Cinema Nazionale
Torino
via Pomba 7
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In viaggio con noi
dal 6/10/2005 al 13/10/2005
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Segnalato da

Elisa Giordano




 
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6/10/2005

In viaggio con noi

Cinema Nazionale, Torino

In viaggio con noi.Il Festival ricerca e promuove registe italiane ed internazionali garantendo la circolazione delle loro creazioni, delle loro storie, operando per la diffusione della cultura delle donne. Tre le sezioni: cortometraggi, documentari e lungometraggi.


comunicato stampa

In viaggio con noi

Per il 12o anno consecutivo il Festival Internazionale Cinema delle Donne torna, unico in Italia, come manifestazione che getta uno sguardo attento e
approfondito sul cinema internazionale femminile.

Con l’intento di proseguire il suo viaggio intorno al mondo, il Festival Internazionale del Cinema delle Donne di Torino, con la direzione artistica di Clara Rivalta, ricerca e promuove registe italiane ed internazionali garantendo la circolazione delle loro creazioni, delle loro storie, operando per la diffusione della cultura delle donne.

Il Festival è anche e soprattutto una competizione internazionale che propone il meglio della produzione cinematografica femminile contemporanea attraverso tre distinti concorsi dedicati a lungometraggi, documentari e
cortometraggi.

Sette giorni di intensa programmazione al Cinema Nazionale di Torino, dal 7 al 13 ottobre 2005, per stimolare l’attenzione alla realtà difficile, faticosa, entusiasmante che le donne del mondo vivono in famiglia, nel lavoro, nella società, laica o religiosa che sia.

Aprirà il Festival la commedia francese Tout pour plaire che arriva a Torino dopo lo straordinario successo ottenuto al Marché dell’ultimo Festival di Cannes, con Anne Parillaud (famosa per la sua interpretazione di Nikita): un
film di Cécile Telerman che racconta in modo ironico la frenetica vita delle trentacinquenni di oggi impegnate come madri, mogli, professioniste, figlie.

Più dolorosa è invece la storia della metamorfosi di Flavia raccontata in Hu Die (Butterfly), film cinese diretto da Yan Yan Mak. Moglie e madre, in una Hong Kong in lento cambiamento, la protagonista riscopre il suo amore per Yin, compagna di studi ed amante. Hu Die racconta il processo struggente che porta ogni organismo a diventare ciò che è insito nella propria natura per poter essere finalmente consapevole e libero.

Diverso è poi il processo di emancipazione in Arabia Saudita nel documentario Women of the Holy Kingdom diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy che offre una testimonianza della
ribellione di donne saudite alla tradizione secondo cui per studiare, viaggiare e lavorare servirebbe la presenza di un guardiano maschio.

In concorso emergono altri lavori dall’area del MaghIn viaggio con noireb che esprimono lo spirito, la cultura, a volte il disagio delle donne, senza cadere nel luogo
comune.

E’ l’esempio di L’Enfant Endormi, il bell’esordio nel lungometraggio di Yasmine Kassari, regista marocchina formatasi in Belgio. Presentato alla Mostra di Venezia 2004 nella sezione Orizzonti, il film racconta la storia
di Zeinab che attende il ritorno dello sposo, emigrato all’estero clandestinamente: una condizione femminile fatta di solitudine, di attesa, di incertezza ma anche di solidarietà e coraggio.

Una storia comune a moltissime delle donne degli immigrati nordafricani che incontriamo tutti i giorni, rimaste nei paesi d’origine e mogli, sorelle, madri. Marokko Swingt,
presentato dalla regista olandese Barbara den Uyl.

E’ un documentario che rende omaggio alla cantante marocchina Najat Aâtabou che venti anni fa, col suo primo disco “I’ve had enough”, registrato clandestinamente e distribuito illegalmente, ha scandalizzato il Marocco intero. Fuggita e dopo aver vissuto nascosta per tre anni Najat ha avuto una folgorante carriera che l’ha consacrata una delle stelle della canzone araba.

Marokko Swingt non è solo il ritratto di una artista coraggiosa ma approfondisce le problematiche delle giovani marocchine di seconda generazione, divise tra tradizione e
nuove istanze culturali.

