Centro per l'arte contemporanea Open Space
Caterina Arcuri
Miguel Berrocal
Floriano Bodini
Peppe Capasso
Carmelo Cappello
Lucilla Catania
Riccardo Dalisi
Fernando De Filippi
Giulio De Mitri
Pericle Fazzini
Toni Ferro
Andrea Fogli
Iginio Iurilli
Backa Carin Ivarsdotter
Christian Loretti
Umberto Mastroianni
Sue Melikian
Franco Menolascina
Bruno Munari
Claudio Palmieri
Antonio Paradiso
Vettor Pisani
Lucia Rotundo
Giuseppe Spagnulo
Giuseppe Sylos Labini
Elvira Todaro
Roberto Lacarbonara
Piccola scultura tra storia e attualita': 26 piccole sculture di artisti storici ed emergenti, nazionali ed internazionali, come Vettor Pisani, Caterina Arcuri, Umberto Mastroianni, Bruno Munari.
a cura di Roberto Lacarbonara
Il Centro per l’arte contemporanea Open Space di Catanzaro ospita − mercoledì 18 dicembre 2013, ore 18.30 − la mostra di scultura contemporanea, a cura di Roberto Lacarbonara, intitolata VoLumi, piccola scultura tra storia e attualità, una selezione di ventisei piccole sculture di artisti storici ed emergenti, nazionali ed internazionali (Caterina Arcuri, Miguel Berrocal, Floriano Bodini, Peppe Capasso, Carmelo Cappello, Lucilla Catania, Riccardo Dalisi, Fernando De Filippi, Giulio De Mitri, Pericle Fazzini, Toni Ferro, Andrea Fogli, Iginio Iurilli, Backa Carin Ivarsdotter, Christian Loretti, Umberto Mastroianni, Sue Melikian, Franco Menolascina, Bruno Munari, Claudio Palmieri, Antonio Paradiso, Vettor Pisani, Lucia Rotundo, Giuseppe Spagnulo, Giuseppe Sylos Labini, Elvira Todaro) appartenenti a generazioni, formazione, geografie e linguaggi artistici diversi.
“VoLumi è una dichiarazione sostanziale della fisicità dell’opera - scrive Roberto Lacarbonara curatore della mostra nella presentazione in catalogo - Occupare uno spazio, stare, essere nella continuità delle dimensioni del visibile. La scultura conferisce solidità e plasticità a un’idea e tale prassi la rende un volume, un’oggettività che resiste stabilmente contro. Ed è in questo processo, nel divenire volumetrico dell’opera che cogliamo uno scarto, un esubero di massa, un ché di irriducibile alla forma e alla materia. È il suo lumen, un’aura o un indizio che conduce ben oltre l’immediatezza del corpo-oggetto e che rivela, ogni volta, l’assoluta immaterialità della bellezza, della verità. Questione aperta (e irrisolta) già nel cuore del Timeo platonico: una bellezza che, per esser tale, dovrà spingersi fino a divenire invisibile e indicibile, ciò che non ha figura, non ha forma, non ha limite. La molteplicità dei lavori in mostra e la loro preziosa rappresentatività rispetto ad autori eccellenti della storia contemporanea, racconta di questo continuo “aggiustamento” dell’essere in seno all’opera d’arte, di un costante alterare i linguaggi, sollecitare le forme. “Iniziare da zero”, si diceva”.
Per l’occasione è stata realizzato un catalogo per le edizioni Pietre Vive di Locorotondo (Ba).
Immagine: Pericle Fazzini, Gabbiani, 1979, bronzo, cm 40 x 25,5 x 10
Inaugurazione 18 dicembre ore 18.30
Centro per l'arte contemporanea Open Space
via Romagna, 55 - Santa Maria di Catanzaro (CZ)
mart, merc e ven 17-20