Studioventicinque
Milano
via Col di Lana, 14
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Les c. du cinema
dal 20/5/2001 al 4/6/2001
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Segnalato da

Elena Di Raddo




 
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20/5/2001

Les c. du cinema

Studioventicinque, Milano

All'interno del programma annuale dello Studioventicinque e del progetto di Tufano dedicato al tema "Creare lasciando creare": Giancarlo Norese, "Les c. du cinema" a cura di Elena Di Raddo: Lunedi' 14 maggio ore 19,30 Nicola Pellegrini. Lunedi' 21 maggio ore 19,30 Paola Di Bello. Lunedi' 28 maggio ore 19,30 Francesco Tedeschi. Lunedi' 4 giugno ore 19,30 Marco Vaglieri.


comunicato stampa


All'interno del programma annuale dello Studioventicinque e del progetto di Tufano dedicato al tema CREARE LASCIANDO CREARE

Giancarlo Norese. "Les c. du cinéma"

a cura di Elena Di Raddo

Lunedì 14 maggio ore 19,30 Nicola Pellegrini
Lunedì 21 maggio ore 19,30 Paola Di Bello
Lunedì 28 maggio ore 19,30 Francesco Tedeschi
Lunedì 4 giugno ore 19,30 Marco Vaglieri

Lasciare che gli altri possano avere uno spazio entro cui esprimersi è il principio su cui si basa, da alcuni anni, il progetto artistico di Tufano, che si prefigge di "creare lasciando creare", dare forma alle idee di altri artisti o critici.

In tale contesto si colloca, per i mesi di maggio e giugno, il lavoro di Norese che, a sua volta, invita tre artisti e un critico a presentare un film che ha per loro un significato particolare e che, quindi, a loro volta sono chiamati a servirsi del linguaggio e delle idee già espresse da un regista per comunicare qualcosa della loro individualità. Il ciclo si chiude, così, su se stesso, generando nel contempo una curiosa interazione tra pensieri e idee, tra gruppi e individui.

Il lavoro Giancarlo Norese non ha confini, di spazi, di materiali, di oggetti, di idee. E' un'arte che si forma attraverso i dialoghi degli amici, degli artisti e dei critici, che prende forma tra le discussioni dei galleristi e dei curatori.

E' un'arte che non cerca definizioni, ma incontri, che si chiamano residenze o riunioni o rapporti mediali. Un lavoro che si può definire "condiviso" e che appartiene a un contesto che non è neppure uno specifico ambito dell'arte, come la si intende tradizionalmente, se non fosse che si crea, per caso, tra i partecipanti al mondo artistico.

L'arte "condivisa" va oltre l'opera, sta ai margini, o sopra, alla creazione estetica, ne indaga l'ambito, il contesto, le relazioni, appunto. Perché l'arte contemporanea non si riduce ai muri delle gallerie e dei musei, sconfina nei rapporti, si mischia a contenuti che appartengono alla vita di chi partecipa all'arte, di chi realizza o no opere d'arte.

Tale operazione artistica può in questo senso portare alla chiusura su se stessa, limitare la sua azione a un gruppo ben individuato della società. Del resto solo apparentemente aperta è l'esperienza di "Oreste", della quale Norese è copromotore e organizzatore.
Un circuito aperto alle esperienze diverse di arte nel panorama internazionale, ma nello stesso tempo, un luogo in cui ci si confronta con lo specifico artistico: come un virus informatico che può stravolgere meccanismi della società contemporanea, ma che si genera soltanto nell'ambito di un determinato sistema. Il coinvolgimento del pubblico rimane a livello puramente formale, contenutistico.

In fondo, chi sta fuori è la materia vera dell'opera d'arte. Perché l'esterno è fatto di altre relazioni, di altri sistemi, di altri contesti che obbediscono a regole: psicologiche, sociali, politiche. Nel microcosmo di questa condivisione dell'operazione artistica, tali sistemi interagiscono e si confrontano, ma senza una vera partecipazione, né contenuti ideologici che propongano modelli o comportamenti sociali. L'arte condivisa produce, invece, e si nutre di progetti, come quello ideato da Norese per lo Studioventicinque.

STUDIOVENTICINQUE Associazione Culturale
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