Attraversare le contingenze allargando le prospettive

05/04/2013
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1000 e ancora 1000!


Tra i molti progetti ideati da UnDo.Net in tutti questi anni Art Hub ci sta particolarmente a cuore: in primo luogo perché è un efficace esempio dei risultati che si possono ottenere attraverso un processo collaborativo, e poi perché è il primo esempio di un archivio per video e sound art direttamente pensato per la rete.
Ma la definizione di archivio ci sta stretta, Art Hub non è un posto dove depositare e conservare, al contrario è un flusso gestito direttamente dagli autori delle opere ed è un osservatorio privilegiato sulle ultime ricerche.
Allo stesso tempo Art Hub è un laboratorio perché agevola il confronto tra gli artisti stessi e perché offre loro la possibilità di partecipare ad attività didattiche ed eventi offline ideati da UnDo.Net in collaborazione con istituzioni ed enti. La piattaforma Art Hub, naturalmente, è stata sviluppata da UnDo.Net esclusivamente con software open source ed è dotata di una webTv integrata.
Cecilia Guida, co-curatore del progetto, fa ora il punto della situazione...



Ad oggi, 1016 opere presenti nell'archivio Art Hub, per la durata complessiva di 3g 2h 28' 33''
Buona Visione !


Aver raggiunto la soglia dei 1000 video pubblicati è per noi una festa e, così come per i compleanni e gli anniversari in genere, diventa l’occasione ‘giusta’ per ripercorrere la storia e la natura del progetto, capire come si è evoluto e cosa è diventato, pensare a come andare avanti.

Art Hub nasce nel 2009 con l’obiettivo di raccogliere, in modo partecipato, pubblicare e archiviare on line opere di video e sound art datate dai primi anni 90 a oggi, promuovendone così la produzione e la fruizione da parte di un pubblico più vasto di quello che abitualmente frequenta gli eventi e gli spazi dell’arte contemporanea.

A distanza di quattro anni, si può dire che Art Hub è ‘anche’ un archivio, in quanto è diventato, innanzitutto, un ‘osservatorio’ permanente sulla scena creativa contemporanea, dove sono contenute le opere che, nella loro varietà, interpretano la complessità del nostro tempo nei suoi processi di cambiamento, nelle sue contraddizioni e inquietudini.

I video caricati su Art Hub sono firmati da artisti singoli e da gruppi emergenti, giovani e non, e la maggior parte di essi sono ‘frammenti’ di ricerche più grandi e complesse prodotte nella forma di fotografie, quadri, rielaborazioni grafiche interattive, testi, performance o installazioni; di conseguenza, è difficile fare il punto della video e sound arte italiana, non disponendo qui dei progetti a cui i lavori appartengono.

Ciononostante, quello che si può fare, valutando la diversità e la quantità dei video uploadati, è tracciare alcune delle caratteristiche e delle dinamiche dell’immagine in movimento oggi.

In Art Hub si trovano dai video più ‘spontanei’ realizzati con la tecnica dell’animazione (anche in stop motion e nella versione 3D) a quelli più ‘costruiti’ (storie di situazioni reali, surreali e fittizie), talvolta suffragati da riferimenti letterari, poetici, cinematografici, musicali, a quelli più documentari (nel caso di performance o di esperienze vissute, paesaggi attraversati, ecc.).

I temi sono dei più vari, dalle questioni intime e private a quelle globali, sociali e politiche (dalla famiglia alla città, dal corpo all’ecologia, dall'acqua al petrolio) e, spesso, nel caso dei lavori degli artisti più giovani, dalle storie di vita personale e familiare si passa ad argomenti progressivamente più ampi e generali, dove all’allargamento del campo di interesse si accompagna, di solito, il perfezionamento dei mezzi usati (dalla bassa risoluzione a quella alta o, comunque, più elaborata).

Accanto ad artisti che fanno della sperimentazione video il perno della loro ricerca occupandosene con competenza e professionalità, ce ne sono altri che se ne avvicinano per la facilità di cattura e di diffusione delle immagini (in alcuni casi anche a digiuno della conoscenza specifica del mezzo), servendosene ‘con leggerezza’ (facendo errori, a volte) e ‘in libertà’ (senza regole definibili), ma con risultati inaspettati e soluzioni originali, e, per questo, interessanti.

Dal punto di vista tecnico, la qualità dei video proposti è, in genere, alta (grazie ad attrezzature che si fanno sempre più sofisticate e a prezzi più accessibili: da formati DVD a quelli HD, dall’aspect ratio 4:3 al 16:9), mentre la durata, salvo alcune eccezioni, è relativamente breve (dai 3’ ai 5’), quasi a stabilire un tempo minimo e un tempo massimo di attenzione per la visione, a volte ‘distratta’, che ha luogo nel Web.

La piattaforma Art Hub si sviluppa secondo una modalità autogestita. Esiste un ‘format’ (che rimanda a siti più comuni e diffusi, come, ad esempio, YouTube nella veste grafica dello schermo, nella barra laterale con i video correlati e nelle playlist), ma rispetto al quale c’è libertà e autonomia nella gestione dei contenuti, come la sinossi del video, scritta direttamente dai partecipanti, e la pagina personale, creata e rivista dagli stessi (con la pubblicazione della scheda/bio) con l’accesso tramite una password, mentre il motore di ricerca di UnDo.Net si occupa di aggiornare quotidianamente il link alle mostre, nelle quali i singoli artisti sono coinvolti.

Perché ‘stare in Art Hub’? Perché oggi, nel mondo globalizzato, in cui siamo sempre più connessi l’uno all’altro in ogni aspetto della vita quotidiana, dai metodi e gli spazi formativi alle modalità di lavoro alle decisioni politiche agli effetti delle dinamiche economiche, l’ ‘ambiente relazionale e sociale’, dove ciò che siamo e facciamo è messo-in-comunicazione, per similarità e per differenze, a quello di una comunità di singoli, è preferibile al sito web personale (considerato superato e inefficace), che contiene e promuove unicamente il proprio profilo, la propria ricerca, la propria produzione e le relative pubblicazioni.

In una realtà che prevede uno stato di connessione continuo e imprescindibile, la conoscenza avviene e si sviluppa, in primo luogo, on line e sui motori di ricerca; di conseguenza, spazi collettivi, come Art Hub, rappresentano una risorsa fondamentale per gli interessi di curatori, critici, artisti, collezionisti e appassionati, permettendo di svolgere ricerche per nomi, titoli e parole-chiave.

In Art Hub il mio ruolo di curatore e quello della commissione sono messi in discussione nella loro definizione tradizionale, in quanto, più che ‘selezionare’ i video proposti dagli utenti, a noi è richiesta la funzione di ‘garantirne’ la conformità con le premesse e gli intenti del progetto generale, ignorando le pubblicità aziendali e i videoclip musicali (anche, se, in verità, riguardo a questi ultimi, se ne trova qualcuno interessante nei termini di sperimentazione linguistica tra arti visive e musica).
Inoltre, come nella natura artistica di UnDo.Net di cui Art Hub è una propaggine ‘dedicata’, alla presenza di un unico curatore si sostituisce un progetto curatoriale condiviso e aperto alla collaborazione di più persone per proposte volte all’espansione dello stesso e al coinvolgimento in attività artistiche, online e off-line, che attingono dai suoi contenuti.

Ed è grazie al contributo di più curatori, e, tra questi, in particolare, alla collaborazione costante, da più anni ormai, di Giovanni Viceconte, insieme al prezioso aiuto dell’artista Andrea Ferri (del team di UnDo.Net), che negli anni Art Hub è diventato, a sua volta, una vera e propria rete di iniziative culturali, quali 2VIDEO, progetto avviato da UnDo.Net con Francesca Di Nardo, che, attraverso la ‘trovata’ della visione paratattica (due video, simili o diversi, allineati l’uno accanto all’altro su un’unica pagina), semantizza settimanalmente i lavori di Art Hub, producendo, nell’accostamento, inediti e ironici slittamenti di significato e, nello stesso tempo, un sistema d’ordine secondo parole-chiave.

Importanti, infine, sono gli eventi organizzati nel corso di questi quattro anni, come il progetto che unisce, all’interno dello spazioborgogno di Milano, una fruizione da ‘cinema’ a una programmazione scelta dai visitatori attraverso selezioni ad hoc condivise.
E poi rassegne video a tema in spazi museali (come la Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano, il MACro di Roma nel 2012 e, prossimamente, il MAC di Lissone) e non (come il Festival Euromediterraneo di Altomonte nel 2011 e il CRAC di Cremona per la Giornata del Contemporaneo del 2012) e laboratori (come TWISTER Visiting Artists alla GAM di Gallarate nel 2009 e Mash-up a cura di Trama21 nel 2010), workshop in Italia (con la regione Lombardia), residenze all’estero (alla Dena Foundation for Contemporary Art nel 2009), e altri progetti nel nostro Paese e fuori, ai quali stiamo lavorando e che speriamo di attivare presto.

1000 video non sono un approdo ma, come ho già detto, una soglia e un feedback molto positivo e incoraggiante.
A noi piacerebbe che Art Hub continuasse a crescere e, per questo, siamo disponibili a vedere i nuovi lavori di chi vi partecipa con regolarità, di chi l’ha fatto in passato e di chi non l’ha ancora fatto. Non ha importanza se è il tuo primo video o il centesimo, noi ne siamo interessati allo stesso modo.
Clicca sul link ‘per partecipare’ dalla home page e troverai tutte le indicazioni per creare la tua pagina personale e uploadare la tua opera! E, intanto, prenditi una pausa, mettiti comodo e inizia a guardare…

Buona visione!

Cecilia Guida, aprile 2013



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Sei un video o sound artista? Inserisci le tue opere nell'archivio per far conoscere il tuo lavoro e partecipare a workshop, eventi e laboratori



Cecilia Guida è studiosa dei rapporti tra pratiche artistiche, spazio pubblico contemporaneo e nuove tecnologie. Dal 2011 è la curatrice di Art Hub e di 2Video. E' autrice del volume 'Spatial Practices. Funzione pubblica e politica dell'arte nella società delle reti' (Franco Angeli, 2012).