Attraversare le contingenze allargando le prospettive

16/05/2008
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ARGOMENTI

Numeri
0, 1 e 2: le edizioni di un evento che fa emergere un progetto rizomatico suddiviso in cicli di conferenze, mostre, residenze, corsi, installazioni di public art. Un progetto che moltiplica l'effetto delle attività di 16 associazioni non profit: è inContemporanea - la rete dell'arte, promosso dalla Provincia di Milano negli ultimi 3 anni.
Problema: più si lavora e meno si ha tempo per comunicare all'esterno quello che si sta facendo; o anche: se ci si concentra si perde terreno, se ci si disperde si perde forza, come dicevano un pò di persone importanti. Questo rapporto inversamente proporzionale è anche il problema della città di Milano, o meglio dei suoi abitanti, che si sottopongono a ritmi di lavoro frenetici non avendo quindi il tempo per fruire della grande ricchezza della città. Ma per ottimizzare la progressione della cultura contemporanea senza scomodare Fibonacci o la patafisica, per generare nuovi percorsi di senso in nuovi scenari di trasformazione, è necessario un lavoro permanente e metodico, un disegno, una volontà anche politica. La Provincia di Milano ha quindi deciso di appoggiare le associazioni in un gioco di simmetrie fra sostegno e promozione.
Così spiega Gabi Scardi, curatrice del progetto, nella sua esauriente intervista circa l'evento che inizia il 23 maggio in Triennale.

















Intervista a Gabi Scardi

A cura di Elvira Vannini

Cos'è inContemporanea e come si propone di riattivare il tessuto culturale milanese attraverso la mappatura delle realtà associative, degli spazi di ricerca e di sperimentazione? Con quali obiettivi nasce l'intero progetto, sin dagli inizi?

inContemporanea è una sorta di grande contenitore triennale che nasce con l'idea di dare una scossa a Milano, di provare a distoglierla dal suo ritmo - che da un lato è frenetico e dall'altro è estremamente distratto - per restituire ai suoi cittadini anche un po' di senso di appartenenza e di voglia di abitare la città, e soprattutto dar loro la possibilità di essere più consapevoli di quello che questa città è.

Milano è stata per molto tempo un centro di creatività, di innovazione, una città che ha prodotto forze nuove continuamente, ma oggi sembra che ci siamo un po' dimenticati di questo.
Milano e' stata un importante laboratorio di ricerca in tutti i campi della creatività contemporanea: l'arte, la moda, il design, l'editoria, il tutto però strettamente connesso, tutti questi ambiti contribuivano all'evoluzione comune.
Ecco oggi penso che si debba tornare alla consapevolezza di questa grande forza di Milano, ma anche alla consapevolezza che la città e il suo territorio sono sempre e comunque scenari in trasformazione, quindi se l'arte è esito ma anche motore di questa trasformazione, è importante che chi abita questa città se ne possa rendere conto, che la città sia orgogliosa di questa trasformazione invece che timorosa di essa.

Quindi la Provincia ha intrapreso un grande lavoro di promozione, di contributo alla produzione dell'arte e della cultura contemporanea, ma ha anche cercato di favorire l'accesso a questa cultura contemporanea.
Tra i maggiori attori che contribuiscono all'arte nel suo farsi sono proprio le associazioni non profit che operano a strettissimo contatto con il territorio e che di questo territorio sanno percepire e convogliare potenzialità ed energie creative diffuse.

Quindi inContemporanea è un po' un catalizzatore delle diverse esperienze interdisciplinari che circolano in città legate alla produzione dell'arte e al consumo culturale. In termini politici, quale filosofia di sostegno alle associazioni viene praticata?

Parlando di inContemporanea non si tratta solo di associazioni, ma di moltissime attività che vanno appunto dall'appoggio alle associazioni, alla creazione di cicli di incontri e di conferenze dedicate ad un pubblico ampio, alle mostre stesse, fino al sostegno a singoli progetti artistici.
Per quanto riguarda le associazioni si tratta di contribuire alla produzione di arte o anche di servizi per l'arte o servizi di promozione dell'arte presso i cittadini, dando sia un contributo pecuniario - che serve perchè spesso queste associazioni lavorano in una situazione di incertezza in cui è molto difficile programmare le attività - sia nel senso della visibilità di queste associazioni. Si tratta infatti di realtà che sono accomunate da una grandissima passione, da una grandissima competenza, mosse da grande energia progettuale e che però molto spesso hanno dimensioni ridotte, fondi che arrivano raramente, quindi spesso alle loro grandissime capacità e realizzazioni non corrisponde un'adeguata visibilità.
Allora si cerca da un lato di sostenerle economicamente e dall'altro di far conoscere le loro attività: in questo senso è nato numero due.

inContemporanea è un contenitore molto ampio che riguarda molte cose, numero due è un momento dedicato alle associazioni che vengono invitate all'interno della Triennale a presentarsi e a presentare il proprio modo di lavorare. Quindi quello che si chiede loro è di raccontare un metodo, ma di raccontarlo fattivamente attraverso la proposta di un progetto.
I progetti sono molto diversi perchè molto diverse sono le associazioni; quest'anno sono in tutto 16 e si occupano tutte di arte contemporanea. Sono associazioni che organizzano normalmente mostre, eventi, residenze, scambi internazionali o anche in alcuni casi interventi nello spazio pubblico, progetti che hanno una ricaduta sociale perchè nascono dall'attenzione per il contesto.
A queste associazioni viene proposto di presentarsi all'interno della Triennale con un progetto a loro scelta che viene sostenuto dalla Provincia la quale è anche organizzatrice di questo "momento" che prende il nome di numero due.

Dietro c'è tutto un lavoro di networking che si inserisce in dinamiche internazionali e modelli di cultura globale che pero' partono dal territorio. Sono tutte realtà milanesi? E in che modo vengono convogliate le situazioni locali?

Sono tutte realtà di Milano e dintorni, se si parla della Provincia di Milano è naturale che si cerchi di lavorare sul territorio. Tanto più che queste associazioni sono profondamente radicate nel territorio. La loro caratteristica e proprio quella di essere luoghi di sperimentazione, incubatori di personalità artistiche che nascono soprattutto sul territorio, quindi molto legate all'ambiente locale anche se poi si muovono con un orizzonte di ricerca, di attività e relazioni assolutamente internazionali.

Quindi all'interno di numero due si svolgono alcune manifestazioni che sono di livello nazionale e internazionale. Abbiamo per esempio "Milano On the Move", organizzato da Viafarini, un'iniziativa che porta in Italia direttori di organizzazioni artistiche internazionali importanti e di prestigio: critici, curatori, direttori di residenze per artisti del mondo intero. L'idea è di contribuire a incrementare la conoscenza di quanto accade oggi in Italia nel campo delle arti visive presso queste persone che poi ne saranno testimoni all'estero. (In qualche modo è un ruolo che dovrebbero svolgere le Istituzioni, che stanno ora cominciando a svolgere, ma che finora in Italia è stato un po' carente).
Grazie a Viafarini quindi, avremo direttori di programmi di residenza che trascorreranno alcuni giorni a Milano dove avranno l'occasione di conoscere l'ambiente, di visitare non solo l'archivio ViafariniCareof ma anche direttamente gli studi degli artisti, e che a loro volta si faranno conoscere attraverso una tavola rotonda organizzata all'interno di numero due.
Quindi è un muoversi in una doppia direzione per dare anche agli artisti e ai critici italiani la possibilità di interfacciarsi con queste attività che si svolgono fuori dall'Italia.
Poi ci sarà un incontro - curato da Maria Rosa Sossai - di associazioni di tutta Italia; quelle che svolgono un lavoro che ci sembra più rilevante sono state invitate a confrontarsi con le associazioni del territorio milanese e naturalmente a farsi conoscere dal pubblico.

Tutta questa manifestazione infatti, ha come riferimento principale il pubblico, l'idea è proprio che queste associazioni che svolgono un lavoro così importante possano acquistare visibilità e farsi conoscere da un pubblico molto ampio, non specialistico e che spesso non si rende conto della grandissima ricchezza che Milano possiede ed esprime e di quanto impegno, dedizione, serietà, competenza venga impiegato da queste realtà, che sono ridotte dal punto di vista della dimensione, ma importantissime per il lavoro che svolgono e anche per i loro legami internazionali.

Un palinsesto fitto di appuntamenti dal 23 al 25 maggio in Triennale...

Infatti sarà veramente un palinsesto fittissimo: tre giornate non stop con incontri di ogni genere, performance e concerti. Avremo anche un progetto organizzato da Uovo: una performance teatrale; poi un concerto di musica marocchina, il contributo degli studenti dello IED con un live set e quello di studenti dell'Accademia di Brera insieme a Wurmkos. Quest'ultimo è un gruppo che lavora con persone portatori di disagio mentale o fisico ma coinvolge anche chiunque voglia partecipare alle sue azioni e ai suoi progetti, in questo caso sarà presente con un laboratorio che comprende un grandissimo numero di studenti oltre al pubblico.

Ci saranno altri progetti estremamente impegnativi; sono progetti che vengono presentati qui ma che durano spesso mesi o un anno intero, quindi quello che si vedrà è l'esito di un lungo lavoro spesso anche legato alla partecipazione di fasce di cittadini diversi.
Per esempio Reporting System porterà quello che è l'esito di una lunghissima operazione che riguarda il quartiere Isola - Garibaldi, una zona di Milano che sta subendo un grande trasformazione urbanistica e architettonica in questo momento; il progetto consiste in un'indagine ad ampio raggio su questa trasformazione e soprattutto su come questa viene percepita.
Tutte le associazioni presenti in numero due si muovono in un modo indipendente, ma lavorano per offrire qualcosa agli artisti, a chi produce cultura ed anche al pubblico.

