Attraversare le contingenze allargando le prospettive

12/11/2007
stampa   ::  






ARGOMENTI

Il binomio economia e cultura
Prende il via la partnership tra UnDo.Net e Tafter, la rivista online che opera nel campo dell'economia della cultura.
La rubrica Making Culture indaghera' il valore economico della cultura e degli eventi culturali, insieme con le loro implicazioni sociali, per mettere in evidenza le potenzialita' di un settore in grado di contribuire in maniera determinante alla crescita e allo sviluppo dei contesti territoriali sui quali agisce e con i quali inter-agisce.







Buon compleanno MART!
di Vittoria Azzarita

Il 15 dicembre 2007 il MART, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, festeggera' i suoi primi cinque anni di attivita' Un traguardo non trascurabile per un'istituzione culturale che ha deciso di puntare sulla sapiente combinazione di proporzioni diverse per l'attuazione di una strategia vincente...

L'interrogativo di fondo che ha accompagnato la nascita del Polo Culturale di Rovereto, costituito dall'auditorium, dalla biblioteca civica e dalla terza sede del MART, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, ha riguardato, fin dalla presentazione dell'idea progettuale, le motivazioni che hanno indotto alla scelta di un comune di piccole dimensioni, quale futura ubicazione per la costruzione di una struttura architettonica, sovente definita come "eccessiva" e "sovradimensionata", rispetto all'estensione spaziale e demografica del comparto insediativo di riferimento.
In particolare, l'intenzione di voler creare un polo museale, che riunisse sotto un unico marchio una nuova sede espositiva, e i due nuclei storici del Palazzo delle Albere a Trento e della Casa Museo Fortunato Depero a Rovereto, risale al 1988, e porta al centro di un acceso dibattito un comune di 35 mila abitanti, circondato dalle montagne e distante da Trento solo una ventina di chilometri.
La zona di Rovereto, importante crocevia di diversi assi viari che collegano la Lombardia con il Veneto, e l'Italia con l'Austria e la Germania, si e' sempre distinta per una forte caratterizzazione culturale, testimoniata dalla presenza di numerosi attrattori - il Castello con l'attiguo Museo Storico della Guerra, il Museo Civico, la Campana dei Caduti, l'Accademia di Musica Antica, e quella Roveretana degli Agiati -, capace di dar vita nel corso del tempo a numerosi eventi e manifestazioni a carattere internazionale, come il festival di danza contemporanea "Oriente Occidente", giunto quest'anno alla sua XXVII edizione.
Proprio perche' non compreso, il MART ha dovuto confrontarsi, soprattutto durante le fasi iniziali della sua costruzione, con il sollevarsi di voci critiche ed il manifestarsi di atteggiamenti di diffidenza, da cui traspariva la non sufficiente interazione esistente tra questo ambizioso progetto e lo spazio cittadino, e la mancanza di un profondo coinvolgimento della popolazione locale, che stentava a riconoscersi in una struttura percepita come elitaria ed estranea rispetto alle abituali pratiche di vita.

Visto piu' come una minaccia che come una reale opportunita' di crescita, il MART ha risentito, nei primi periodi, degli esiti negativi di una comunicazione che si e' rivelata non sempre efficace, e di una eccessiva attenzione al progetto architettonico in se', che ha sortito a sua volta l'effetto di porre in ombra il fatto che questo investimento, costato in tutto circa 60 milioni di euro, non riguardasse esclusivamente la nuova sede museale, ma anche il nuovo auditorium, un parcheggio sotterraneo e l'ampliamento della biblioteca civica. Oggi il MART, istituito con la legge provinciale n. 32 del 23 ottobre 1987, si presenta come un ente funzionale della Provincia Autonoma di Trento, caratterizzato da un'ampia autonomia amministrativa, gestionale e culturale, e dalla possibilita' di poter assumere partecipazioni in societa' di capitali per l'esercizio di servizi connessi all'attivita' museale, oltre a poter esternalizzare le funzioni per cui non sono necessari controlli diretti da parte della pubblica amministrazione. In questo modo viene garantita l'autonomia dell'istituzione museale, e al contempo si tutela la funzione di controllo dell'organo di governo provinciale, che ogni anno stanzia una serie di contributi per il funzionamento e per i progetti espositivi e i programmi di investimento del museo, e si sollecita la partecipazione di soggetti terzi alle diverse tipologie di attivita' svolte dall'ente funzionale culturale.

