Attraversare le contingenze allargando le prospettive

25/09/2007
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NUOVO SKYLINE

La solita musica?
Uno spazio artistico e culturale attivo da 100 anni a Milano, e' stato sgomberato giovedi' 20 Settembre alle 6 del mattino. Utilizzando a pretesto la presenza di un piccolo centro sociale in una parte minima dello stesso stabile, si e' decretata la fine della Casa degli Artisti. Oggi e mercoledi' 26 settembre sono gli ultimi giorni per poter godere di questo edificio storico che e' aperto a tutti dalle 8,30 alle 19 (con visite guidate). Dopo non si sa...







Storia di una casa, di un quartiere, di luce e di arte

La storia della cosiddetta "Casa degli Artisti" di Milano rispecchia l'andamento altalenante della citta' tra impulsi culturali innovativi e arroccamenti speculativi. Furono i fratelli Bogani di una famiglia patrizia milanese, ormai avanti con l'eta', che fecero realizzare, nei primi anni del secolo, questo stabile pensato per accogliere studi di artisti di vari campi.

Ogni studio aveva grandi vetrate esposte a nord (luce indiretta) e, molti, una terrazza o un giardinetto. Si affacciava sui vivai dell'ex convento di S.Anna. Di architettura sobriamente classica la facciata e funzionalista sul retro, esprimeva soluzioni molto innovative per l'epoca (primo impiego di cemento armato per i solai). Il quartiere era adatto, gia' vi abitavano tanti artisti, c'era Brera: osterie, postriboli, artisti, musicisti, collezionisti.
In questo primo periodo, nell'epoca d'oro della Casa, ci lavorano Beltrame, il famoso illustratore della "Domenica del Corriere", i pittori Pasetti, Confalonieri, gli scultori Montegani, Da Verona, ma anche scenografi teatrali, grafici, fotografi. Le cronache parlano di visite di collezionisti, di attrici e persone delle "famiglie" milanesi che salivano le scale di marmo per farsi ritrarre, per acquistare un'opera, per respirare l'aria libera degli atelier.

Ma gia' alla fine degli anni '30 parte una speculazione; morti i fratelli "mecenate", gli eredi si vedono espropriati dal Podesta' e una cordata di "palazzinari" e' incaricata di demolire l'intero rione.
La guerra ferma i lavori ma demolisce molte case circostanti e danneggia anche la Casa degli Artisti. Inizia la fase della boheme, la vita nella casa si fa difficile, quasi tutti i vetri sono rotti, la pioggia filtra attraverso il tetto, si fa fatica a riscaldare. Alcuni artisti lasciano il palazzo, altri pero' ne arrivano, spesso succedono al padre come accade per i pittori Ernesto Ornati e Carlo Cazzaniga, lavorano in quegli anni Bianchieri, Ferroni, Romagnoni, gli scultori Nino Cassani, Giorgio Broggini. Sappiamo la casa frequentata da musicisti jazz come Chet Baker, da scrittori come Buzzati. Si sfidano situazioni difficili ma la tensione artistica e' forte e resta un centro di incontro culturale forse per questo più vivace.
Ma la decadenza della struttura avanza, la precarieta' diventa difficilmente sopportabile con l'avanzamento dell'eta' dei suoi abitanti, molti si trasferiscono. L'ultimo a resistere è lo scultore Broggini che assiste felice nel '77 all'occupazione degli studi vuoti da parte di una folta schiera di giovani artisti, che procede subito alle ristrutturazioni piu' urgenti: tetti, finestre, ecc. e la casa si ripopola con Giuseppe Spagnolo, Paola Brusati, Ydetoshi Nagasawa, Jole Desan, Luciano Fabro, Dadamaino. Arriva poi il pittore inglese Paul Godwin e Alessandro Mangiarotti.

Segue nell'88 un gruppo di liutai e cembalari. Nel 1989 il Comune ristruttura il civico 89 di corso Garibaldi, l'ingresso viene spostato sul retro e assegna il numero 89/a alla Casa. Ritorna aria di speculazione, un progetto prevede una vasta cementificazione dell'area. Si costituisce l'Associazione Culturale 89/a per proteggere quasi un secolo di relazioni e produzione culturale nel quartiere, per interconnettere laboratori, studi ed esperienze esterne, per aprirsi alla citta' attraverso piccoli eventi culturali, spesso di nicchia, finalizzati all'interscambio intellettuale, manuale, culturale e senza condizionamenti pecuniari.
L'arrivo di Tangentopoli congela i progetti speculativi per qualche anno. Nel 2000 ritornano echi di speculazione, lo scongelamento dei progetti avviene nel 2003 con l'abbattimento illegale di buona parte del bosco dell'ex-convento di S.Anna e l'inizio dei lavori di costruzione (2004) di un blocco abitativo super-residenziale di otto piani che incombera' brutale sui perfetti equilibri di luce che i due geniali fratelli milanesi dell'inizio del secolo avevano voluto lasciare agli artisti della loro citta'

tratto dal lavoro di ricerca collettivo a cura degli artisti dell'Associazione Culturale 89/a

