Istituto Italiano di Cultura
Koln
Universitatstrasse, 81
+49 221 9405610
WEB
Armando Marrocco
dal 30/5/2012 al 30/8/2012
lun-sab 9-13 e 14-17

Segnalato da

Claudia Pellegrino


approfondimenti

Armando Marrocco



 
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30/5/2012

Armando Marrocco

Istituto Italiano di Cultura, Koln

Ich bin immer ich (Io sono sempre io). Una carriera dedicata all'esplorazione materica dagli Intrecci all'acciaio inox lucidato a specchio degli anni '60, dalle assi di legno avvolte nella stoffa delle Fasciature alle grandi tele colorate per combustione di fumogeni degli anni '70, fino al bronzo, al marmo, alla vetroresina.


comunicato stampa

a cura di Ann-Katrin Gunzel e Toti Carpentieri

Interessante mostra personale oltre-confine dell'artista italiano Armando Marrocco, tra i più grandi esponenti internazionali di arte comportamentale. La mostra, a cura di Ann-Katrin Gunzel e Toti Carpentieri, segna il ritorno in Germania dell'artista dopo alcune esperienze nel corso degli anni sessanta e settanta, in una delle quali,Operazione Vesuvio Milano-Napoli-Colonia, ricordiamo fu fortemente voluto da Pierre Restany. Oggi più che mai Marrocco ribadisce nel titolo (Io sono sempre io) e nella sostanza concetti di coerenza artistica che non necessitano di una ripetizione ossessiva e stereotipata delle forme.

La coerenza semmai è da individuare oltre l'apparente complessità dei concetti che partono da tematiche socio-antropologiche in un dialogo costante tra arte e vita o tra arte e natura per andare ben oltre la superficie, in un territorio dove trovano spazio speculazioni spirituali di stampo vitalista così care al critico francese sopra menzionato, al punto che egli vi colse, dico nell'operare di Marrocco e in quella sua ricorrente manipolazione del fuoco, addirittura un filo di continuità con l'opera di Klein. Coerenza è poi ancora nell'esplorazione materica che l'artista ha condotto nel corso della sua carriera ultra-cinquantennale con i mezzi e i materiali più disparati, dal cartone povero degli Intrecci all'acciaio inox lucidato a specchio degli anni '60, dalle assi di legno avvolte nella stoffa delle Fasciature alle grandi tele colorate per combustione di fumogeni degli anni '70, fino al bronzo, al marmo, alla vetroresina, senza tralasciare metodi più concettuali quali la performance in cui arriva ad utilizzare il proprio corpo, la fotografia o la pellicola filmica. In questo settore non bisogna dimenticare che Marrocco è negli anni'60 e '70 tra i più vivaci esponenti assieme a Marina Abramovic, Urs Luthi, Gina Pane, Joseph Beuys, Luigi Ontani. Accompagna la mostra un importante catalogo con testi dei curatori, oltrechè di Raffaele Gemma, autore alcuni anni fa di una ricca monografia dedicata all'artista (Armando Marrocco Artecontemporanea) pubblicata da Silvia Editrice di Cologno Monzese.

inaugurazione 31 maggio ore 19,30

Istituto Italiano di Cultura
Universitatstrasse, 81 - Koln
lun-sab 9.00-13,00 14,00-17,00

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