Le potenzialita' insite nella realizzazione di questa imponente costruzione architettonica, che occupa una superficie complessiva di 29 mila metri quadri, e che mette a disposizione del proprio pubblico un rilevante patrimonio artistico e culturale, sono strettamente connesse alla valenza economica e al valore aggiunto che operazioni di questo tipo apportano nei contesti sui quali impattano, attraverso la generazione di esternalita' culturali, legate alla sfera educativa e comunicativa, e non culturali, rappresentate dalle implicazioni di carattere sociale ed imprenditoriale, che si ripercuotono, ad esempio, nei settori produttivi del turismo, dell'edilizia, della piccola e media impresa e dell'artigianato locale. Ne deriva che, a livello teorico, l'impatto economico complessivo risulta essere il prodotto della somma del valore dell'investimento pubblico netto e della spesa privata indotta, per il moltiplicatore esterno della cultura. Detto altrimenti la produttivita' di un intervento culturale, come la costruzione del nuovo polo museale di Rovereto, si misura attraverso gli effetti economici che tale intervento e' in grado di generare, solitamente articolati in effetti diretti - che misurano i livelli di spesa dei visitatori del nuovo museo, i quali danno vita a flussi finanziari all'interno dell'area che non si sarebbero realizzati altrimenti -; effetti indiretti che fanno riferimento alle spese che le istituzioni e le imprese devono sostenere a seguito dell'aumento della domanda di beni e servizi; ed effetti indotti, che forniscono informazioni riguardanti i cambiamenti dei livelli di spesa e di reddito della popolazione residente. Date le non poche difficolta' riscontrate nel calcolare in maniera diretta tale ritorno economico, per la molteplicita' di fattori che concorrono alla sua determinazione, sovente si ricorre all'utilizzo di analisi e modelli, che attraverso la combinazione di tecniche di calcolo statistico e di sofisticati software informatici, sono capaci di stimare il valore di un progetto culturale, attribuendo il giusto peso alle interdipendenze settoriali.

A partire dal 2002, anno in cui e' stata inaugurata la nuova sede del MART, sono confluiti nel comune di Rovereto migliaia di visitatori-turisti, facendo registrare un trend positivo in costante aumento - come dimostra il passaggio dai 173.000 visitatori del 2003 ai 242.000 del 2005 -. E' possibile pertanto ipotizzare che, la presenza di questi turisti culturali si sia tradotta in una serie di ricadute positive in quasi tutti i comparti dell'economia cittadina, concorrendo alla realizzazione di numerosi interventi, come li recupero e la riqualificazione dei palazzi storici, il miglioramento delle infrastrutture, l'ampliamento della gamma dei servizi offerti, la ristrutturazione e la riapertura dell'Ostello della Gioventu' che ha contribuito al potenziamento dell'offerta ricettiva. Sempre nel corso degli ultimi anni si e' assistito ad una graduale crescita dei servizi di ristorazione, con l'apertura di una decina di nuovi esercizi, tra cui tre ristoranti e pizzerie, e tre bar che offrono anche la somministrazione di pasti veloci. A tal proposito, nel 2006, i bar che hanno annesso alla propria offerta la tipologia dei pasti veloci sono ulteriormente aumentati. Per quanto riguarda il settore del commercio, questo appare in lenta ma continua espansione, con l'apertura ad esempio di sette nuovi esercizi del medio dettaglio e con un aumento dei punti vendita ubicati nel centro storico, passati dal 40,20% al 43,91% degli esercizi totali.
Sul versante dell'offerta culturale e formativa, Rovereto puo' vantare la presenza di un polo universitario, con la facolta' di Scienze Cognitive dell'Universita' di Trento, l'attivazione del corso di laurea triennale in Ingegneria dell'Informazione e dell'Organizzazione, il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione, attivo dal 2003, un centro di ricerca interuniversitario, un Laboratorio di Scienze Cognitive, il Centro Interdipertimentale Mente Cervello, un master post universitario in gestione delle istituzioni e degli eventi dell'arte e della cultura, presso il polo culturale e museale del MART, oltre a numerose altre istituzioni artistiche e culturali, che rafforzano l'idea della citta' quale importante centro per la cultura e lo studio degli scenari contemporanei.
Un connubio, quello istituito tra Rovereto e il MART, che lungi dall'aver dato vita ad un gigantesco involucro privo di contenuti, sta dimostrando di saper cogliere, anno dopo anno, i benefici e le opportunita' dell'integrazione e della complementarieta' di economia e cultura.

La selezione dei contributi di Making Culture e' curata da Tafter, la rivista online che opera nel campo dell'economia della cultura, e che si presenta come punto di incontro per la ricerca sul rapporto cultura-impresa, sullo sviluppo locale, sulle possibilita' offerte dalle nuove tecnologie in campo culturale, sulle modalita' di interazione tra l'arte contemporanea e i suoi fruitori.



In Eventi in video puoi vedere il video della presentazione del programma espositivo MART 2007-2008 (Triennale di Milano, 23 maggio 2007)

Immagini:

La piazza del Mart di sera con le statue di Mimmo Paladino

Palazzo delle Albere a Trento

Rovereto - Piazza Rosmini

Marcel Duchamp - Traveller's Folding Item (UNDERWOOD), 1916 (replica 1963-64) ready-made, Collezione privata. Dalla mostra: La parola nell'arte. Dal 9 novembre al 6 aprile 2008

Fortunato Depero, Scenografia per "Le Chant du Rossignol", materiali vari. Mart. Copyright SIAE. Dalla mostra: DeperoPubblicitario. Dall'auto-reclame all'architettura pubblicitaria. Fino al 3 Febbraio 2008.

Giorgio de Chirico, Due figure mitologiche, 1927, Olio su tela, cm 130,5 x 162, Rovereto, Mart, collezione L.F. Dalla mostra: Maestri del '900: da Boccioni a Fontana. La Collezione di un raffinato cultore dell'arte moderna. Fino al 20 Gennaio 2008.

Le immagini sono tratte dal website del Mart



Segnala questa pagina     Stampa     Torna all'indice degli argomenti