Con l'intervento di Carlos Basualdo, co-curatore della Documenta 11 e della prossima edizione della Biennale di Venezia, inizia un ciclo di conferenze promosso dalla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e curate da Marco Scotini e Maurizio Bortolotti, volte ad inaugurare in Italia una riflessione sull'attivita' curatoriale contemporanea.
Incontri sull'attività curatoriale contemporanea
A cura di Marco Scotini e Maurizio Bortolotti.
CARLOS BASUALDO
Lunedì 12 Maggio 2003, alle ore 15,30
presso la Nuova Accademia di Belle Arti
All'interno delle iniziative artistico-culturali promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nella V° SETTIMANA PER LA CULTURA 2003 con l'intervento di Carlos Basualdo, co-curatore della Documenta 11 e della prossima edizione della Biennale di Venezia, inizia un ciclo di conferenze promosso dalla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e curate da Marco Scotini e Maurizio Bortolotti, volte ad inaugurare in Italia una riflessione sull'attività curatoriale contemporanea. L'importanza di tale discussione nasce dalla convinzione che negli ultimi decenni il dibattito artistico si sia sviluppato soprattutto attraverso la produzione di mostre. Il tema che si è scelto di affrontare nella prima serie delle conferenze in programma è impegnativo, poiché pone una serie di quesiti cui non è facile dare una risposta definitiva.
Interrogarsi oggi sui modelli espositivi attraverso i quali si costruisce e stabilisce un'idea di opera d'arte contemporanea è una delle questioni fondamentali per comprendere il dibattito artistico attualmente in corso. Affrontare la questione del significato della 'mostra utopica' può avere, infatti, un valore provocatorio, ma anche rivelare le molte sfaccettature del problema e le diverse valenze che la produzione di mostre può assumere.
Tra i molteplici significati che tale questione produce vi è quello della mostra come campo in cui vengono sviluppate le energie per promuovere idee utopiche attraverso l'esposizione di opere d'arte. Un altro è dato dal fatto che la mostra diventa il punto di intersezione tra arte e società . Un altro ancora è che la 'mostra utopica' incarna l'idea del perseguire la mostra perfetta nel partecipare alla promozione del dibattito artistico ( a cui si collega la mostra come terreno privilegiato per cambiare il nostro punto di vista sull'arte e per creare nuovi punti di vista sulle opere ); infine, l'idea della 'mostra utopica' solleva la questione più importante: se possiamo trovare un significato politico nelle opere d'arte o viceversa. Perciò, il tema della 'mostra utopica' è un nodo complesso, attorno al quale i curatori si augurano di poter sviluppare una riflessione che tocchi molti aspetti dell'opera d'arte contemporanea, creando un percorso che apra una riflessione italiana al dibattito artistico in corso.
Carlos Basualdo (classe 1964, vive e lavora a Columbus, in Ohio) è sicuramente una delle figure più interessanti del sistema curatoriale internazionale. Nato a Rosario in Argentina è anche scrittore e poeta, oltre che critico d'arte e capocuratore del Wexner Center for the Arts, Columbus, Ohaio. Collaboratore di 'Artforum International' e membro fondatore della rivista 'Atlantica' è stato co-curatore della Documenta 11 ed è curatore della sezione The Structure of survival della prossima Biennale di Venezia.
'The Utopian Display' fa seguito ai due cicli di incontri 'Connecting People' e che hanno visto la partecipazione di Florian Matzner, Maja Bajevic, Bert Theis, Stefano Boeri/Multiplicity, Marjetica Potrc, Meschac Gaba, Laboratorio Wurmkos, Superflex, Park Fiction, Marc Bijl, Stalker.
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