In mostra tre giovani artisti Albanesi: Adrian Paci, Anri Sala, Erzen Shkololli. Con le personali di Sislej Xhafa nel 1998 e di Lala Meredith-Vula l'anno scorso, Placentia Arte è stata tra gli interpreti della prima ora dell'arte albanese. Oggi l'arte albanese in Italia non è più una novità .
In mostra tre giovani artisti Albanesi: Adrian Paci, Anri Sala, Erzen Shkololli.
Con le personali di Sislej Xhafa nel 1998 e di Lala Meredith-Vula l'anno
scorso, Placentia Arte è stata tra gli interpreti della prima ora dell'arte
albanese.
Oggi l'arte albanese in Italia non è più una novità . Il padiglione "Albania
Today" alla XLVIII Biennale di Venezia, la mostra tenutasi la scorsa estate
ai Musei Civici di Ortona, sono stati appuntamenti importanti per conoscere
e apprezzare la scena artistica contemporanea della Repubblica delle
Aquile. "Coast to Coast", che vede esposti i lavori di Adrian Paci, Anri
Sala e Erzen Shkololli, non rappresenta tanto un seguito, quanto una
preziosa possibilità di investigare in modo più approfondito gli sviluppi
della giovane arte albanese.
Proprio in occasione dell'ultima Biennale di Venezia, Adrian Paci mostrò un
video in cui sua figlia Jolanda, allora di cinque anni, raccontava storie
alle sue bambole in cui personaggi fiabeschi quali un gallo e un gatto si
intersecavano con cronache di guerra, forze del male e soldati. La scelta
di Paci di interpretare attraverso l'innocenza e il candore della figlia la
propria condizione gli costò paradossalmente cara. La Polizia Italiana lo
convocò con accuse di molestie ai minori, ma mentre cercava di spiegare la
sua innocenza e il suo lavoro, l'occhio creativo di Paci si mise nuovamente
in moto, spingendolo a riflettere sulla condizione dell'artista
contemporaneo e sulle difficoltà di qualificarsi con credibilità in quanto
tale. "Believe me, I'm an Artist" consiste in una rischiosa ripresa
clandestina, in cui Paci dibatte con un funzionario di Polizia sulla
validità delle sue idee e del suo lavoro. Meno documentaristico e più
astratto è invece "O-O", dove Paci riprende un'antica usanza albanese,
l'amaca che le donne creano e reggono dondolando i bambini fino a
addormentarli. L'ossessività del gesto a poco a poco diventa drammatica,
l'iniziale conciliazione evapora per far posto ad una ripetitivitÃ
angosciante, fino a che non compaiono le prime tracce di sangue, a
ricordare quanto sottile può essere la linea di demarcazione tra piacere e
sofferenza.
Anri Sala, da anni residente a Parigi, presenta invece per la prima volta
in Italia "Nocturnes", già a Manifesta tre a Lubiana lo scorso giugno. In
"Nocturnes", sono ritmicamente alternati i racconti di un uomo che vive in
compagnia di 2000 pesci e un ex-casco blu francese che rivive con orrore
attraverso incubi notturni l'addestramento e le missioni mortali compiute.
Le ambientazioni sono scure, cupe, gli uomini narrano con un filo di voce
la propria percezione del mondo, costituita dall'ossessione che deriva
solitamente dall'imbracciare delle scelte di vita così radicali. Ignorando
per un attimo il contesto del discorso e concentrandosi più sulle singole
frasi, si ha a tratti l'impressione che entrambi si riferiscano alla stessa
cosa. L'impatto narrativo di "Nocturnes" è di grande intensità e forza, una
caratteristica costante nel lavoro di Sala (basta pensare a "Interview -
Finding the Words", dove l'artista si rivolgeva ad una scuola di sordomuti
per ricostruire il discorso di un vecchio filmato muto di sua madre quando
faceva attività politica) così come l'elegante taglio visivo, che ne mette
in risalto tutta la drammaticità .
La forza del lavoro di Erzen Shkololli risiede nell'uso che l'artista fa di
materiali e oggetti tradizionali, quali fibre tessili e lana. Assemblati
con sapienza e meticolosità , i patchwork del giovane artista kosovaro
evidenziano una vena compositiva armonica ed equilibrata. Non si tratta
però di un'esuberante sfoggio di presunte abilità manuali o artigianali.
Gli assemblaggi di Shkololli sono venati da una sottile ironia, come mostra
la loro applicazione su oggetti di uso comune (in questo caso le coperte di
un letto), conferendogli una veste nuova, conciliante e destabilizzante al
tempo stesso.
"Coast to Coast" porta dunque avanti il discorso della giovane arte
albanese emancipandola da soggetti quali la migrazione, il nomadismo,
soffermandosi invece sul valore intrinseco del lavoro e sulle visioni più
personali degli artisti.
Inaugurazione sabato 21 ottobre alle ore 18, la mostra termina il 23
novembre 2000
Nella Project Room prosegue fino al 30 ottobre la videoistallazione di
SHONA ILLINGWORTH "Walking on Letters".
Orario galleria 16/19 escluso festivi e lunedi
GALLERIA PLACENTIA ARTE
Via Scalabrini 116 Tel. 0523/332414
Piacenza - Italy