Museo delle Macchine Tessili
Valdagno (VI)
via Carducci, 9
0445 401007 FAX 0445 408577
WEB
Tobia Rava'
dal 12/3/2010 al 24/4/2010
lun-ven 17-19, sabato e domenica 10-12 e 16-19. Lunedi 5 aprile 16-19. Chiuso sabato 3 e domenica 4
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12/3/2010

Tobia Rava'

Museo delle Macchine Tessili, Valdagno (VI)

Nelle opere in mostra si puo' scoprire un intreccio tra presente, passato e futuro, attraverso immagini fatte di colori, lettere e numeri, che costituiscono una foresta di simboli che si cela dietro il reale.


comunicato stampa

A cura di Maria Luisa Trevisan

Sabato 13 marzo alle ore 17.00 s’inaugura, al Museo delle Macchine Tessili di Valdagno, che ha sede presso I.T.I. ''V.E.Marzotto'', la mostra Tre e quattordici con opere dell’artista veneziano Tobia Ravà, il cui nome è di recente rimbalzato sulle testate giornalistiche internazionali in occasione della visita alla Sinagoga di Roma da parte di Benedetto XVI, in quanto il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma ha scelto una sua opera, La direzione spirituale, quale dono al Pontefice. Il titolo della mostra fa riferimento al pi greco a cui l’artista ha legato alcune sue indagini effettuate in ambito cabalistico, riferite alla parola ebraica shaddài (onnipotente, il cui valore ghematrico è 314), ma riguarda anche altri teoremi e formule scientifiche che l’hanno condotto ad effettuare pure delle scoperte matematiche, quali la “Congettura di Ravà”.

La mostra, a cura di Maria Luisa Trevisan, è dedicata al pi greco innanzitutto perché il 14 marzo negli USA è il Pi day, ossia il giorno in cui si festeggia il pi greco, in quanto si antepone il numero del mese a quello del giorno (3.14), ma anche perché l’artista utilizza numeri e formule matematiche nella costruzione delle sue opere, accanto alle quali vi sono pure lettere ebraiche, che sono riconducibili a delle cifre, poiché attraverso la ghematria (processo di permutazione delle lettere in numeri), ogni lettera è anche un numero. Due sono i linguaggi, logica letterale e matematica, che si fondono nelle sue opere a creare un terzo linguaggio, quello figurativo, che vuole indagare, ricostruire e manifestare il mistero dell’universo. Il percorso si dipana tra telai ed affascinanti macchine per la filatura cardata e pettinata, e per la tessitura, oramai desueti, lane grezze, raffinati filati, tessuti, arazzi, fibre rarissime e preziose, in un dialogo tra il passato (dalla storia della lavorazione della lana nella vallata dell’Agno e quella del lanificio Marzotto, al contesto architettonico ed urbanistico della Città sociale progettata dall’architetto Bonfanti negli anni ‘30) ed il presente, l’ITI Marzotto, che qui ha ancora la sua sede per la formazione di Periti tessili, chimici, elettronici ed informatici. Questa mostra rappresenta un’occasione particolare che dimostra i termini della sfida per il futuro: c’è un museo e quindi la storia ed il sapere, una mostra d’arte contemporanea, che rappresenta il fare di un artista che ha uno stile originale, unico ed inconfondibile, e la scuola che prepara le future generazioni cercando di infondervi sensibilità, stile e rispetto per il passato e per le tradizioni locali.

Nelle opere dell’artista si può scoprire un intreccio affascinante tra presente, passato e futuro, tra natura e cultura, attraverso seducenti immagini fatte di forme, colori, lettere e numeri, che costituiscono quella foresta di simboli che si cela dietro il reale. Per l’occasione saranno esposte opere pittoriche e scultoree, quali Leviatan, un grande squalo a grandezza naturale, paesaggi con boschi ed architetture ed opere realizzate a quattro mani con l’artista algerino Abdallah Khaled, dove le immagini si librano nell’aria tra numeri e lettere ebraiche, graffiti rupestri e paesaggi che hanno i colori del deserto e dell’Atlante. Se da una parte le opere dei due artisti esprimono l’appartenenza a culture diverse, dall’altra, non solo dialogano perfettamente tra di loro, ma sono in armonia con il contesto che le ospita, un luogo molto diverso dalle gallerie d’arte contemporanea, per nulla asettico, anzi ben caratterizzato dal design architettonico e dai macchinari esposti. Proprio in omaggio al Museo delle Macchine Tessili, tra le opere vi sono anche le recenti sperimentazioni digitali, le vele a tema architettonico su raso, che Tobia Ravà ha presentato nel settembre scorso al Castello Svevo di Trani, con lunghe prospettive riprese dalla realtà e sublimate, che assurgono a luoghi e simboli dello spirito. Si va dalla pittura, al lightbox, alla scultura, dalle forme seducenti, ai colori vivaci, dai forti valori tattili, come le lane qui esposte anche per essere toccate ed accarezzate. Il mix sinestetico che si crea tra i colori ed i materiali soffici ed accattivanti adagiati su rulli, telai ed ingranaggi, diventa anche occasione di riflessione e dialogo creativo tra ambiti produttivi contigui.

Tobia Ravà (Padova, 1959) ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia ed Urbino. Si è laureato in semiologia delle arti all’Università di Bologna, allievo di Umberto Eco, Renato Barilli, Omar Calabrese, Flavio Caroli. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Spagna, Brasile, Argentina, Giappone, Cina e Stati Uniti. È presente in collezioni sia private che pubbliche, in Europa, Stati Uniti, America Latina, e in Estremo Oriente. Si occupa di iconografia e cultura ebraica, di logica matematica e di arte contemporanea. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Flavio Caroli, Caterina Limentani Virdis, Omar Calabrese, Piergiorgio Odifreddi, Nadine Shenkar, Arturo Schwarz e Francesco Poli.

Pubblicazione con testi di Maria Luisa Trevisan, Gioia Chilese e Erika Ferretto

In occasione della mostra, giovedì 18 marzo alle ore 18 il prof. Bruno D'Amore terrà un incontro dal titolo “Matematica ed Arte'', da sempre binomio inscindibile. Dopo il Romanticismo, l’arte e la matematica hanno preso strade diverse, ma oggi tendono di nuovo ad unificarsi. Soprattutto alcuni tra i grandi artisti del XX secolo hanno mostrato che c’è una linea analitica nell’arte contemporanea che non può fare a meno della matematica, da vari punti di vista.

Mercoledì 24 marzo presso il ristorante ''La linte'', via Roma 21 Recoaro Terme, ci sarà una cena ebraica con la presenza dell'artista, organizzata dalla Coop in collaborazione con ''Slow food'' (per informazioni tel. 0445 75566).

La mostra rimarrà aperta fino al 25 aprile 2010 nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19; sabato e domenica: dalle 10 alle 12; dalle 16 alle 19. Lunedì 5 aprile: dalle 16 alle 19. La mostra rimane chiusa sabato 3 e domenica 4 per le festività pasquali.
Servizi: Visite guidate al Museo delle Macchine Tessili e alla Città sociale o dell’Armonia, presso l’ITI Marzotto di Valdagno. Prenotazioni: tel. 0445 401007 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 .

Organizzazione: ITI “V. E. Marzotto” Valdagno (VI), referente: Gioia Chilese.
Patricinio del Comune di Valdagno
Sponsor: Coop; La fenice S.p.a. Leather Chemical Spicialties; Cromaplast (trattamenti galvanici); Lions club Valdagno; Libreria Liberalibro di Galla e Bonturi; Mathesis Società italiana di Scienze matematiche e fisiche, sezione di Vicenza; Banca San Giorgio e Valle dell'Agno, Matteo Marzotto.

Ufficio stampa: PaRDeS – Concerto d’Arte Contemporanea 041/5728366;
cartec@alice.it; marialuisa.trevisan@virgilio.it
Per informazioni si veda anche su facebook Tobia Ravà e PaRDeS (quest’ultimo anche su my space).

Inaugurazione Sabato 13 marzo alle ore 17

Museo delle Macchine Tessili
presso l'Istituto Tecnico Industriale "V. E. Marzotto"
via Carducci, 9 - 36078 Valdagno (VI)
Lun-ven 17-19, sabato e domenica 10-12 e 16-19. Lunedi 5 aprile 16-19. Chiuso sabato 3 e domenica 4

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