Utopia Patetica. Incautamente in equilibrio tra circospezione, verso romantico e rivoluzione reale. Cosi' puo' sintetizzare la ricerca dell'artista, qui testimoniata da una composizione di 27 elementi. A cura di Domenico Scudero.
a cura di Domenico Scudero
Giovedì 11 Marzo 2010 alle ore 18.30 presso il MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma La Sapienza, si inaugura la mostra personale di Pasquale Altieri Utopia Patetica (composizione di ventisette elementi), a cura di Domenico Scudero.
Incautamente in equilibrio tra circospezione, verso romantico e rivoluzione reale. Così si può sintetizzare la ricerca di Pasquale Altieri.
“Utopia Patetica” è una sorta di canto: c'è il verso, il simbolo/pietra, il ritmo generato dalla ripetizione e dall'intermittenza, la volontà del pubblico che, sottoponendosi all'esperienza ed alla visione, subisce la trappola dello specchio, realtà ribaltata dove solo il riflesso di un corpo vivo può resistere.
Spiega l’artista: “Il mio procedere in arte si compone essenzialmente di due binari: uno è una sorta di minimalismo che appare come scelta di un codice estetico estremo e primario, l’altro è la “sedimentazione”, un occhio fisso sul problema della produzione di memoria; scorie, derive esistenziali, tracce di storia, passione e morte…”.
Pasquale Altieri nasce a Matera il 1 Agosto 1966, vive e lavora a Viterbo. Attivo come artista dal 1981, inizia il suo percorso nell'ambito della multimedialità agli inizi degli anni '90, con la realizzazione di ambienti fruibili teletrasmessi come Portrait (Palazzo degli Alessandri, Viterbo, 1990) e Iperluogo (Galleria Tempo Reale, Calcata, Viterbo, 1991). Nel 1996, approda alla performance, organizzando l'esposizione di un falso Van Gogh, con tanto di vigilantes a protezione (Vigilantes, Vigilantes, Explorer Coffee Gallery Roma - con Maddalena Gnisci). Nell'ultima parte degli anni '90 la ricerca artistica di Altieri volge all'introspezione, culminando con un lavoro sulle wunderkammer, Ritrosia (Galleria Miralli Viterbo, 1999). Gli anni Duemila si aprono con un ritorno alla realizzazione di ambienti, il cui filo conduttore è, questa volta, la ricostruzione biografica di personaggi, siano essi immaginari o reali. Parallelamente si apre un nuovo ciclo di lavori, che accompagnerà Altieri per tutto il decennio, basato sulla dicotomia tra la morbidezza e la futilità del peluche, usato come rivestimento, e la durezza intrinseca (sia essa materiale o concettuale) degli oggetti rivestiti. Attualmente mantiene collaborazioni permanenti con le gallerie Art Up di Viterbo e Trecinque di Rieti, presso le quali sono stati presentati i suoi ultimi lavori. Inoltre, collateralmente all'attività artistica, numerose sono state le sue collaborazioni in ambito teatrale.
L’evento fa parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, realizzato con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali”, e con il sostegno della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza.
Inaugurazione 11 marzo ore 18.30
Mlac - Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea
piazza Aldo Moro, 5 - Roma
Lun -Ven ore 14-19