Andrea Abati
Matteo Balduzzi
Nunzio Battaglia,
William Guerrieri
Alberto Muciaccia
Claudio Sabatino
Alessandro Vicario
Edoardo Winspeare
Marco Zanta
Gigliola Foschi
Andrea Dall'Asta
Sguardi da un territorio compromesso. L'obiettivo e' presentare alcune ricerche visive capaci di documentare o far riflettere sui diversi aspetti del progressivo stravolgimento del paesaggio. Opere di Nove fotografi italiani, per l'inaugurazione e' in programma un convegno a cura di Massimo Venturi-Ferriolo.
Sguardi da un territorio compromesso
Il paesaggio italiano e' oggi violato da una quantit?i interventi legali e abusivi che ne stanno completamente stravolgendo il senso. Assistiamo,
infatti, alla creazione di un'imponente e progressiva manipolazione del
territorio, senza alcun rispetto delle sue peculiarita' storiche e
ambientali. Come mai, invece, in molti paesi europei sono riusciti a
coniugare lo sviluppo economico sociale del paese senza compromettere la
qualita' del paesaggio? Anzi, talvolta, in tali paesi, quanto piu' e' aumentato
lo sviluppo, quanto piu' il paesaggio e' stato tutelato, le citta' salvaguardate dall'inquinamento, dal traffico e da un'edilizia puramente
speculativa. Al contrario, in Italia, una malintesa idea di progresso ha
permesso lo sviluppo di un'edilizia selvaggia, ha legittimato una crisi del
concetto stesso di legalita', un abusivismo vero e proprio o legalizzato,
un'assenza di regole edilizie, nonche'riipetuti condoni che hanno confermato
l'illegalita' l'hanno incentivata. In sintesi, il territorio italiano e'
stato privato della sua bellezza e del suo stesso linguaggio, punto di
arrivo di secoli di storia.
La qualita' del paesaggio e', di fatto, espressione della cultura, della
mentalita' di un popolo e della sua classe politica. L'aggressione al
paesaggio italiano non puo' quindi, essere solo il risultato esclusivo di
una semplice indifferenza verso l'ambiente, ma dovrebbe fare pensare al modo
con cui una societa' non e' in grado di pensare il proprio territorio come
bene comune, come patrimonio da salvaguardare. Quale tipo di cultura
politica, culturale e sociale ha potuto produrre una simile devastazione?
Quali modi di vivere e di abitare sono cambiati a tal punto da compromettere
quasi del tutto in pochi decenni un paesaggio straordinario? Quali valori
sono stati dimenticati o cancellati? Non possiamo inoltre dimenticare che,
non solo questa distruzione, segno di un degrado sociale e politico, inficia
la vivibilit?ma compromette uno sviluppo significativo del territorio.
Per esempio: l'Italia aveva un litorale costiero straordinario che avrebbe
potuto essere valorizzato e ottimizzato in termini turistici nel pieno
rispetto dell'ambiente. Invece, si e' preferito, nella maggioranza dei casi,
puntare su un'insensata disseminazione edilizia, spesso abusiva e senza
controllo (sia dal punto della qualit?della collocazione e della
volumetria), che ha stravolto il territorio impedendo tale sviluppo, con
gravi danni per l'economia stessa del paese. Vedesi, tra i tanti, il caso
emblematico della Sicilia, la cui costa e' in larga maggioranza priva di
strutture ricettive, ma costellata da una diffusa e caotica edilizia abusiva
che ne impedisce pressoche' in modo ormai irreparabile lo sviluppo turistico.
I punti sopravissuti, a parte i parchi naturali, hanno ormai l'aspetto di
semplici residui. Semplici errori di pianificazione?
Affrontare la tematica del paesaggio significa dunque riflettere non tanto o
solo su un problema di carattere estetico ma anche e soprattutto etico.
Nonche' legislativo. Significa pensare come e se la nostra legislazione
tutela il nostro territorio. Vuole dire educare ogni cittadino al rispetto
del territorio che e' un bene collettivo. L'ambiente non e' un bene da
consumare. L'uomo crea lo spazio e in qualche modo ne riflette l'immagine.
Quale spazio sta creando l'uomo contemporaneo? In che modo questo spazio
degradato modifica i comportamenti e l'esistenza stessa delle persone che lo
abitano? Se l'uomo del passato ha saputo creare un paesaggio straordinario,
come pensare un paesaggio che mantenga il suo legame con la storia e
contemporaneamente sappia proiettarsi verso il futuro?
La mostra vuole mettere in luce il perdurare di questa continua e
progressiva disgregazione del territorio. Una disgregazione che, in questi
ultimi anni, si e' modificata nelle sue manifestazioni, senza pero' invertire
la tendenza distruttiva e devastativa del recente passato. Forse, oggi, si
costruiscono meno mostri di cemento, in compenso gli interventi edilizi sono
piu' diffusi e pervasivi. Non ultimo, si assiste al parallelo e progressivo
abbandono di quell'edilizia del passato che aveva caratterizzato da secoli
il paesaggio italiano. Non si tratta solo dei numerosi villaggi di montagna,
abbandonati lungo tutta la penisola, ma di quegli insediamenti agricoli,
testimoni di una cultura rurale che e' stata per secoli un aspetto
fondamentale della cultura italiana. E l'elenco potrebbe proseguire.
Nove autori italiani (Andrea Abati, Matteo Balduzzi, Nunzio Battaglia,
William Guerrieri, Alberto Muciaccia, Claudio Sabatino, Alessandro Vicario,
Marco Zanta, Edoardo Winspeare), invitati espressamente dalla Galleria San
Fedele a riflettere su queste tematiche, presentano il risultato delle loro
ricerche. Una domanda ha attraversato la ricerca degli autori. Che cosa
comunica questo paesaggio sofferente? Diversamente da molti progetti che si
limitano ad affrontare in modo generico e libero il tema del territorio,
attraverso la presa in esame di alcuni campioni significativi dal punto di
vista delle tematiche (coste, citta', periferie, pianure), la mostra intende
presentare alcune ricerche visive capaci di documentare o far riflettere sui
diversi aspetti, tra i piu' esplicativi, del progressivo stravolgimento del
paesaggio. Ci auguriamo che questa mostra possa costituire un piccolo
tassello che possa educare ogni cittadino a rispettare l'ambiente.
La Galleria San Fedele ringrazia in modo particolare Pirelli Real Estate,
per avere permesso la realizzazione di questa mostra.
Mostra a cura di: Gigliola Foschi, Critico e storico della fotografia; Andrea Dall'Asta S.I., Direttore Galleria
San Fedele, Milano
Convegno a cura di: Massimo Venturi-Ferriolo, Ordinario di Estetica, Facolta' di Architettura e Societa' del Politecnico, Milano
Immagine: Marco Zanta
Inaugurazione: 25 novembre
San Fedele Arte
Via Hoepli 3a-b - Milano