Fondazione Bevilacqua La Masa - Palazzetto Tito
Venezia
Dorsoduro, 2826 (Palazzetto Tito)
041 5207797 FAX 041 5208955
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Stanley Kubrick
dal 2/9/2001 al 30/9/2001
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FBLM




 
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2/9/2001

Stanley Kubrick

Fondazione Bevilacqua La Masa - Palazzetto Tito, Venezia

Ladro di sguardi. La Fondazione Bevilacqua La Masa ripropone il tema della fotografia e presenta la mostra "Stanley Kubrick - Ladro di sguardi" una esposizione centrata sull'opera del regista quando era ancora uno sconosciuto fotoreporter, che e' stata inaugurata il 31 agosto alle ore 18.00 nella sede di S.Barbara Dorsoduro 2826 Venezia. La mostra, curata da Enrico Ghezzi, presenta 59 fotografie in bianco e nero che Kubrick ha realizzato nell'arco di cinque anni (1945-49) per la rivista americana "Look".


comunicato stampa

Ladro di sguardi

La Fondazione Bevilacqua La Masa ripropone il tema della fotografia e dopo il successo confermato dalle mostre dello scorso anno dedicate alla fotografa Shirin Neshat, al sudafricano Zwelethu Mthetwa e alle foto del regista Abbas Kiarostami, presenta ora la mostra "Stanley Kubrick - Ladro di sguardi" una esposizione centrata sull'opera del regista quando era ancora uno sconosciuto fotoreporter, che e' stata inaugurata il 31 agosto alle ore 18.00 nella sede di S.Barbara Dorsoduro 2826 Venezia. La mostra, curata da Enrico Ghezzi, presenta 59 fotografie in bianco e nero che Kubrick ha realizzato nell'arco di cinque anni (1945-49) per la rivista americana "Look".

L'affinità' di Kubrick per la fotografia fu altrettanto immediata di quella per gli scacchi. La fotografia è l'arte del solitario, del voyeur, e questa sarebbe stata una delle caratteristiche dominanti della sua età adulta.

Nelle sue fotografie, però si nota già quella spiccata caratteristica che due grandi cultori dell'immagine come Orson Welles e David Lean gli riconoscevano: la sua capacità di conferire all'immagine una valenza narrativa.

La sua curiosità onnivora lo spingeva ad andare a caccia di inquadrature. Portava la Graflex in una borsa di carta, in parte perché era troppo grande e pesante per una cinghia a tracolla, ma anche perché la vista di una macchina cosi grande avrebbe messo sulla difensiva i suoi soggetti. Ma con la macchina nascosta in una borsa, con una apertura in alto in modo da poter inquadrare e l'obiettivo che sbucava da un buco della carta, Kubrick poteva scattare immagini quasi inosservato.

Verso la fine del 1948 "Look" gli affidò un servizio fotografico che coprisse la giornata di un pugile peso medio, il ventiquattrenne Walter Cartier. Prizefighter, ovvero pugile professionista, risulterà un ambizioso fotoracconto, fluido e chiaro: il risveglio del pugile nel suo appartamento, il peso, l'allenamento, il combattimento a Jersey City, vinto per K.O.

Per Kubrick la boxe emanava il fascino della violenza divenuta arte. Tra le foto, una in particolare emanava questa sensazione. Cartier si trova nello spogliatoio, è a petto nudo, in pantaloncini, i guantoni sulle ginocchia, lo sguardo rivolto verso l'alto - lontano dall'obiettivo - per raccogliere le forze prima del combattimento. La sola luce presente piove dal soffitto e crea un'ombra attorno agli occhi, enfatizzando gli zigomi alti. Usando il suo angolo di ripresa favorito, Kubrick lo trasforma in un emblema di mascolinità o, come qualcuno avrebbe sottolineato, di omoerotismo. Da questa singola immagine era ovvio che Kubrick aveva altro da dire sul mondo della boxe, altre profondità da sondare tramite un sapiente uso delle immagini. Il pugile Cartier divenne il soggetto protagonista del primo lungometraggio - documentario prodotto e girato da Kubrick.

Kubrick lavorò cinque anni alla redazione di "Look"ed il suo lavoro sulle immagini "rubate" alla vita anticipa e incornicia la direzione della sua futura carriera, come un lungo "storyboard" preparatorio di un film.

Immagine: L'anticamera del dentista (Dentist's Office), Look, 1 ottobre 1946

Apertura mostra 1 settembre 30 settembre Orario 15.00-19.00 chiuso il martedì

Ingresso £. 5.000

Fondazione Bevilacqua La Masa Palazzo Tito S. Barnaba, Venezia, tel.041/5207797 - 041/5208879 fax 041/5208955

Ufficio Stampa - Gianna Rossi

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