Rispetto alla tua attitudine critica e curatoriale - in un momento come questo in cui proliferano in modo esponenziale Biennali e mostre internazionali su larga scala - pensi che il curating possa essere anche un modo per acquisire nuove piattaforme dell'arte quindi creare uno spazio di dialogo, incontro e discussione?

Io credo che fra i diversi ruoli del curatore - oltre a quello di accompagnare l'artista e di individuare qual'è il nucleo germinativo da cui l'opera nasce per poterlo poi trasmettere a chi fruisce dell'arte - una cosa molto importante sia proprio una funzione di responsabilità nel confronto del pubblico, oltre che eventualmente di un committente.
Il curatore si muove tra posizioni istituzionali e attività indipendente; è una figura che da un lato è dotata di un ruolo critico importante e dall'altro ha anche un ruolo di tipo divulgativo in qualche modo.

Credo che questo ruolo verso il pubblico sia molto importante soprattutto in un paese come l'Italia che ancora con la cultura ha qualche difficoltà, forse perchè fatica a guardarsi intorno ha un po' paura della cultura contemporanea che il presente esprime.
Di fatto credo che fra i ruoli importanti del curatore ci sia quello di cercare di contribuire a costruire un rapporto di fiducia che aiuti il pubblico a capire il mondo contemporaneo e non semplicemente ad aspettare che le informazioni sulla cultura contemporanea arrivino dall'alto.
Quindi in questo senso mi sembra molto importante come curatrice non concentrarmi solo sulle mostre o sulle attività legate al ruolo tradizionale del curatore, ma anche su attività come queste di inContemporanea, in particolare quella di numero due, e cioè di lavorare a una rete di associazioni e contribuire sia alla possibilità per queste associazioni di continuare la loro importantissima produzione di cultura, sia di dare un contributo perchè il pubblico possa conoscere le loro proposte.

Curare è questione di distanza o viceversa di prossimità; il curatore ha come ruolo principale di stare a fianco dell'artista, però anche di fare da trait d'union fra l'artista e l'istituzione, fra l'artista e il pubblico, di offrire piattaforme prima di tutto d'incontro.
Credo che si debba parlare molto di più dell'arte e questo è uno dei ruoli di oggi del curatore e del critico; quindi se intendiamo la cultura come un impulso intellettuale, un'attitudine alla conoscenza, alla scoperta e anche un'aspirazione alla crescita attraverso la ricerca, allora è chiaro che curare vuol dire prima di tutto proporre nuovi temi, nuovi valori, e capire come questi valori vengono letti attraverso quella lente, quel filtro che è lo sguardo dell'artista per poi veicolare questo sguardo presso coloro che fruiscono l'arte.

L'arte è proprio un modo per dare espressione e forma sensibile a istanze cruciali dell'attualità, dell'oggi, orientando la percezione del presente oltre la consuetudine, contribuendo a generare percorsi di senso. Quindi l'arte è necessariamente un modo di esprimere il contesto e curare vuol dire contribuire alla possibilità che queste espressioni nascano e poi raggiungano un pubblico.


numero due
A cura di Gabi Scardi
Progetti, performance, video, incontri, concerti delle associazioni di inContemporanea, la rete dell'arte
Progetto promosso dalla Provincia di Milano, con il patrocinio di Accademia di Belle Arti di Milano e in collaborazione con La Triennale di Milano

23, 24, 25 maggio 2008
La Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6 Milano
H.10,30 - 23. Ingresso libero
Informazioni al pubblico: tel. 02 77406341/81

Il programma degli appuntamenti e tutte le informazioni sono disponibili su:
www.incontemporanea.it

Le immagini:

Careof, Semiconductor Matter in motion
Isola Art Center alla 10a Biennale Internazionale di Istanbul, 2007
esterni, squintopera work
O' : associazione non profit, concerto Charlemagne Palestine
Viafarini, Hyunjhin Baik, Adjective Look, 2007, performance. Foto di Roberto Marossi (part.)
Neon>fdv, short show
FreeUnDo, il progetto 2Video
Assab One, Edizione Straordinaria. Le case d'arte 1985-2005. Foto Santi Caleca Connecting Cultures, Progetto Imagining Parco Sud. Foto di Christian Varsi, 2008
Comitato per la Fondazione Wurmkos, Abitare for Gwangju 2000/2007
aMAZElab,Tanger, 2008. Courtesy aMAZElab Archive
Museo Teo, Mario Tedeschi, Panni stesi
Associazione ATELIER SPAZIO XPO', (b)ananartista e Tomoko Nagao, Pokopony Nokya Idols, live performance e video
Reporting System, diari in attesa
AR.RI.VI (Archivio Ricerca Visiva), foto e quadri di Sergio Lombardo
Xing, netmage Kinkaleri

Questa intervista in formato PDF da stampare


Elvira Vannini e' storica dell'arte, critica e curatrice indipendente. Vive e lavora a Bologna.

staff@undo.net



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