Listen, listen! Personale di scultura. Partendo dalla Parola, sovrana indiscussa di ogni forma comunicativa, Canato si addentra poeticamente in un'intima analisi introspettiva, colma di ricchezza e profondita' di contenuti.
La galleria Jones & Truebenbach è lieta di annunciare l'apertura della
stagione 2008 con la mostra personale dell'artista italiano Diego Canato,
dal titolo Listen, listen!, venerdì 25 gennaio alle ore 18.00.
Giovane scultore nato a Torino nel 1972, Diego Canato rappresenta da un
lato l'esperienza italiana, torinese nello specifico, dall'altro si
inserisce nel più ampio contesto europeo, dando luogo ad un'equazione di
valenza internazionale di cui le incognite si identificano con valori
universali.
Tale apertura favorisce una dinamica moltitudine di soluzioni artistiche:
la matericità scultorea si arricchisce, infatti, di elementi "pittorici",
e attraverso il video e attraverso la peculiarità del disegno,
concretizzando una squisita ed essenziale polivalenza formale.
La complessità del lavoro di Canato, difficile da connotare e risolvere
entro una formula specifica, deriva dalla coesistenza di un atteggiamento
possibilistico e dai molteplici campi d'indagine a cui l'artista stesso si
rivolge.
In altre parole, si tratta di una ricerca sempre in evoluzione, cangiante
e mutevole; essa fa tesoro di ogni esperienza significativa, senza però
mai abbandonare completamente le proprie radici, gli elementi di partenza.
E' un movimento vorticoso che da terra avanza verso l'infinito.
In quest'atmosfera, più mitteleuropea che sensibile alla tradizione
italiana, gravitano tematiche, concetti e i percorsi emotivi che
caratterizzano la sua arte.
Partendo dalla Parola, sovrana indiscussa di ogni forma comunicativa,
Canato si addentra poeticamente in un'intima analisi introspettiva, colma
di ricchezza e profondità di contenuti determinati dalle più intime
confessioni dell'anima, che, bisognosa di essere ascoltata e di ascoltare,
scaturisce un vivace dibattito dove i partecipanti risultano gli
spettatori stessi.
La forma di malessere interiore vissuto come una mancata comunicazione,
una frase non sentita, un messaggio andato perso, che emerge talvolta
dalla scarna necessità estetica, interagisce con la realtà, con l'esterno,
poiché accanto alla denuncia di un disagio esistenziale e in senso più
ampio sociale si oppone sempre uno sforzo spasmodico di credere comunque
alla possibilità di una morale positiva capace di costituire una valida
alternativa ad un male incoercibile.
Inaugurazione 25 gennaio 2008
Jones & Truebenbach Galerie
Aachener Str. 29 - Koln
Ingresso libero