Galleria Coppede'
Rimini
via Cairoli, 109
0541 786214
WEB
Mauro Dallonda
dal 11/5/2006 al 11/6/2006

Segnalato da

Nicoletta Coppede' Pareti



approfondimenti

Mauro Dallonda
Sara Polidori



 
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11/5/2006

Mauro Dallonda

Galleria Coppede', Rimini

Il tema principale dell'esposizione sono particolari di nudi di donna con tecnica inconsueta per un figurativo, acquarelli su tela. A cura di Sara Polidori.


comunicato stampa

Particolari

Nudita', sesso, erotismo. Il corpo svelato e' il soggetto proposto da Mauro Dallonda. I suoi nudi invadono il nostro immaginario sfruttando la possibilita' di comunicazione del corpo come linguaggio autoreferenziale. Essi sono raffigurati dall’artista come manifesti di corporeita' replicati all’infinito, i quali propagano sensuale volutta', erotismo sterile ed istinti malinconici, senza alcuna traccia di perfezione ed armonia delle carni. Le sue donne non sono contenitori della bellezza “sottovuoto", bensi' immagini di sensi perduti nelle fragili e morbide anatomie frammentate. Le nudita' si trasformano in strumenti di sperimentazione mediante la pennellata fluida ed elegantemente allungata, che definisce il dolore dell’epoca nella quale viviamo. L’artista esemplifica desiderio e sublimazione servendosi di un tratto rapido e di una estetizzante tensione espressiva del corpo nudo. Questi fisici si nutrono di significati simbolici di enorme e potenziale spessore.

Sono donne della porta accanto coscienti e consapevoli del mutamento e del tramonto delle certezze scientifiche, sociali, tecnologiche e delle angosce esistenziali. I loro sguardi suggeriscono l’unico dato invidiabile dell’esistenza; l’esperienza, il terreno primario nella costituzione dell’identita' e il mezzo ineludibile di ogni relazione con il mondo. Nei dipinti di Mauro, la nudita' e' sempre inquietante, istigatrice e sorprendente. In essi campeggia la forma leggiadra e contornata da una lieve zona cromatica che testimonia la vulnerabilita' delle sue donne, che non risiede nel corpo, bensi' nella sua essenza, in un forte impatto visionario che commuove ed esalta l’inno all’intimita'. Mauro Dallonda e' un osservatore.

Egli non cerca mai esagerazioni, poiche' si serve degli effetti molli, cedevoli e soffici dell’epidermide per attraversare la realta' stessa, senza utilizzare una piacevole forzatura. Nelle tele dell’artista non esistono narrazioni, ma impatto con il corpo; o meglio, la psiche affiora attraverso l’ostentazione del corpo, che e', in definitiva, il grande protagonista dell’arte di Dallonda. Queste donne sono una miscela di probabilita', realta', giovinezza, sprezzo, mascheramento, identificazione, seduzione e distinzione. Il corpo femminile comunica, esprime ed imprime al dialogo un principio di adescamento e parallelamente rilancia un circuito di nuova liberta'. Nella pittura di Mauro il corpo “vede"; dallo sguardo altrui viene straziato e incensato, desiderato e umiliato, esso tenta di reagire distinguendosi con un particolare. Il progressivo deformarsi delle proporzioni dei nudi, dipende dall’ideale espressionistico di naturalezza ed istantaneita', che fa rivivere il temperamento umano nella sua piu' “nuda" completezza.

Le forme anatomiche divengono un viaggio alla scoperta di un territorio inconscio; una perfetta incarnazione del perturbante freudiano, di qualcosa che ci appartiene ed e' familiare, ma che diventa sconosciuto e misterioso. La nudita' e' in qualche modo vissuta ed osservata in maniera naturale, spontanea ed innocente. Rivela senza veli la propria situazione sessuale, togliendo qualsiasi residuo di pudore ed incertezza e rafforza cosi', la decisione di fare chiarezza. I corpi di Mauro hanno la funzione di mettere in risalto la volonta' di guardare e analizzare attentamente se stessi e il mondo in cui si vive. Sara Polidori.

Inaugurazione: Sabato 13 maggio alle ore 17:30

Galleria Coppede'
via Cairoli, 109 - Rimini

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