Appello

La vicenda della "Casa degli artisti" di corso Garibaldi e' l'ultimo esempio di come la citta' di Milano affronta i temi della cultura e della creativita' metropolitana.
Mentre tutte le grandi citta' europee hanno individuato nel tema dell' "economia creativa" uno dei fattori strategici della crescita competitiva dei contesti metropolitani e mentre le varie riflessioni sul ruolo della "classe creativa" come nucleo portante delle societa' del futuro hanno messo in moto l'attivazione di politiche pubbliche e iniziative per attirare artisti, talenti e nuove professionalita', a Milano non si trova di meglio che utilizzare la polizia per mettere fine ad una esperienza storica e antesignana come quella della "casa degli artisti", utilizzando come pretesto la presenza, in una parte minima dello stesso edificio di tre piani, di un piccolo centro sociale che e' diventato cosi' il capro espiatorio per decretare la fine della "Casa degli artisti"

In tutte le citta' europee, a cominciare da Berlino, Londra, Parigi, Amsterdam, esistono spazi, spesso ricavati da edifici ex-industriali, messi a disposizione dalle istituzioni pubbliche per ospitare a titolo gratuito artisti e attivita' creative. Perfino a Pechino esiste un intero quartiere in cui si sono insediati, negli edifici di una enorme ex-industria pubblica, una quantita' stupefacente di gallerie d'arte, studi di pittori, scultori, grafici e fotografi.
Il paradosso e' che a Milano esperienze di questo tipo esistono gia' da lungo tempo e vi si pone fine nel silenzio generalizzato della citta'. (...)
Allo stato attuale quello che non si riesce a comprendere e' quale progetto ci sia oggi da parte dell'Amministrazione comunale per il destino della "casa" e degli artisti che vi sono ospitati da piu' di vent'anni.
Questo vuole essere un appello perche' l'Ammistrazione comunale milanese renda palese le sue intenzioni e salvaguardi una esperienza importante nel panorama di una citta' che ha bisogno disperato di iniziative per attirare nuovi talenti e conservare quelli di cui gia' dispone.

Comunicato stampa:
Arte sotto sgombero. Sgarbi dove sei?

Cosa succede a Milano ad uno spazio artistico e culturale, attivo da 100 anni, libero e aperto a tutti?
A giudicare dalle camionette della polizia, uno sgombero.
Senza preavviso e senza nessun referente con cui dialogare.
Un dialogo che e' stato cercato, senza successo, anche negli anni precedenti.
Questo e' quello che e' capitato alla Casa degli Artisti di Corso Garibaldi 89/a giovedi' 20 Settembre alle 6 del mattino.

La Casa e' stata edificata all'inizio del '900 dalla famiglia Bogani. Estremamente innovativa per i tempi sia nella struttura costruttiva (primo utilizzo a Milano di solai in cemento armato), che per la destinazione d'uso: studi per il lavoro creativo di pittori, scultori e scenografi, per costruire un perno culturale nella città.

La Casa degli Artisti e', ed e' sempre stata punto d'incontro di artisti, musicisti e intellettuali. Oltre ad una dialettica interna il dibattito era vivacizzato da frequenti visite esterne di personalita' di fama nazionale ed internazionale, e periodicamente eventi espositivi, concerti, reading, animavano serate aperte alla cittadinanza.

Durante gli ultimi trent'anni i pittori, scultori, liutai, musicisti, scenografi e fotografi della casa hanno fatto lavori di manutenzione e conservazione urgenti sullo stabile. Svolgendo la loro personale produzione culturale ed artistica pubblicamente riconosciuta, continuavano nella tradizione dell'apertura e dell' incontro.

Queste attivita' sono state bruscamente interrotte, con inaudita violenza e con gravi danni materiali e morali. Oggi, mentre esperienze analoghe, come Fabbrica del Vapore, stentano a decollare, questo patrimonio sociale e culturale non solo non viene tutelato ma rischia di scomparire.

Gli artisti e gli artigiani dell'Associazione Culturale 89/a, chiedono al Comune:
di chiarire quali sono i suoi progetti in relazione alla Casa degli Artisti e allo spazio circostante;
di riconoscere il valore delle attivita' svolte in questi anni, accettando finalmente di dialogare con coloro che ne sono stati gli artefici;
di garantire a questi la continuazione delle loro attivita' in questi stessi spazi, risanati e regolarizzati, a beneficio di artisti e cittadini;
di fornire nel frattempo uno spazio alternativo per non disperdere il patrimonio umano e materiale della Casa degli Artisti.


