Raffaele e Giuseppe Giurgola, rispettivamente zio e nipote sono stati sempre accomunati da una grande passione per l'arte. Raffaele,nato nel 1898, e' stato uno scultore molto apprezzato; Giuseppe, del 1917, si e' invece dedicato alla pittura e alle vignette.
Verrà inaugurata domenica 14 marzo alle ore 17,30 la mostra dedicata a Raffaele e Giuseppe Giurgola. Interverranno all'inaugurazione Lucio Galante e Massimo Guastella, docenti dell'Università del Salento; curatori, insieme a Luciana Palmieri, del catalogo.
Raffaele e Giuseppe Giurgola, rispettivamente zio e nipote, divisi dalla differenza di età (quasi 20 anni) sono stati sempre accomunati da una grande passione per l’arte. Raffaele – nato nel 1898 - è stato uno scultore molto apprezzato; Giuseppe – del 1917 – si è invece dedicato alla pittura e alle vignette ritraendo personaggi della vita pubblica leccese e salentina. La mostra (voluta dai figli di Giuseppe Giurgola: Gianni e Raffaella; è stata allestita dall'architetto Stefania Galante) nella chiesa sconsacrata di San Sebastiano in via dei Sotterranei, alle spalle del Duomo di Lecce, sede della Fondazione Palmieri. Per una singolare coincidenza nella stessa via dei Sotterranei, in pieno centro storico, Raffaele Giurgola - nella prima metà del Novecento - aveva il proprio studio. E qui idealmente ritorna per la prima retrospettiva dedicate a lui ed al nipote.
I due artisti leccesi - provenienti dalla stessa famiglia - hanno condiviso ricordi, metodi educativi, impostazioni etiche e formative. Una differenza generazionale che li fa divergere su alcune impostazioni ideologiche, ma li accomuna per un vissuto arduo, fatto da grandi cambiamenti economici e politici che hanno avuto un peso determinante sulle loro scelte culturali.
Personalità diverse: Raffaele chiuso, schivo, impenetrabile; Giuseppe vivace, esuberante con una concezione della vita sicuramente più edonistica rispetto all’isolamento dello zio che amava il silenzio e il lavoro in solitudine. Si cercavano e si capivano nonostante le diversità caratteriali; li univa quell’amore per la ricerca formale che nel primo era faticoso esercizio, studio continuo sull’esperienze dei grandi, nel secondo amore per il Salento, per le architetture, gli scorci paesaggistici e per le tipologie dei personaggi che ritraeva con ironia e grande perspicacia.
Inaugurazione 14 marzo 2010, 17.30
Fondazione Palmieri onlus
Vico dei Sotterranei - Lecce
Ingresso libero