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Le isole si diffondono, mappano lo spazio. Il vuoto è una sensazione viscerale dall’alto dei precipizi. Scarti dimensionali e immense vastità naturali restituite in termini minimi e attraverso un vissuto emozionale. Le relazioni precarie, gli equilibri incerti: attese, sospensioni, punti di vista che oltrepassano la soglia del reale percepibile, sono al centro della ricerca di Sandrine. L’individualità, è un’isola conchiusa ma sospesa in equilibrio incerto sul sottile filo che ci collega con l’esterno. La fragilità delle nostre impressioni interne e le instabilità del corpo sono messi in discussione: si può assistere alla perdita delle proprie sicurezze. Una relazione simbiotica con la natura costituisce il sostrato di ogni intervento, di ogni realtà liminare sondata dall’arti-sta con grande sensibilità. Un battito, una presenza, un respiro tutto confluisce nello sguardo attento e ineffabile che rivela e circoscrive un arcipelago di situazioni. Dentro e fuori la natura.
Sandrine Nicoletta nata a Aosta nel 1970, vive e lavora a Bologna. |