Ampiamente affrontato dal Festival è anche il tema della ricerca della verità che vede il riconciliarsi con il passato come unico modo per godere appieno della propria realtà. E’ l’esempio di Amu, lungometraggio dell’indiana Shonali Bose recentemente premiato dal Presidente dell’India
come miglior film indiano in lingua inglese, dopo aver subito una fortissima censura.

Il film racconta la storia di Kaju, una ragazza americana che ritornando nel suo paese d’origine, viene a conoscenza del terribile genocidio che ha ucciso centinaia di Sikh in seguito alla morte violenta di Indira Gandhi.

La confessione di un terribile segreto è l’argomento del film Elles étaient cinq della canadese Ghyslaine Coté in cui la protagonista ripercorre episodi abbandonati all’inconscio per superare una vita di mera sopravvivenza.

Sullo stesso tema il film Stille Nacht di Ineke Houtman
(regista olandese già pluripremiata e abitué del festival) tratta il risvolto più drammatico dell’incursione nel proprio passato. Attraverso una seduta psicanalitica Laura confessa una realtà fatta di stupri e sensi di colpa dalla quale è fuggita per molto tempo.

Il potere della catarsi è l’argomento centrale di What I want my words to do to you a cura delle americane Judith Katz e Madeline Gavin. Il documentario tratta il programma
a cui quindici detenute per omicidio si sono sottoposte per confrontarsi attraverso la pratica autobiografica col proprio senso di colpa.

Da questi racconti deriva un commovente spettacolo teatrale rappresentato all’interno del carcere stesso da Glenn CLose e Marisa Tomei.

La rassegna approfondisce anche il ruolo di “cura” che tanta importanza ha nella vita delle donne di tutto il mondo.
Della delicata realtà degli anziani nella società contemporanea racconta, per il concorso lungometraggi,
Babusya (Nonna) dell’apprezzatissima regista russa Lidia Bobrova.

Babusya è la storia di una casa che non c’è, è il percorso di una nonna che non trova ospitalità presso nessuno dei suoi amatissimi figli e nipoti: tutti hanno una buona ragione per non potersi occupare di lei.

Arricchito dalla differenza culturale è invece l’affetto senza parentela che si crea tra badanti e anziani, accompagnati nell’ultimo tratto della loro vita, raccontato in Noaeptebune – Buonanotte dei torinesi Sandra Assandri e Franca Balsamo.

Per il nono anno consecutivo il cinema al femminile coinvolge anche il pubblico scolastico, ospitando cinque film dedicati all’infanzia, adolescenza e giovinezza, provenienti da tutto il mondo, proiettati al mattino per le scuole ed al pomeriggio per la giuria studentesca del
Concorso Internazionale Scuola.

Tra i film in competizione Hip Hip Hora! di Teresa Fabik (Svezia) che racconta la storia di tre ragazzine al primo anno di liceo che ad una festa bevono troppo, si fanno fotografare nude e finiscono in un mare di guai.

Come di consueto sono previsti eventi speciali (come la rassegna Percorsi Femminili che include 11 lavori, quasi tutti di registe italiane all’opera prima, in formati diversi dai 35 mm), dibattiti, mostre e feste, tra cui la
prima, l’8 ottobre alle 23.30 al Cafè Procope, inaugura il “dopo festival” per registe, attrici e pubblico.

Premiazione:

13 ottobre 2005 ore 20.30, Cinema NAZIONALE – Via Pomba 7 - Torino

Dall’ 8 al 13 ottobre 2005 gli spettacoli si terranno nelle sale 1 e 2 del Cinema NAZIONALE – Via Pomba 7 – Torino

Orari e biglietti:

Pomeriggio ore 14.30 – 19.30 – Sera ore 20.30 – 00.30
proiezioni per le scuole ore 9.00 e ore 14.30

Intero € 5,50 / ridotto € 4,50 (ingresso valido per tutte le proiezionipomeridiane o serali in entrambe le sale) / scuole € 1,00

Inaugurazione: 7 ottobre 2005 ore 20.30

Teatro Nuovo – C.so Massimo D’Azeglio 17 - Torino

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