Attraversare le contingenze allargando le prospettive

17/09/2013
stampa   ::  




Si sta come d'autunno...


sugli alberi le foglie. Nessuno come Ungaretti per suggerire un senso comune alle tante biennali appena aperte o che stanno inaugurando in giro per il mondo. Escursus (tematico) tra le mostre: da Istanbul a Porto Alegre, Mosca, Lione, Salonicco...



Alcuni membri dell'IKSV (Istanbul Foundation for Culture and Arts) portano via un attivista durante l'incontro del 10 maggio 'Public Capital', all'interno del programma 'Public Alchemy - The 13th Istanbul Biennial Public Programme'




Foto di Nar Photos / Mehmet Kacmaz. All'interno della mostra 'Gezi: The Beginning' a Depo, Istanbul




Ana Laura López de la Torre, AGUAÍBA: One Day at the Beach, performance in occasione della 9a Bienal do Mercosul. Foto Eduardo Seidl/Indicefoto




Sonia Boyce, Move (2013).Video still. All'interno della sesta Biennial of Moving Image - Contour 2013




Claire Fontaine, Burning of P.I.G.S., 2011. Video proiezione, colore, suono, 9 min. 33 sec. Courtesy gli artisti a Musac, Spagna. All'interno della quarta Thessaloniki Biennale of Contemporary Art




C'è chi ha snobbato la Biennale di Istanbul dopo aver saputo della gazzarra (durante un incontro con i curatori) finita con l'arresto di alcuni e artisti che protestavano per solidarietà con i manifestanti di Gezi Park.
In maggio abbiamo dato spazio su UnDo.Net alla lettera che denunciava l'accaduto, raccogliendo firme di solidarietà da artisti e curatori in tutto il mondo.
Poi all'inizio di settembre sono cominciati gli openings, tra cui quello della mostra Gezi: The Beginning da Depo dedicata proprio allo sgombero e ai disordini che hanno coinvolto la megalopoli turca certo molto più degli eventi culturali proposti in questa 13ma Istanbul Biennial, che tra l'altro si vuole occupare di spazio pubblico come forum politico.
Lo sponsor generale resta lo stesso: Koç Holding, una "realtà" inquietante, malgrado i titoli pacificanti che sono stati dati alle biennali nel corso degli anni. Quello del 2013 si chiede "Mamma, sono un barbaro?" ed è una citazione del poeta Lale Müldür.

Ma settembre e ottobre 2013 offrono una vera "full immersion" di biennali e festival in cui spesso si mescolano discipline e autori, intenti e potenzialità.
Per passare a qualcosa di più rasserenante (almeno a un primo impatto) ecco a Porto Alegre la nona Bienal do Mercosul che ha per titolo Weather Permitting / Se o clima for favoravel / Si el tiempo lo permite: un invito a riflettere su quando e come, da chi e perché, certe opere e idee si guadagnino o meno visibilità in un dato momento della storia.

E per restare nello stesso continente continuando "a parlare del tempo", a Medellin è in corso il 43mo Salon (inter) Nacional de Artistas che ha per titolo l'ossimoro Saber / Desconocer. Qui circa 100 artisti, colombiani e internazionali, partecipano a tre mostre e vari progetti affrontando i temi contradditori di tradizione (conoscenza) e incoscienza (del futuro).

Nel frattempo Meanwhile... suddenly and then (nel frattempo...all'improvviso e poi) è il titolo della 12ma Biennale de Lyon che ha inaugurato il 10 settembre.
Un progetto basato sulla narrazione, dove il concetto di successione del tempo diventa importante nello sperimentare modi e dispositivi che raccontano storie nuove e diverse dal "mainstream". Così storytellers/artisti da tutto il mondo sono stati riuniti dal curatore Gunnar B. Kvaran in cinque importanti locations cittadine.

Everywhere but Now (Ovunque ma ora) è il titolo dell'esposizione principale della quarta Thessaloniki Biennale of Contemporary Art. Nel nord della Grecia oltre 50 artisti provenienti da 25 Paesi mettono in relazione i diversi genius loci nell'area del Mediterraneo con la questione del tempo della creazione nel mondo contemporaneo. La curatrice, Αdelina von Fürstenberg, cita Ernst Jungers, Heidegger...

L'avenir (looking forward) è il titolo dell'ottava Biennale de Montréal che invita decisamente a guardare avanti. In Canada gli artisti - citando il comunicato stampa - "affrontano l'annosa questione": le pratiche artistiche hanno un potenziale di trasformazione che può influenzare il futuro?

Nel trattare la dimensione spazio-temporale a Mosca viene scelto il concetto di cronotopia. Il letterato russo M.M. Bakhtin usò questo termine per definire come l'opera umana (del raccontare) temporalizza lo spazio, ma nel caso di questa mostra si guarda a come oggi sia possibile immaginare lo spazio uscendo dal ritmo temporale del capitalismo neoliberale.
Si sostiene che, anche se la nostra percezione del tempo è ancorata ad un luogo geograficamente definito, il mondo interconnesso ha perso di vista il nostro posto in un presente che non è mai "qui e ora" perchè la nostra percezione del tempo è soppiantata da una cronotopia globalizzata.
Su scala locale e globale, quindi, gli artisti stanno indagando tematiche che riguardano la crescente mancanza di tempo, illuminando, con impegno appassionato, nuovi modi di pensare... da qui il titolo Bolshe Sveta / More Light della quinta Moscow Biennale of Contemporary Art.

Interruption proclama la trentesima Biennale di Arti Grafiche di Ljubljana, mostra prestigiosa che in questa edizione vuole andare molto oltre le tecniche tradizionali: per esempio tra le mostre principali propone una retrospettiva della performer guatemalteca Regina José Galindo.
Con il titolo Tempo libero, disciplina e punizione, questa biennale ha sviluppato un progetto congiunto con altre 4 istituzioni internazionali che attualmente è proposto anche da GIBCA - Goteborg International Biennial for Contemporary Art in Svezia, e da Contour 2013 - 6th Biennial of Moving Image a Mechelen in Belgio.

E a proposito di tradizione e innovazione la quarta edizione di KOBE Biennale propone una "fioritura" (il titolo è Saku / Blooming) di proposte artistiche nel porto, nei containers e nei musei che si affacciano al mare del Giappone.
steirischer herbst 2013 invece, si svolge a Graz e si autodefinisce "tradizionalmente d'avanguardia", visto che da oltre 40 anni propone arte "veramente multidisciplinare".
Questa edizione, curata da Luigi Fassi e Katerina Gregos che hanno scelto il titolo Liaisons dangereuses: Alliances, misalliances and false friends (che significa più o meno: relazioni pericolose, incompatibilità e falsi amici), si riferisce e indaga la natura virale del capitalismo.

I link in questa pagina conducono ai comunicati stampa con le informazioni complete su ogni evento.


Fotogallery: