Cantieri Goldonetta Cango
Firenze
via Santa Maria, 25
055 2280525 FAX 055 222377
WEB
Un respiro
dal 7/11/2006 al 11/11/2006
Da mercoledi' 8 a sabato 11 novembre ore 21. Domenica 12 novembre ore 17

Segnalato da

Simona Nordena




 
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7/11/2006

Un respiro

Cantieri Goldonetta Cango, Firenze

La democrazia del corpo. Il lavoro nasce da una riflessione sul testo teatrale "Respiro" di Samuel Beckett. Elementi costitutivi sono due collaborazioni artistiche: il lampadario di cristallo "Grande Oriente" e' opera dell'artista Flavio Favelli, il suono del respiro e' stato realizzato con Francesco Giomi e il Centro Tempo Reale Firenze.


comunicato stampa

La democrazia del corpo

Il lavoro nasce da una riflessione sul testo teatrale Respiro di Samuel Beckett, dove tutto si concentra sull'indicibile eternita' di un respiro che dischiude l'immagine abbacinante di rifiuti eterogenei cosparsi sulla scena: li' si apre il sipario, la luce fioca lascia intravedere oggetti abbandonati a terra, rifiuti. Un piccolo grido. Poi il suono di un respiro: durante l'inspirazione la luce aumenta di intensita'; qualche secondo di sospensione. Segue l'espirazione e la luce torna fioca, all'intensita' iniziale. Di nuovo il piccolo grido. Qualche istante di attesa; poi sipario.

Una donna sola in scena pratica esercizi fisici, introspettivi e figurativi nello spazio di un respiro, nella bolla pneuma, compresa tra l'inspirazione e l'espirazione. Una seconda donna -un doppio, una complice, l'ombra e l'anima. Il lavoro si costituisce metricamente, secondo una disposizione di silenzi e luci. La gesticolazione e l'apparizione della figura si offrono esattamente come il balbettio della parola. Elementi costitutivi e fondanti del lavoro derivano da due collaborazioni artistiche: il grande lampadario di cristallo "Grande Oriente" e' opera dell'artista Flavio Favelli; il suono del respiro e' stato realizzato con Francesco Giomi e il Centro Tempo Reale Firenze.

Qui vi e' presenza di corpo, che non e' la metafora dei rifiuti, ma un rimasuglio organico addobbato nell'atto assoluto di lasciarsi attraversare dall'aria, da un respiro che prima compone il corpo concavo per poi trovarlo incavo alla fine. Si sviluppa un vocabolario di gesti unici, depositati in uno spazio abbandonato. Spazio concepito attraverso i resti dei corpi e dei gesti, che portano allo stupore, alla solitudine, al conflitto, alla visione della morte, al non esserci. Un catalogo, bestiario della natura umana dai timbri marginali, apparentemente nascosti, rivela una metrica temporale agghiacciante, fredda tanto da sconfinare ogni volta in continue domande sul corpo, sull'essenza della figura umana.

Le figure che appaiono alludono a clown; con loro si narra di un tempo lentissimo, di esercizi sulla lentezza non fisica ma temporale, di gesti infimi e banali, di gesti balordi sul senso dell'esistenza. Fotografie come un canto finale, preludio di un ultimo svuotamento. E' questa la mia casa?

Virgilio Sieni

Mano nella mano con eguale passo faticoso vanno. Nella mano libera -no. La mano libera vuota. La schiena voltata entrambi chini con eguale passo faticoso vanno. La mano del bambino tesa per afferrare la mano che lo tiene. Tenere la presa della mano del vecchio. Tenere ad essere tenuto. Continuare ad arrancare e non recedere mai. Lentamente senza mai una pausa nell'incedere e senza mai recedere. La schiena voltata. Entrambi chini. Uniti dal tenere la mano che tiene la mano. Incedere all'unisono. Un'ombra. Un'altra ombra. (S. Beckett)

Un Respiro, di Virgilio Sieni e' un lavoro di quelli che meritano di restare a lungo nella memoria collettiva di chi ama la danza e il teatro. Un lavoro sul passare della vita tra incanto e fine, affanno e contemplazione. Lo espongono in scena due donne, ogni volta piu' straordinarie nello svuotarsi di ogni orpello di superficie per regalarci una riflessione sull'umanita' attraverso un danzare mai scontato, nel quale il virtuosismo tecnico e' verita' dell'esserci. (Francesca Pedroni - Il Manifesto 07/05/06)

Regia coreografia e luci di Virgilio Sieni, con Simona Bertozzi e Ramona Caia. Opere di Flavio Favelli. Musiche Francesco Giomi, Joe Hisaishi.

Ufficio Stampa Simona Nordera
cangopress@sienidanza.it

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