Irene Kung non e' interessata a riprodurre la realta', i monumenti che sceglie di fotografare appartengono a citta' ed epoche diverse. Come afferma Ludovico Pratesi, nel testo che accompagna il catalogo della mostra, "sono tutti riconoscibili ma allo stesso tempo immersi in un'atmosfera onirica". Il suo e' un processo solitario, fatto di attese e di pause, della ricerca di quel ritmo diverso essenziale per realizzare queste immagini.
"Terribilmente familiari da un lato, e magicamente alieni da un altro. Sospesi, al di là del tempo e dello spazio. Al di là della realtà, alla ricerca di una nuova realtà". Ludovico Pratesi
Irene Kung non è interessata a riprodurre la realtà, i monumenti che sceglie di fotografare appartengono a città ed epoche diverse. Come afferma Ludovico Pratesi nel testo che accompagna il catalogo della mostra, sono tutti riconoscibili ma allo stesso tempo immersi in un'atmosfera onirica.
Come un viandante intento a compiere il suo personale Grand Tour, Irene Kung perlustra le città per cercarne le suggestioni del passato, le tracce di una memoria da ricordare, i monumenti immortali, i landmarks che definiscono e caratterizzano le diverse città (l’Opéra di Parigi, la Torre di Londra, il Pantheon di Roma…). Ogni volta cerca di cogliere lo spirito del luogo e di trasmetterlo, intatto e puro, scevro da ogni possibile contaminazione e da ogni disturbo urbanistico, sulla carta fotografica.
Il suo è un processo solitario, fatto di attese e di pause, della ricerca di quel ritmo diverso essenziale per realizzare queste immagini. Il vuoto anziché essere evitato viene appositamente creato e abbraccia lentamente il soggetto fino a divenire esso stesso il protagonista dello scatto.
Edifici come la Torre Velasca e il Duomo di Milano (due tra le sue ultime realizzazioni), Nôtre Dame di Parigi o l’Empire State Building di New York, diventano apparizioni quasi fiabesche. E tutte insieme costruiscono il percorso di una città ideale, sognata ancor più che vissuta, da visitare insieme a Irene Kung, immersi in un’atmosfera sospesa.
Dice Hölderlin: “Là dove cresce il pericolo, cresce anche ciò che ti salva”. Parafrasandolo, si può dire che dove cresce la realtà negativa, cresce anche il sogno che ti salva
Irene Kung è nata in Svizzera e ha studiato come pittrice. La sua carriera di pittrice, con sede in Roma, le ha portato un riconoscimento internazionale. Negli ultimi anni ha ampliato il suo repertorio includendo la fotografia. I suoi soggetti variano dai monumenti architettonici alla vita delle piante esotiche ai cavalli argentini.
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