Placentia Arte
Piacenza
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Coast to Coast
dal 20/10/2000 al 23/11/2000
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Placentia Arte




 
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20/10/2000

Coast to Coast

Placentia Arte, Piacenza

In mostra tre giovani artisti Albanesi: Adrian Paci, Anri Sala, Erzen Shkololli. Con le personali di Sislej Xhafa nel 1998 e di Lala Meredith-Vula l'anno scorso, Placentia Arte è stata tra gli interpreti della prima ora dell'arte albanese. Oggi l'arte albanese in Italia non è più una novità.


comunicato stampa

In mostra tre giovani artisti Albanesi: Adrian Paci, Anri Sala, Erzen Shkololli.

Con le personali di Sislej Xhafa nel 1998 e di Lala Meredith-Vula l'anno scorso, Placentia Arte è stata tra gli interpreti della prima ora dell'arte albanese.

Oggi l'arte albanese in Italia non è più una novità. Il padiglione "Albania Today" alla XLVIII Biennale di Venezia, la mostra tenutasi la scorsa estate ai Musei Civici di Ortona, sono stati appuntamenti importanti per conoscere e apprezzare la scena artistica contemporanea della Repubblica delle Aquile. "Coast to Coast", che vede esposti i lavori di Adrian Paci, Anri Sala e Erzen Shkololli, non rappresenta tanto un seguito, quanto una preziosa possibilità di investigare in modo più approfondito gli sviluppi della giovane arte albanese.

Proprio in occasione dell'ultima Biennale di Venezia, Adrian Paci mostrò un video in cui sua figlia Jolanda, allora di cinque anni, raccontava storie alle sue bambole in cui personaggi fiabeschi quali un gallo e un gatto si intersecavano con cronache di guerra, forze del male e soldati. La scelta di Paci di interpretare attraverso l'innocenza e il candore della figlia la propria condizione gli costò paradossalmente cara. La Polizia Italiana lo convocò con accuse di molestie ai minori, ma mentre cercava di spiegare la sua innocenza e il suo lavoro, l'occhio creativo di Paci si mise nuovamente in moto, spingendolo a riflettere sulla condizione dell'artista contemporaneo e sulle difficoltà di qualificarsi con credibilità in quanto tale. "Believe me, I'm an Artist" consiste in una rischiosa ripresa clandestina, in cui Paci dibatte con un funzionario di Polizia sulla validità delle sue idee e del suo lavoro. Meno documentaristico e più astratto è invece "O-O", dove Paci riprende un'antica usanza albanese, l'amaca che le donne creano e reggono dondolando i bambini fino a addormentarli. L'ossessività del gesto a poco a poco diventa drammatica, l'iniziale conciliazione evapora per far posto ad una ripetitività angosciante, fino a che non compaiono le prime tracce di sangue, a ricordare quanto sottile può essere la linea di demarcazione tra piacere e sofferenza.

Anri Sala, da anni residente a Parigi, presenta invece per la prima volta in Italia "Nocturnes", già a Manifesta tre a Lubiana lo scorso giugno. In "Nocturnes", sono ritmicamente alternati i racconti di un uomo che vive in compagnia di 2000 pesci e un ex-casco blu francese che rivive con orrore attraverso incubi notturni l'addestramento e le missioni mortali compiute. Le ambientazioni sono scure, cupe, gli uomini narrano con un filo di voce la propria percezione del mondo, costituita dall'ossessione che deriva solitamente dall'imbracciare delle scelte di vita così radicali. Ignorando per un attimo il contesto del discorso e concentrandosi più sulle singole frasi, si ha a tratti l'impressione che entrambi si riferiscano alla stessa cosa. L'impatto narrativo di "Nocturnes" è di grande intensità e forza, una caratteristica costante nel lavoro di Sala (basta pensare a "Interview - Finding the Words", dove l'artista si rivolgeva ad una scuola di sordomuti per ricostruire il discorso di un vecchio filmato muto di sua madre quando faceva attività politica) così come l'elegante taglio visivo, che ne mette in risalto tutta la drammaticità.

La forza del lavoro di Erzen Shkololli risiede nell'uso che l'artista fa di materiali e oggetti tradizionali, quali fibre tessili e lana. Assemblati con sapienza e meticolosità, i patchwork del giovane artista kosovaro evidenziano una vena compositiva armonica ed equilibrata. Non si tratta però di un'esuberante sfoggio di presunte abilità manuali o artigianali. Gli assemblaggi di Shkololli sono venati da una sottile ironia, come mostra la loro applicazione su oggetti di uso comune (in questo caso le coperte di un letto), conferendogli una veste nuova, conciliante e destabilizzante al tempo stesso.

"Coast to Coast" porta dunque avanti il discorso della giovane arte albanese emancipandola da soggetti quali la migrazione, il nomadismo, soffermandosi invece sul valore intrinseco del lavoro e sulle visioni più personali degli artisti.

Inaugurazione sabato 21 ottobre alle ore 18, la mostra termina il 23 novembre 2000

Nella Project Room prosegue fino al 30 ottobre la videoistallazione di SHONA ILLINGWORTH "Walking on Letters".

Orario galleria 16/19 escluso festivi e lunedi

GALLERIA PLACENTIA ARTE Via Scalabrini 116 Tel. 0523/332414 Piacenza - Italy

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Riccardo Giacconi
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