Le opere di Alviani, importante personaggio della Optical Art, sono realizzate secondo le regole della percezione visiva, intesa come la facolta' di pensare attraverso le immagini, statiche o dinamiche. ''Calling, a'gairm'' della Illingworth e' il primo lavoro completo di una serie di progetti che esplorano la comunicazione vocale a distanza, sia fisica, culturale, sociale che politica.
Sabato 19 Ottobre 2002 alle ore 18 si inaugura la mostra personale
di Getulio Alviani e Shona Illingworth
GETULIO ALVIANI
IERI E OGGI
Optical Art é stato un movimento, composto da artisti europei e americani,
che a partire dalla metà degli anni cinquanta cerca di fondare un nuovo
linguaggio artistico utilizzando nozioni e strumenti scientifici.
Le opere di Getulio Alviani, che di questo movimento é stato un personaggio
di primo piano, sono realizzate secondo le regole della percezione visiva,
intesa come la facoltà di pensare attraverso le immagini, statiche o
dinamiche.
Alviani utilizza elementi semplici quali forme geometriche che suggeriscono
il movimento per mezzo di un gioco visivo scientificamente costruito e
innumerevoli illusioni ottiche.
Il Museum of Modern Art di New York nel 1965 presenta i risultati della
Optical Art in una grande mostra dal titolo The Responsive Eye .
Con l'Optical Art tutti gli abituali codici percettivi vengono messi in
discussione e sovvertiti al fine di dimostrare come sia possibile far
muovere un piano totalmente immobile utilizzando unicamente elementi di
carattere percettivo.
SHONA ILLINGWORTH
Calling - a'gairm
Video proiezione 8 minuti
Calling - a gairm è il primo di una serie di progetti che esplorano la
comunicazione vocale a distanza, sia fisica, culturale, sociale che
politica. Si vede l'immagine della testa di un uomo che gira su se stessa
nell'oscurità . Canta e parla. Parla di una canzone suonata su un giradischi,
ascoltata da un bambino di lingua gaelica che usa l'osso di un suo dito al
posto della puntina. Il ragazzo non capisce la lingua della canzone, per
lui è solo un suono. La impara foneticamente e la ripropone senza
compronderla, includendo i suoni dei graffi sul disco. L'immagine della
testa che gira e che parla corrisponde al movimento rotatorio del disco,
mentre il suono ( che si costruisce sovrapponendo i diversi strati di voce
dell'uomo ) si ripete, spezzettandosi e distorcendosi man mano che la
canzone va avanti.
Il gaelico è una lingua oppressa, ormai in via di estinzione. La repressione
di una lingua è una delle operazioni primarie quando una cultura dominante
deve esprimere la sua autorità un'altra. Opprimere la lingua di un individuo
ha infatti un impatto significativo sul suo senso di appartenenza, di luogo
e sulla sua identità .
E' un problema che affligge molti popoli, e si manifesta sia in maniera
subdola che esplicita. Il mio lavoro cerca di catturare il senso di perdita
emanato da un madrelingua gaelico oggi costretto a parlare raramente la sua
lingua.
Attraverso un'interazione tra voce, linguaggio e silenzio, la narrazione
viene continuamente interrotta, frammentata e spezzata.
Mentre si costruiscono il filo narrativo, i tagli e le ripetizioni passando
continuamente dall'inglese al gaelico, il lavoro cerca di evocare quello
spazio stretto e isolato che c'è nel dialogo interiore tra due lingue, una
sovrastante e una in via d'estinzione.
Immagine: Getulio Alviani Italian, Cromia Spettrologica No.1, 1973
La mostra prosegue fino al 20 Novembre 2002
PLACENTIA ARTE Via Scalabrini 116 Piacenza
Orario galleria 16/19 escluso festivi e lunedi