Rassegna trasversale di video d'artista

Selezione di Giovanni Viceconte
 

Repliche


Francesca Lolli, Action/Reaction
6'1'' 2010 File HD
Courtesy dell'artista

"Striking the patellar ligament with a reflex hammer just below the patella stretches the muscle spindle in the quadriceps muscle. This produces a signal which travels back to the spinal cord and synapses at the level of L4 in the spinal cord, completely independent of higher centres. From there, an alpha-motor neuron conducts an efferent impulse back to the quadriceps femoris muscle, triggering contraction. This contraction, coordinated with the relaxation of the antagonistic flexor hamstring muscle causes the leg to kick. This reflex is a reflex of proprioception which helps maintain posture and balance, allowing to keep one's balance with little effort or conscious thought." (Patellar Reflex, by Sir Michael Foster)





Video tratti dall'archivio online:

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Francesca Fini, P.I.G.#1
9'17'' 2013 File HD
Courtesy dell'artista

Quando il pubblico entra nello spazio performativo diventa chiaro il motivo di quelle tute di carta usa-e-getta e degli occhiali di plastica che ha dovuto indossare in anticamera: un uomo e una donna sono al centro della scena e si stanno prendendo a schiaffi con le mani piene di vernice colorata. Alle loro spalle una grande tela nera raccoglie gli schizzi in una stanza rivestita di teli di plastica e giornali. La performance può durare pochi minuti o diverse ore, con qualche brevissima interruzione, a seconda delle potenzialità site specific. Il suo concetto è la violenza irrazionale e metodica, e quindi rituale come tutte le forme di violenza domestica, che viene epifanizzata e immortalata dalla traccia che lascia sulla tela (ma anche sul pubblico che, dentro quelle tute bianche protettive sembra l'osservatore asettico in un laboratorio). Alla fine della performance l'uomo e la donna, i topi dell'esperimento, si tolgono i vestiti imbrattati e li inchiodano alla tela con una sparapunti. La violenza seriale diventa performance serializzata. La banale routine del male diventa routine dell'arte ed ogni volta che la performance verrà "agita" si produrrà una nuova tela, con nuovi schizzi e nuovi vestiti, che sarà archiviata e numerata cronologicamente.