Invito

Venite voi stessi a visitare lo spazio: oggi e mercoledi' 26 settembre sono gli ultimi giorni per poter godere di questo posto. Dopo non si sa...

"Ieri, io e Barbara dei liutai con Paul degli artisti siamo andati al Comune per chiedere d'incontrare l'assessore Sgarbi, l'assessore al Demanio e il Sindaco, ma non e' stato possibile perche non erano in ufficio.
Poi siamo state nella camera del consiglio, dove il Consigliere Basilio Rizzo e' intervenuto, portando il discorso della Casa degli Artisti, le attivita' culturali e il futuro del palazzo ed e' stato bravo, ma non c'e' stata nessuna reazione o risposta. Poi, con Pippa e Rita abbiamo fatto volantinaggio informativo davanti a Palazzo Marino... Per oggi, dovremmo andare a fare lo stesso in Brera e altri posti della cultura, se possibile...
Siamo in pochi, perche' Pierre, Kevin e tutti gli altri del Laboratorio sono impegnati a traslocare tutta la roba e molto in fretta, e dove non so esattamente... Qua ci sono persone del Comune che fanno molta pressione perche' finiamo il trasloco il piu' presto possibile... ma non e' cosi' facile, poi non e' giusto che facciano cosi'... Io sono qua per fare la "visita guidata" :)
L'edificio verra' sigillato, almeno cosi hanno detto, entro giovedi'.
Venite a vedere questo palazzo stupendo, tutti i piani, gli studi degli artisti con le loro vetrate e i bellissimi terrazzi, perche' poi non ci saranno piu' opportunita' di vederlo cosi'.
Martedi' e mercoledi' sara' aperto dalle 8,30 fino alle 19."
Testimonianza di Demi Papantoniou, corista delle Bubble e direttamente impegnata nel coordinamento delle azioni di sensibilizzazione.

Gli artisti dell'Associazione Culturale 89/a

Per informazioni e contatti:
Coordinamento: Dimitra Papantoniou tel. 334 8134821 artistigaribaldi89a@yahoo.it



milano, 30 settembre 2007
La Casa degli Artisti e stata sigillata Giovedi' 27 settembre
Le vostre lettere di sostegno arrivano numerose, vi ringraziamo molto. Il vostro appoggio e le vostre testimonianze sono per noi molto preziose
In cerca di risposte ed adesione, gli artisti di Garibaldi 89a ieri hanno incontrato il critico d'arte ed ex assessore alla Cultura Philippe Daverio, che, sensibilizzato dal nostro appello, ha deciso di difendere la Casa degli Artisti, scrivendo un articolo su La Repubblica(Milano - cronaca) di Domenica 30 Settembre
Abbiamo diffuso ieri, nella notte dei musei, un volantino che raccontava la storia di questo spazio d'arte sottratto ai cittadini, sensibilizzando molte persone di questa citta'.
Vi invitiamo a continuare a diffondere i nostri appelli e a scriverci i vostri racconti sulla Casa degli Artisti, su quello che ha significato per voi

INOLTRE VI INVITIAMO GIOVEDI' 4 OTTOBRE ALLE 18:30, IN PIAZZA DELLA SCALA, PER FIRMARE LA PETIZIONE per proteggere la Casa degli Artisti dalla speculazione edilizia, per richiedere che la Casa rimanga agli artisti e ai cittadini
In allegato un comunicato sulla Casa degli artisti, per la notte dei musei. Cari saluti Gli artisti dell'associazione culturale 89
Per informazioni e contatti, adesioni, ricordi e racconti personali: artistigaribaldi89a@yahoo.it



Immagini:

Ambienti della Casa degli artisti

L'octobasso e' uno strumento ottocentesco ideato in pieno periodo di espansione tecnico-industriale per riempire, nelle grandi orchestre ottocentesche (spesso di 150 - 300 elementi), il registro sub grave e portare anche gli archi all'estensione massima dei pianoforti (evolutisi in quell'epoca con Pleyell) e degli organi (registro di 32 piedi). Ne esistono solo due esemplari al mondo: uno, di fabbricazione ottocentesca, e' al Musee de la Musique di Parigi; l'altro e' questo, costruito nel laboratorio di liuteria della Casa degli artisti da Pierre Bohr (che ha fatto rilievi sull'originale parigino) per Nicola Moneta, che tuttora lo suona in tutto il mondo.
A ottobre l'octobasso sara' in mostra a Palazzo Barberini, a Roma, insieme ad altri due strumenti (sempre costruiti da Pierre Bohr): una viola da gamba soprano e un violoncello barocco.

Visite delle scuole alla liuteria

Concerto nel pergolato della Casa

Per altre foto dello spazio: http://www.prospekt.it




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