Centro Petralata
Roma
Via di Pietralata 159/a
06 4514672 FAX 06 4514672

Kinkaleri
dal 16/12/2002 al 17/12/2002
06 4514672 FAX 06 4514672
WEB
Segnalato da

Elisa Castiglioni




 
calendario eventi  :: 




16/12/2002

Kinkaleri

Centro Petralata, Roma

Due anzi una macchina. Quartetto. Gioco come fittissima rete combinatoria che imbriglia il caso ponendo il giocatore di fronte a un sistema di occasioni. Il sapere come rete di modelli. Artefatti, marchingegni, macchine piu' o meno immaginarie, costruzioni del meccano, modelli anatomici, plastici d'edifici e di citta', carte geografiche, trenini elettrici...


comunicato stampa

DUE ANZI UNA MACCHINA

quartetto

Produzione Kinkaleri con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento dello Spettacolo, Regione Toscana

17 dicembre 2002, ore 21

'Gioco come fittissima rete combinatoria che imbriglia il caso ponendo il giocatore di fronte a un sistema di occasioni. Il sapere come rete di modelli. Artefatti, marchingegni, macchine più o meno immaginarie, costruzioni del meccano, modelli anatomici, plastici d'edifici e di città, carte geografiche, trenini elettrici ..... strumenti che semplificano la realtà per meglio saggiarla. Ma la creazione del modello è un fatto tecnico; in matematica il punto è la rete come teoria che collega, sceglie, seleziona, propone, richiede, esige nuovi modelli. Per svilupparsi in tracciati più ampi e interrelati. La matematica è l'armatura di un mondo che, simile alle frasi della logica, tratta di nulla. Afferma Wittgenstein: 'È manifesto che un mondo, per quanto diverso sia pensato da quello reale, deve pur avere in comune con il mondo reale qualcosa - una forma'.
M. Ilardi

Un incontro, quattro giocatori - due danzatori e due musicisti - si incontrano mettendo in atto un gioco di relazioni e connessioni che tendono costantemente a ridefinire le proprie regole dinamico/ritmiche. Affrontandosi in ruoli differenziati in un campo d'azione definito per una durata predefinita. Giocare indica l'apertura verso tutte le posizioni acquisibili ricollocando di volta in volta le variabili di partenza. Le possibilità dipendono unicamente dalle scelte dei giocatori che agiscono e sono agiti nello svolgersi dell'evento. Due anzi una macchina è un momento di lavoro tra quattro soggetti che si offre allo sguardo oggettivo di un pubblico, che, seduto sui tre lati della scena, ne determina la spettacolarità annullandone ogni possibile intimità. L'evento non c'è.

___________

Kinkaleri
Kinkaleri nasce nel 1995 come raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo e l'anno successivo si costituisce come associazione culturale per volontà di sei soci fondatori. I componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l'intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività: progettazione, ideazione, drammaturgia, distribuzione, amministrazione. Questa natura dinamica del gruppo ha permesso a Kinkaleri di seguire un proprio percorso di crescita artistica necessario per consolidare e maturare una personale linea creativa, trovando un importante riconoscimento sulla scena della ricerca italiana e soprattutto estera come una formazione sperimentele di nuova generazione.
La struttura assolutamente originale, sia dal punto di vista organizzativo che per la particolare produzione artistica, fornisce le coordinate essenziali alla volontà di lavoro che la spinge: mettere in tensione il rapporto rappresentativo tra l'oggetto e l'ambito a cui si riferisce (o dovrebbe riferirsi). Tutte le produzioni hanno pertanto sempre avuto quella trasversalità di segni che in ambito contemporaneo stanno progressivamente mettendo in crisi la fruizione della rappresentazione: un linguaggio che impasta le lingue e le rende straniere a se stesse per poi ridefinirsi in altro luogo. La ricerca coreografica è sempre stata quindi indirizzata verso una qualità del fare che privilegia l'innovazione, l'interazione tra linguaggi originali attraverso la sperimentazione di diverse modalità di esposizione.
Per questa sua natura, l'andamento produttivo di Kinkaleri da sempre ha trovato un proprio sviluppo attraverso itinerari diversificati - spettacoli, performance, installazioni, produzioni video, sonorizzazioni. allestimenti, pubblicazioni - con ospitalità in: musei d'arte contemporanea, teatri, festival, rassegne di danza e di teatro, rassegne e concorsi video, installazioni sonore, discoteche, produzioni televisive.
Il gruppo è formato da: Matteo Bambi, Luca Camilletti, Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco, Cristina Rizzo.
Oltre a spettacoli realizza diversi progetti installativi e performativi in situazioni e spazi specifici con cui si relaziona di volta in volta. I lavori del gruppo hanno ricevuto ospitalità in numerose programmazioni ibride di genere, soprattutto all'estero.
Amras (1995) ridestruttura la parola nella frase infinita di Thomas Bernhard e l'inadeguatezza dello stare in continuo va­cillamento sospeso; Doom (1996) fa implodere la scomposizione molecolare dei corpi in un ahbagliante cubo bianco che è foro centripeta di microsistemi Tra scienza pornografica, passatempo cimice-medico, Beckett, Bacon; Super (1997) immerge la temperatura nella sospensione masochista attraversata da onde controllatissime in costante attesa; 1.9cc GLX (1998) grammatizza lo spazio, la visione, l'ascolto e il perimetro dello pseudonimo in contatto con le avventure di Pinocchio, incondizionatamente orfano nel labirinto evocativo; Esso (1999/2000) ospita un dj e due danzatori nelle loro linee di limite e d'azione che si mostrano in movimento uno alla volta - una console audio, due strisce diagonali di linoleum finto legno, due sedie: l'allestimento asciutto e la sua organizzazione; et (1999/2000) appare agli occhi e sprofonda senza sosta, attraversato dal mito -di Diana e di Atteone- dunque dalla rappresentazione: un omaggio a Pierre Klossowski: la rivelazione e l'uso dello stereotipo come enigma: immersione in apnea in un'amplificazione sonora totale in un nero accecante: un velo, una pellicola di fosforo; Zoo (2000/2001) è un progetto dedicato ai luoghi, si pone come obiettivo la ricerca fine a se stessa, sperimentata la messa in scena, non prevede un capolinea; Ecc.etera (2000/2001) trittico visivo sulla nostalgia del teatro, della ripetizione, del vano, del tempo senza storia; My love for you will never die (2001) svuota la rappresentazione e riempie la drammaturgìa assumendosene il paradosso, non inciampa e non brancola, non ha amici; sostiene la riflessione della fine, il tutto su cui continuare ad accapigliarsi: un buco nero, il cuore delle cose; (2002/2003) ha mostrato alcuni suoi tentativi troppo recentemente e aspetta a pronunciarsi fra breve.
Altri progetti si realizzano contemporaneamente e insieme agli spettacoli menzionati frequentano situazioni e spazi specifici con cui la presenza si relaziona di volta in volta, di iniziativa propria o su commissione (un museo, una vetrina, una discoteca, un palazzo, una villa, un cimitero, un'area abbandonata, un esterno, un'area di servizio) Nel 2002 Kinkalari organizza al Teatro Studio Short Connection, un momento di approfondimento sullo stato delle arti e più specificamente una riflessione sul Territorio Ibrido della ricerca nel campo delle arti sceniche alla luce del profondo isolamento culturale del panorama italiano.
Kinkaleri è in residenza al Teatro Studio di Scandicci per il triennio 2001-2003.
Da gennaio 2001 la sede operativa si è trasferita nello Spazio-K, una dei capannoni dell'ex-area industriale Campolmi a Prato. Molti lavori sono stati creati all'intemo del Centro Popolare Autogestito Firenze-sud, zona pulsante di aggregazione autogestita distrutta a favore di un centro commerciale.
BOIcoop.

Recentemente la giuria dei premi UBU promossi dal Patalogo, composta da 63 illustri critici nazionali, ha assegnato allo spettacolo della compagnia Kinkaleri il premio come miglior creazione di teatrodanza dell'anno.

Lo spettacolo debutterà in prima nazionale al Teatro Studio di Scandicci dal 16 al 23 gennaio 2003.

Petralata - Centro urbano per l'elaborazione dei nuovi linguaggi
Via di Pietralata 159/A, 00158 Roma - Tel: 06 41734052 - Fax: 06 41468035

IN ARCHIVIO [7]
PJ - Zim Zum
dal 16/1/2003 al 17/1/2003

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede