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L'arte e i linguaggi prossimi
dal 9/4/2003 al 10/4/2003
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Segnalato da

Emanuela Filippi



 
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9/4/2003

L'arte e i linguaggi prossimi

Fondazione Ambrosetti c/o Palazzo Panella, Palazzolo sull'Oglio (BS)

La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il nuovo ciclo di conferenze, si addentra quest'anno non solo negli specifici linguaggi dell'arte, ma anche in quelli a lei prossimi quali la moda, l'architettura, il design e la multimedialita' per ricercare percorsi nei quali l'arte possa di nuovo definirsi. Incontro con l'artista e storico dell'arte Alessio Fransoni. 'Art After Art History. Appunti di metodo'


comunicato stampa

a cura di Loredana Parmesani

10 aprile 2003, ore 20.30

La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, dopo i tre cicli di conferenze dedicati al secondo dopoguerra (dagli anni Cinquanta agli Novanta), intende affrontare uno degli aspetti più significativi dell'oggi, cioè il rapporto tra arte e discipline a lei prossime.
In un momento come quello attuale che segnala, dall'arte alla moda, dalla progettazione all'industria, dalla teoria alla tecnologia, una necessità assoluta di immagini e di risoluzioni 'estetiche', riflettere sulle interferenze fra tali linguaggi significa fare luce sulle tendenze dell'oggi, sulla spettacolarizzazione della realtà e sul suo confondersi con le immagini che fino ad ora l'arte sola ha saputo produrre.

La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il nuovo ciclo di conferenze, si addentra quest'anno non solo negli specifici linguaggi dell'arte, ma anche in quelli a lei prossimi quali la moda, l'architettura, il design e la multimedialità per ricercare percorsi nei quali l'arte possa di nuovo definirsi.

L'intervento della serata:
Incontro con l'artista e storico dell'arte Alessio Fransoni
'Art After Art History. Appunti di metodo'

Alessio Fransoni (Roma 1971) è artista e storico dell'arte. Dal 1999 la sua attività confluisce nel progetto Generic Art History & Promotion (GAHP). La GAHP è un'associazione fondata insieme ad Andrea Albertini e ad altri artisti e storici dell'arte nell'estate del 1999, con lo scopo di promuovere la ricerca sulle connessioni tra i diversi settori della comunicazione visiva, sulla sua storia e sui suoi criteri di legittimazione e valorizzazione.
Oggetto privilegiato di analisi è il funzionamento dei meccanismi di attribuzione di valore (artistico e quindi sociale in generale) e il ruolo giocato in questi meccanismi dall'idea di un passato generico, quindi, per l'arte, dalla storia e dal mito dell'arte. Un progetto volto a rendere arte non l'idea, la filosofia, la teoria dell'arte, ma la stessa storia dell'arte.
La conferenza è divisa in due parti, nella prima verranno definite le coordinate teoriche che orientano l'opera della GAHP e i problemi che sollevano sulla lettura di alcune forme di arte recente; nella seconda saranno passate in rassegna alcune operazioni condotte dalla GAHP discutendone le ricadute che hanno sia sul piano della teoria e della pratica artistica, sia su quello dell'elaborazione di alcune innovative linee-guida per la scrittura della storia dell'arte.

L'orizzonte di riferimento del progetto è quello dell'Arte Concettuale, ossia di quell'arte che parla al mondo e del mondo attraverso la rigorosa analisi dei propri processi di significazione e delle proprie strutture e istituzioni. Tale orizzonte, delineato ormai da quasi mezzo secolo, è considerato il medesimo in cui opera l'artista attuale. Alcuni dei suoi strumenti sembrano tuttavia aver perso capacità di presa.
Nella conferenza si individueranno i motivi della crisi dell'Arte Concettuale tradizionale nelle contraddizioni emerse nell'uso del modello conoscitivo delle scienze della natura. La GAHP propone una diversa via di sviluppo di quella pratica artistica: 'arte come autoanalisi dell'arte' potrà essere nuovamente produttiva se si trasforma in autoconsapevolezza dell'arte della propria storia. Non c'è modo per l'arte di cogliere il senso del suo esserci se non riaprendo la coscienza alla sua specifica storia, che non significa guardare semplicemente verso il passato, ma riflettere su come la storicità sia la condizione di possibilità del conoscere e dell'agire nel presente. Per questo progetto si dovrà provvedere a una sostituzione dei riferimenti filosofici del Concettuale tradizionale ­ la filosofia analitica e il neopositivismo logico ­ con altri assunti dalla filosofia ermeneutica, da Heidegger a Gadamer: coscienza storica e circolo ermeneutico. Per gli strumenti metodologici si guarderà non più all'antropologia radicale, ma ai modelli più aggiornati di storiografia dell'arte, con la conseguente trasformazione del ruolo dell'artista da 'antropologo impegnato' ­ secondo la celebre definizione di Kosuth ­ a storico dell'arte impegnato.

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Prossimi appuntamenti:
- 29 maggio 2003 Andrea Lissoni (critico)
- 13 marzo ­ 8 maggio 2003 Arte e comunicazione Corso di aggiornamento Docenti

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Palazzo Panella, Palazzolo sull'Oglio

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