Nella ricerca 'Concetti cromatici', l'artista isola i colori, impedendo di vedere con chiarezza le forme naturali che li hanno generati. "Nell'opera di Vicario, infatti, e' evidente che l'astrazione non nasce da una riflessione 'narcisistica' sulla fotografia, ma tutto all'opposto da un incantamento per i colori della natura" (G. Foschi) A cura di Gigliola Foschi e Flavia Zanetti.
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a cura di Gigliola Foschi e Flavia Zanetti
Sabato 13 marzo 2010 alle ore 16.00, presso la galleria Officinaarte di Magliaso, si inaugura
la personale di Alessandro Vicario Concetti Cromatici, a cura di Gigliola Foschi e Flavia
Zanetti. La mostra rimarrà aperta al pubblico da domenica 14 marzo a domenica 11 aprile
2010. In catalogo un’intervista di Flavia Zanetti all’artista e una presentazione critica di
Gigliola Foschi.
Dopo Un paesaggio ritrovato. A Demonte e in Valle Stura sulle tracce di Lalla Romano (nel 2006)
e Immobilità apparente (nel 2008), si completa, con Concetti Cromatici, la triade espositiva di
Vicario negli spazi di Officinaarte. Il legame tra Concetti Cromatici e Immobilità apparente è
importante: è stato proprio in Valle Onsernone, durante le riprese per Immobilità apparente, che
l’autore, affascinato dai colori della valle, ha iniziato a progettare la serie che ora presentiamo. Per
questo in mostra è esposta anche un’immagine, tratta dal lavoro precedente, che ha avuto un
ruolo ispiratore. Nella ricerca Concetti cromatici, Alessandro Vicario isola i colori, non ci permette
di vedere con chiarezza le forme naturali che li hanno generati.
Eppure a volte ce le fa
immaginare, ce le fa intravedere qua e là, per poi celarle dietro immagini monocrome e vibranti
come un quadro di Phil Sims, oppure cangianti e luminose come un’opera di David Simpson, o
cupe e intrise d’oscurità. È come se le sue immagini volutamente oscillassero verso la materia
stessa della natura e a volte verso l’astrazione, rimanendo tenacemente in una sorta di intervallo
ambiguo, aperto verso l’immaginario dello spettatore. Come scrive Gigliola Foschi in catalogo: «le
immagini di quest’autore si differenziano dalla tradizione della fotografia astratta, caratterizzata da
operazioni auto riflessive e auto referenziali. Nell’opera di Vicario, infatti, è evidente che
l’astrazione non nasce da una riflessione “narcisistica” sulla fotografia, ma tutto all’opposto da un
incantamento per i colori della natura».
Alessandro Vicario è nato a Modena nel 1968 e si è avvicinato alla fotografia sin da giovanissimo grazie
agli insegnamenti del padre Ennio, fotografo di professione. Trasferitosi a Milano, dove tuttora risiede, si è
laureato in Lettere Moderne. Nel 1997, grazie a una borsa di studio, ha frequentato l’Istituto Italiano di
Fotografia di Milano, dove insegna dal 2005. All’attività professionale accosta lavori di ricerca nei quali il
tema della memoria o quello della natura e del paesaggio si giocano in rapporto alla condizione specifica
della fotografia intesa come una traccia di realtà mediata dalla luce.
Nate da un desiderio di conoscenza, di
prossimità e vicinanza, le sue immagini sono spesso simili a reperti salvati dalla distruzione o dall’oblio, in
cui l’oggetto, ripreso senza artifici, assume il valore di una presenza ricca di rimandi. Dal 2000 a oggi ha
esposto in numerose mostre, personali e collettive, in gallerie private e spazi pubblici, accompagnate da
cataloghi e pubblicazioni. Sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche fra cui: Alinari 24 ORE
(Firenze), Museo Villa dei Cedri (Bellinzona), Comune di Losone (Canton Ticino), Fondazione Cassa di
Risparmio di Cuneo, Fondazione San Fedele (Milano).
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On Saturday, March 13th, 2010 at 4 PM, Galleria Officinaarte in Magliaso opens Alessandro
Vicario's exhibition Chromatic Concepts, curated by Gigliola Foschi and Flavia Zanetti. The
exhibition will be open to the public from Sunday, March 14th to Sunday, April 11th. The
catalogue includes an interview with the artist by Flavia Zanetti and a critical presentation
by Gigliola Foschi.
After two previous works by Alessandro Vicario, Un paesaggio ritrovato. A Demonte e in Valle
Stura sulle tracce di Lalla Romano [A Landscape Found Again. In Demonte and In the Stura Valley
In the Tracks of Lalla Romano] (2006), and Immobilità apparente [Apparent Immobility] (2008), the
exhibition Chromatic Concepts completes a series of three works by the photographer hosted by
Galleria Officinaarte. An important link exists between Chromatic Concepts and Apparent
Immobility: it was in the Onsernone Valley while documenting the latter work that the author,
fascinated by the valley's colours, began to plan the current series.
Thus the exhibition includes an
image from Apparent Immobility, which has played an inspiring role. In his research Chromatic
Concepts, Vicario isolates the colours: the natural forms that are the generators for these hues are
not clear to see. It is left up to the viewer to imagine the shapes, to perhaps catch a glimpse of
them here and there; but then the author conceals them again behind images that can be
monochrome and vibrant like Phil Sims' paintings, bright and iridescent like a work by David
Simpson, or even gloomy and filled with darkness. It is as if his images intentionally oscillate
towards the very matter of nature and sometimes towards abstraction, persistently remaining in an
ambiguous gap, open to the viewer’s interpretation. As Gigliola Foschi writes in the catalogue:
«This author's images differ from the tradition of abstract photography, characterized by self-
reflective, self-referential operations. In Vicario's work it is obvious instead that abstraction doesn't
come as the result of a “narcissistic” reflection on photography but, at the very opposite, it comes
from the magic spell exerted by the colours of nature».
Alessandro Vicario was born in Modena in 1968. Vicario has been practicing the art of photography since
an early age under the tutelage of his father Ennio, a professional photographer. He then moved to Milan,
where he still resides, and graduated in Modern Letters. From 1997, by way of a scholarship, he attended
courses at the Istituto Italiano di Fotografia of Milan, where he has been teaching since 2005. He combines
his professional activity with research works in which the topics of memory, nature and landscape are
unfolded in relationship to the specific condition of photography, understood here as a trace of reality
mediated by light.
Born from a longing for knowledge, closeness and proximity, his images often look like
finds rescued from destruction or oblivion, where the object, reproduced without artifice, becomes a
presence rich in references. From 2000 to today, his works have been shown in several solo and collective
exhibitions, in private galleries and public spaces, and accompanied by catalogues and other publications.
Some of his works belong to private and public collections such as Alinari 24 ORE (Florence), Museum Villa
dei Cedri (Bellinzona), Municipality of Losone (Canton Ticino), Cassa di Risparmio di Cuneo Foundation,
San Fedele Foundation (Milan).
Inaugurazione sabato 13 marzo 2010, ore 16
Officinaarte
via Cantonale 57, CH-6983 Magliaso (Lugano)
da domenica 14 marzo a domenica 11 aprile 2010
sabato e domenica dalle 14.00 alle 17.00
mercoledì dalle 19 alle 21 e su appuntamento
ingresso libero