 10-19, lunedi' 15-19

Segnalato da

Grossetti Arte Contemporanea



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Mats Bergquist



 
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3/3/2010

Mats Bergquist

Grossetti Arte Contemporanea, Milano

Come dal titolo, "The Silent Prayer", la galleria si trasforma in un luogo di meditazione, cripte e cappelle. Nelle sue opere applica la tecnica dell'encausto e la stessa metodologia estenuante con cui si realizzano le antiche icone russe, secondo una pratica intensamente ascetica che richiama modi di paesi lontani. Rarefacendo alle estreme conseguenze la rappresentazione visiva e prediligendo l'impiego di colori primari, l'artista realizza non-immagini, la superficie scompare e diviene monocroma.


comunicato stampa

"È con grande emozione che vi presento la mostra personale dell’artista Mats Bergquist.

Dopo diversi anni di frequentazione e collaborazione l’artista ha studiato una mostra per e sugli spazi della mia galleria. Come dal titolo, "The Silent Prayer", la galleria si trasforma in un luogo di meditazione, cripte e cappelle. Silenziose e rigorose nell’estetica, vibranti nella loro essenza, le opere spingono la sensibilità del visitatore a cercare di essere e partecipare a spazi di una purezza assoluta."
Bruno Grossetti

Mats Bergquist (Stockholm, Svezia 1960) dopo gli studi alla scuola d’arte di Svezia ha frequentato l’Atélier 17 di S. W. Hayter a Parigi e si è laureato in Storia dell’Arte all’Università di Stoccolma.

Nelle sue opere applica la tecnica dell’encausto e la stessa metodologia estenuante con cui si realizzano le antiche icone russe, secondo una pratica intensamente ascetica che richiama modi di paesi lontani: quelli della sua prima giovinezza trascorsa in Russia, in Polonia ed in Cina, al seguito del padre diplomatico e scrittore e della madre pittrice. La sua poetica sensibilità e gli studi di Zen giapponese si innestano nel richiamo all’astrattismo ed al minimalismo di una certa temperie artistica del dopoguerra, soprattutto nordica ed americana, così che rarefacendo alle estreme conseguenze la rappresentazione visiva e prediligendo l’impiego di colori primari realizza non-immagini, icone contemporanee senza la necessità di figure, al punto da far scomparire la superficie che diviene monocroma, assenza di segno e colore, tavola vibratile e valente in funzione del suo significante e non più del significato iconografico iscritto in superficie.
La fiducia nella spiritualità dell’opera è per lui essenziale, secondo la prassi del modernismo che da Malevich, Mies van der Rohe giunge agli astrattisti americani degli anni Cinquanta, ma il suo istinto remoto e medievale anela anche alla luminosità di Rothko, al rigore di Donald Judd, Barnett Newmann David Tremlett, ricerca le concavità di Lo Savio e i gesti dominatori dello spazio di Franz Kline e Twombly.

Hanno scritto per lui, tra gli altri, Carl-Johan Malmberg. Cecilia Casorati, Hans Ruin, Nina Weibull, Bruno Corà.

Tra le sue più recenti esposizioni, oltre a mostre in vari musei svedesi e alle numerose mostre di gruppo, sono state le personali alla galleria Grossetti di Milano nel 2010, alla Galleria Weinberger di Copenhagen nel 2010, a Konstruktiv Tendens a Stoccolma nel 2006, 2008 e 2009.
Bergquist trascorre parte dell’anno a Stoccolma, dividendosi anche tra Parigi e Marostica (Vicenza)

Inaugurazione 4 marzo, ore 18.30

Grossetti Arte Contemporanea
via di Porta Tenaglia 1/3 - Milano
Orari:
Dal martedì al venerdì 10.00/19.00; Lunedì 15.00/19.00

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