Centro per l'arte contemporanea Open Space
Santa Maria di Catanzaro (CZ)
via Romagna, 55
0961 61839 FAX 096161839

VoLumi
dal 17/12/2013 al 19/1/2014
mart, merc e ven 17-20

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Centro per l'arte contemporanea Open Space




 
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17/12/2013

VoLumi

Centro per l'arte contemporanea Open Space, Santa Maria di Catanzaro (CZ)

Piccola scultura tra storia e attualita': 26 piccole sculture di artisti storici ed emergenti, nazionali ed internazionali, come Vettor Pisani, Caterina Arcuri, Umberto Mastroianni, Bruno Munari.


comunicato stampa

a cura di Roberto Lacarbonara

Il Centro per l’arte contemporanea Open Space di Catanzaro ospita − mercoledì 18 dicembre 2013, ore 18.30 − la mostra di scultura contemporanea, a cura di Roberto Lacarbonara, intitolata VoLumi, piccola scultura tra storia e attualità, una selezione di ventisei piccole sculture di artisti storici ed emergenti, nazionali ed internazionali (Caterina Arcuri, Miguel Berrocal, Floriano Bodini, Peppe Capasso, Carmelo Cappello, Lucilla Catania, Riccardo Dalisi, Fernando De Filippi, Giulio De Mitri, Pericle Fazzini, Toni Ferro, Andrea Fogli, Iginio Iurilli, Backa Carin Ivarsdotter, Christian Loretti, Umberto Mastroianni, Sue Melikian, Franco Menolascina, Bruno Munari, Claudio Palmieri, Antonio Paradiso, Vettor Pisani, Lucia Rotundo, Giuseppe Spagnulo, Giuseppe Sylos Labini, Elvira Todaro) appartenenti a generazioni, formazione, geografie e linguaggi artistici diversi.

“VoLumi è una dichiarazione sostanziale della fisicità dell’opera - scrive Roberto Lacarbonara curatore della mostra nella presentazione in catalogo - Occupare uno spazio, stare, essere nella continuità delle dimensioni del visibile. La scultura conferisce solidità e plasticità a un’idea e tale prassi la rende un volume, un’oggettività che resiste stabilmente contro. Ed è in questo processo, nel divenire volumetrico dell’opera che cogliamo uno scarto, un esubero di massa, un ché di irriducibile alla forma e alla materia. È il suo lumen, un’aura o un indizio che conduce ben oltre l’immediatezza del corpo-oggetto e che rivela, ogni volta, l’assoluta immaterialità della bellezza, della verità. Questione aperta (e irrisolta) già nel cuore del Timeo platonico: una bellezza che, per esser tale, dovrà spingersi fino a divenire invisibile e indicibile, ciò che non ha figura, non ha forma, non ha limite. La molteplicità dei lavori in mostra e la loro preziosa rappresentatività rispetto ad autori eccellenti della storia contemporanea, racconta di questo continuo “aggiustamento” dell’essere in seno all’opera d’arte, di un costante alterare i linguaggi, sollecitare le forme. “Iniziare da zero”, si diceva”.

Per l’occasione è stata realizzato un catalogo per le edizioni Pietre Vive di Locorotondo (Ba).

Immagine: Pericle Fazzini, Gabbiani, 1979, bronzo, cm 40 x 25,5 x 10

Inaugurazione 18 dicembre ore 18.30

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