Getulio Alviani
Francesco Arena
John Armleder
Charles Avery
Francesco Barocco
Carlo Benvenuto
Joseph Beuys
Olaf Breuning
Mircea Cantor
Valerio Carrubba
Maurizio Cattelan
Marco Cingolani
Steven Claydon
Roberto Cuoghi
Olafur Eliasson
Jan Fabre
Regina Jose' Galindo
Alberto Garutti
Francesco Gennari
Gilbert & George
Richard Hamilton
Lothar Hempel
Damien Hirst
Oleg Kulik
Gabriel Kuri
Corrado Levi
Libia Castro
Olafur Olafsson
Greta Matteucci
Alessandro Mendini
Mario Merz
Yasumasa Morimura
Mike Nelson
Ariel Orozco
Giulio Paolini
Philippe Parreno
Alessandro Pessoli
Gianni Pettena
Michelangelo Pistoletto
Luigi Presicce
Pietro Roccasalva
Tim Rollins
Daniel Silver
Kiki Smith
Nedko Solakov
Rirkrit Tiravanija
Patrick Tuttofuoco
Piotr Uklanski
Vedovamazzei
Luca Vitone
Jordan Wolfson
Sislej Xhafa
Giacinto Di Pietrantonio
Francesco Garutti
Genetica delle forme d'arte. La mostra raccoglie riflessioni e ragionamenti, confronta opere e racconti diversi, miscelando artisti e pensieri che hanno cambiato e continueranno a cambiare e modificare il modo di raccontare il mondo. Pensata come una mostra che contiene al suo interno altre mostre, e' accompagnata da conferenze per proporre riflessioni ed interrogativi, per cercare di capire in che modo arte e vita continueranno ad intrecciarsi, per esplorare e cercare di intercettare, attraverso le opere, il futuro. A cura di Giacinto Di Pietrantonio e Francesco Garutti.
a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Francesco Garutti
Prodotta dal Comune di Milano-Cultura e da MiArt, una mostra evento – a cura di Giacinto Di
Pietrantonio e Francesco Garutti – che animerà il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano dal
12 al 31 marzo 2010.
Sembra più che mai necessario ed urgente chiederselo ora. Come sta cambiando l’arte in questi
ultimi anni? Mentre decisi scossoni dell’economia mondiale mettono in crisi equilibri e gerarchie
politiche per decenni inattaccabili e consolidate, mentre il mondo diventa geograficamente sempre
più piccolo e sempre più stratificato e complesso, mentre cambia la Natura e aumentano
potenzialità, social networks, scambi e relazioni, come si sta modificando il sistema dell’arte?
Le grandi opere, da sempre in grado di anticipare visioni e scenari culturali e sociali, si nutrono sempre
più di vita e di mondi paralleli al sistema dell’arte. Etnografia, antropologia, sociologia ed ecologia si
intrecciano e si confondono i ruoli all’interno del panorama culturale contemporaneo che è
fisiologicamente sempre più sfaccettato, ibrido e mescolato. Si tratta di un processo che coinvolge
non solo gli artisti, sempre in prima linea nell’intercettare e promuovere i cambiamenti, ma anche i
critici e i curatori che aprono luoghi ibridi per esporre, dando origine a territori espositivi e di
produzione al di fuori dell’ambito istituzionale. Lo spazio dell’arte si allarga e le sue figure professionali
mutano, esattamente come mutano gli attori della politica e dell’economia.
“IBRIDO racchiude così le molteplici sfaccettature di “un’opera d’arte totale” che vuole ripensare il
Novecento e la nostra storia più recente attraverso il linguaggio della pittura, del disegno, del cinema,
della fotografia, della video-installazione, della scrittura, della performance – spiega l’Assessore alla
Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory -. Documentando, in tal modo, con
l’apporto creativo delle arti lo sviluppo e l’evoluzione sociale, economica, culturale e politica dei
nostri tempi. Se mettiamo in gioco le parole “ibrido”, “ibridare”, “ibridazione” scopriamo che dove c’è
un ibridante e un ibridato non c’è gerarchia tra chi cambia e chi è cambiato nel cogliere il momento
in cui le idee prendono forma. IBRIDO è qui proposto nella sua accezione creativa e non cumulativa”.
Muta il mondo dell’editoria con l’invasione dei free press e dei magazines sul web, cambiano i
collezionisti che a volte diventano galleristi, altre volte aprono fondazioni e diventano committenti in
grado di schiudere nuovi orizzonti in dialogo con artisti e finanziatori. Insomma vi è un continuo
riformularsi di ruoli, perfino nel passaggio dal pubblico al privato e viceversa. Vi è una crescente
ibridazione e costante transizione di figure professionali, di funzioni e di formati: istituzioni temporanee
nate dai singoli, galleristi produttori e promotori di progetti, istituzioni che agiscono in network, artisti
che si fanno critici, curatori e galleristi. È come se l’arte anticipasse la politica, la cultura, l’ambiente, il
mondo, la vita, realizzando “unioni di fatto” che prescindono da protocolli e modelli, emancipati
dalla burocrazia. Vi è la necessità di applicare alle tipologie espositive e alle figure professionali il
rifiuto della specializzazione, che del resto gli artisti esprimono nel loro lavoro già a partire dagli anni
Novanta.
La mostra raccoglierà riflessioni e ragionamenti, confronterà opere e racconti diversi. Proverà a
mescolare artisti e pensieri che hanno cambiato e continueranno a cambiare e modificare il modo di
raccontare il mondo. Ibrido è una mostra che contiene al suo interno altre mostre, un’esposizione
accompagnata da conferenze per proporre riflessioni ed interrogativi, per cercare di capire in che
modo arte e vita continueranno ad intrecciarsi, per esplorare e cercare di intercettare, attraverso le
opere, il futuro.
Ibrido non può non partire dai padri storici di tali mutamenti, come Beuys e Pistoletto per le tematiche
dell’ecologia ambientale, oppure Paolini per le dinamiche concettuali; e ancora dalla trasformazione
degli spazi abitativi tra architettura e design rintracciabile nell’eredità modernista dei gruppi cinetici di
artisti transitivi come Getulio Alviani ed Enzo Mari, senza trascurare Mendini sul versante della
postmodernità e le esperienze radicali di Gianni Pettena. E da qui, scendere ad artisti delle
generazioni successive fino ad arrivare ai nostri giorni, con John Armleder, Pierre Huyghe, Philippe
Parreno, Olafur Eliasson, Maurizio Cattelan, Patrick Tuttofuoco, Rirkrit Tiravanija, Pietro Roccasalva,
Damien Hirst, Jan Fabre e molti altri ancora.
L’attività espositiva del PAC è realizzata grazie al sostegno di TOD’S.
Immagine: Jean Fabre, Omaggio a Jacques Mesrine (Buste II) 2008- cera, granito, metallo 50x60x55cm
courtesy Magazzino, Roma
UFFICIO STAMPA MIART e MOSTRA
Maria Grazia Vernuccio - Responsabile
Tel: +39 0248550474 / Mob: +39 3351282864
mariagrazia.vernuccio@gmail.com /
press_miart@fmi.it
UFFICIO STAMPA FIERA MILANO SPA
Rosy Mazzanti: tel. +39 0249977456
rosy.mazzanti@fieramilano.it
Elisa Vittozzi: tel. +39 0249977456
elisa.vittozzi@fieramilano.it
UFFICIO STAMPA COMUNE DI MILANO
Francesca Cassani tel. +39 0288450177
francesca.cassani@comune.milano.it
Inaugurazione: venerdì 12 marzo alle 18.30
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro, 16, Milano
Orari: lunedì 14.30-19.30;
martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30
ingresso libero