Tepidarium
Firenze
Vittorio Emanuele, 4 (Giardino dell'Orticultura)
WEB
Vanessa Beecroft
dal 22/6/2004 al 23/6/2004
WEB
Segnalato da

Fondazione Pitti Immagine Discovery



approfondimenti

Vanessa Beecroft



 
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22/6/2004

Vanessa Beecroft

Tepidarium, Firenze

VB 53 (2004). Un lavoro che mette in scena 21 modelle piantate dentro un ammasso di terra. Attraverso le sue performance (concettualmente per l'artista piu' vicine alla pittura che all'azione performativa) titolate con le sue iniziali e con una numerazione progressiva, perfette e patinate l'artista elabora tutti quegli stereotipi della cultura dell'immagine che hanno forzato violentemente l'identita' femminile negli ultimi anni. In occasione di Pitti Immagine Uomo 66


comunicato stampa

Vanessa Beecroft
in occasione di Pitti Immagine Uomo 66


VB 53 è un lavoro che mette in scena 21 modelle piantate dentro un ammasso di terra nello spazio del Tepidarium situato nel Giardino dell'Orticoltura di Firenze progettato da Giacomo Roster alla fine dell'ottocento.

Vanessa Beecroft è nata a Genova nel 1969. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti a Milano. Dopo gli studi si è trasferita a New York dove vive e lavora.
L'evento che la porta alla ribalta internazionale è la sezione Aperto della Biennale di Venezia del 1995.
Vanessa Beecroft lavora sulle ossessioni femminili: corpo, bellezza, identità. Nella sua prima mostra (Milano 1993) l'artista presentava il suo diario alimentare Despair dove aveva catalogato i cibi mangiati negli ultimi otto anni dividendoli cromaticamente.
Attraverso le sue performance (concettualmente per l'artista più vicine alla pittura che all'azione performativa) titolate con le sue iniziali e con una numerazione progressiva, perfette e patinate l'artista elabora tutti quegli stereotipi della cultura dell'immagine che hanno forzato violentemente l'identità femminile negli ultimi anni. VB mette in scena modelle professioniste, familiari e amici con l'aiuto di stylist, truccatori e acconciatori.
"In genere cerco di minimizzare il loro abbigliamento per enfatizzarne l'anatomia. A volte gli accessori sono riferimenti che aiutano a collegare il gruppo con il contesto in cui la performance ha luogo. Di solito sono leggermente ironici? Espongo degli elementi che coesistono in contraddizione tra loro (la loro bellezza, il loro riferimento al passato, la loro immediata realtà, la loro volgarità, la loro purezza, la loro compattezza come gruppo, il loro isolamento all'interno del gruppo). Non sono sicura in quale direzione mi porterà il mio lavoro".

Tra le sue mostre più importanti ricordiamo: Biennale di San Paolo (2002); Palazzo Ducale Genova, Kunsthalle Hamburg, Kunsthalle Wien (2001); Whitney Biennial New York (2000); MCA Chicago, MCA Sidney, Wacoal Art Center Tokyo (1999); Guggenheim Museum New York, Fondation Cartier Paris, Moderna Museet Stockholm (1998); Biennale di Venezia, Site Santa Fe Biennial (1997); Ludwig Museum Köln, Stedelijk Van Abbemuseum Eindhoven (1996)

Nell'ottobre del 2003 il Castello di Rivoli le dedica una retrospettiva. In quella occasione viene pubblicato anche il libro Vanessa Beecroft. Performances 1993_2003.
Il 9 maggio (fino al 22 agosto) si è inaugurata alla Kunsthalle di Bielefeld una sua mostra antologica.


Mercoledì 23 giugno 2004 dalle 19 alle 22
Tepidarium
Giardino dell'Orticoltura via Vittorio Emanuele 4 Firenze

Con il contributo della Regione Toscana_Assessorato alla Cultura

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