Galleria San Fedele
Milano
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Il Paesaggio tradito
dal 25/11/2005 al 3/2/2006

Segnalato da

San Fedele Arte




 
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25/11/2005

Il Paesaggio tradito

Galleria San Fedele, Milano

Sguardi da un territorio compromesso. L'obiettivo e' presentare alcune ricerche visive capaci di documentare o far riflettere sui diversi aspetti del progressivo stravolgimento del paesaggio. Opere di Nove fotografi italiani, per l'inaugurazione e' in programma un convegno a cura di Massimo Venturi-Ferriolo.


comunicato stampa

Sguardi da un territorio compromesso

Il paesaggio italiano e' oggi violato da una quantit?i interventi legali e abusivi che ne stanno completamente stravolgendo il senso. Assistiamo, infatti, alla creazione di un'imponente e progressiva manipolazione del territorio, senza alcun rispetto delle sue peculiarita' storiche e ambientali. Come mai, invece, in molti paesi europei sono riusciti a coniugare lo sviluppo economico sociale del paese senza compromettere la qualita' del paesaggio? Anzi, talvolta, in tali paesi, quanto piu' e' aumentato lo sviluppo, quanto piu' il paesaggio e' stato tutelato, le citta' salvaguardate dall'inquinamento, dal traffico e da un'edilizia puramente speculativa. Al contrario, in Italia, una malintesa idea di progresso ha permesso lo sviluppo di un'edilizia selvaggia, ha legittimato una crisi del concetto stesso di legalita', un abusivismo vero e proprio o legalizzato, un'assenza di regole edilizie, nonche'riipetuti condoni che hanno confermato l'illegalita' l'hanno incentivata. In sintesi, il territorio italiano e' stato privato della sua bellezza e del suo stesso linguaggio, punto di arrivo di secoli di storia.

La qualita' del paesaggio e', di fatto, espressione della cultura, della mentalita' di un popolo e della sua classe politica. L'aggressione al paesaggio italiano non puo' quindi, essere solo il risultato esclusivo di una semplice indifferenza verso l'ambiente, ma dovrebbe fare pensare al modo con cui una societa' non e' in grado di pensare il proprio territorio come bene comune, come patrimonio da salvaguardare. Quale tipo di cultura politica, culturale e sociale ha potuto produrre una simile devastazione? Quali modi di vivere e di abitare sono cambiati a tal punto da compromettere quasi del tutto in pochi decenni un paesaggio straordinario? Quali valori sono stati dimenticati o cancellati? Non possiamo inoltre dimenticare che, non solo questa distruzione, segno di un degrado sociale e politico, inficia la vivibilit?ma compromette uno sviluppo significativo del territorio.

Per esempio: l'Italia aveva un litorale costiero straordinario che avrebbe potuto essere valorizzato e ottimizzato in termini turistici nel pieno rispetto dell'ambiente. Invece, si e' preferito, nella maggioranza dei casi, puntare su un'insensata disseminazione edilizia, spesso abusiva e senza controllo (sia dal punto della qualit?della collocazione e della volumetria), che ha stravolto il territorio impedendo tale sviluppo, con gravi danni per l'economia stessa del paese. Vedesi, tra i tanti, il caso emblematico della Sicilia, la cui costa e' in larga maggioranza priva di strutture ricettive, ma costellata da una diffusa e caotica edilizia abusiva che ne impedisce pressoche' in modo ormai irreparabile lo sviluppo turistico. I punti sopravissuti, a parte i parchi naturali, hanno ormai l'aspetto di semplici residui. Semplici errori di pianificazione?

Affrontare la tematica del paesaggio significa dunque riflettere non tanto o solo su un problema di carattere estetico ma anche e soprattutto etico. Nonche' legislativo. Significa pensare come e se la nostra legislazione tutela il nostro territorio. Vuole dire educare ogni cittadino al rispetto del territorio che e' un bene collettivo. L'ambiente non e' un bene da consumare. L'uomo crea lo spazio e in qualche modo ne riflette l'immagine. Quale spazio sta creando l'uomo contemporaneo? In che modo questo spazio degradato modifica i comportamenti e l'esistenza stessa delle persone che lo abitano? Se l'uomo del passato ha saputo creare un paesaggio straordinario, come pensare un paesaggio che mantenga il suo legame con la storia e contemporaneamente sappia proiettarsi verso il futuro?

La mostra vuole mettere in luce il perdurare di questa continua e progressiva disgregazione del territorio. Una disgregazione che, in questi ultimi anni, si e' modificata nelle sue manifestazioni, senza pero' invertire la tendenza distruttiva e devastativa del recente passato. Forse, oggi, si costruiscono meno mostri di cemento, in compenso gli interventi edilizi sono piu' diffusi e pervasivi. Non ultimo, si assiste al parallelo e progressivo abbandono di quell'edilizia del passato che aveva caratterizzato da secoli il paesaggio italiano. Non si tratta solo dei numerosi villaggi di montagna, abbandonati lungo tutta la penisola, ma di quegli insediamenti agricoli, testimoni di una cultura rurale che e' stata per secoli un aspetto fondamentale della cultura italiana. E l'elenco potrebbe proseguire. Nove autori italiani (Andrea Abati, Matteo Balduzzi, Nunzio Battaglia, William Guerrieri, Alberto Muciaccia, Claudio Sabatino, Alessandro Vicario, Marco Zanta, Edoardo Winspeare), invitati espressamente dalla Galleria San Fedele a riflettere su queste tematiche, presentano il risultato delle loro ricerche. Una domanda ha attraversato la ricerca degli autori. Che cosa comunica questo paesaggio sofferente? Diversamente da molti progetti che si limitano ad affrontare in modo generico e libero il tema del territorio, attraverso la presa in esame di alcuni campioni significativi dal punto di vista delle tematiche (coste, citta', periferie, pianure), la mostra intende presentare alcune ricerche visive capaci di documentare o far riflettere sui diversi aspetti, tra i piu' esplicativi, del progressivo stravolgimento del paesaggio. Ci auguriamo che questa mostra possa costituire un piccolo tassello che possa educare ogni cittadino a rispettare l'ambiente.

La Galleria San Fedele ringrazia in modo particolare Pirelli Real Estate, per avere permesso la realizzazione di questa mostra.

Mostra a cura di: Gigliola Foschi, Critico e storico della fotografia; Andrea Dall'Asta S.I., Direttore Galleria San Fedele, Milano

Convegno a cura di: Massimo Venturi-Ferriolo, Ordinario di Estetica, Facolta' di Architettura e Societa' del Politecnico, Milano

Immagine: Marco Zanta

Inaugurazione: 25 novembre

San Fedele Arte
Via Hoepli 3a-b - Milano

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