Primo Marella Gallery
Milano
viale Stelvio, 66
02 87384885 FAX 02 87384892
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Kerim Ragimov
dal 14/10/2008 al 14/11/2008

Segnalato da

Primo Marella Gallery



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Kerim Ragimov



 
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14/10/2008

Kerim Ragimov

Primo Marella Gallery, Milano

Il mondo di immagini di Ragimov e' un mondo di segni. La serie pittorica Metro' e' stata realizzata sulla base di fotografie scattate da Ragimov, cosi' come un suo video e' all'origine dei quadri utilizzati per l'installazione Pieta'. L'artista non considera le sue tele come prodotti autonomi della pittura da cavalletto, ma pensa per conglomerati di opere - serie, cicli, progetti talora aperti nel loro divenire.


comunicato stampa

Primo Marella Gallery ha il piacere di presentare la mostra dell'importantissimo artista russo Kerim Ragimov. Kerim Ragimov torna in Italia dopo il l'incredibile successo già riscontrato nella mostra "Progressive nostalgia" presso Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato nel 2007. Ad accompagnare la mostra un catalogo monografico con testo critico di Viktor Misiano, che ben accompagna alla scoperta della complessità di questo artista.

"Il mondo di immagini di Kerim Ragimov è un mondo di segni. (...) «Autoambulanze alla fermata del metrò» è una riproduzione fotografica di alcune autoambulanze col caratteristico simbolo della croce rossa. La serie pittorica «Metrò» è stata realizzata sulla base di fotografie scattate da Ragimov, così come un suo video è all’origine dei quadri utilizzati per l’installazione «Pietà». (...) Tale ammissione del carattere mediatico della realtà – essenziale per Ragimov – ha tutta una sua tradizione all’interno dell’arte russa. (...) Kerim Ragimov non considera le sue tele come prodotti autonomi della pittura da cavalletto, ma pensa per conglomerati di opere – serie, cicli, progetti talora “aperti” nel loro divenire. (...) Ragimov definisce la sua prassi come un work in progress, ossia come un’opera che riflette la totalità delle sue opere realizzate e di quelle che ancora non lo sono. (...) A differenza di molti artisti russi, in Ragimov la realtà mediatica è lineare e unidimensionale. (...) Per lui la realtà mediatica è post- storica e pertanto priva di nessi casuali. (...) Lavorando con i segni visuali dei media, Ragimov non può ignorare il fatto che il proprio materiale iconico, ossia la condizione d’esistenza della superficie mediatica, sia la sua visibilità. Ma i segni possono essere visibili solo a patto di essere illuminati per questo motivo Ragimov rientra in quella corrente d'artisti che insistono sulla luce come presupposto dello sguardo. (...) Ricopiando scrupolosamente le immagini tecniche, egli le traspone in grandi formati, traendo dalla loro anonima banalità un effetto di suggestione metafisica. Egli costringe l’immagine tecnica a illuminarsi di una luce trascendente, avvicinandola all’Immagine originaria e ieratica dell’icona. (...) L’idea fondamentale di Ragimov è dunque quella di tradurre l’immagine tecnica (un’immagine di second’ordine) nell’immagine originaria, arcaica e magica. (...) Egli individua lo scopo della sua tecnica mediatica nello svolgere una funzione di medium. (...) Quasi per costringerci a un confronto oculare con gli spettri dell’umano che invano abbiamo tentato di scacciare. (...)"
dal testo di Viktor Misiano, 2008

OPENING Mercoledì 15 Ottobre 2008 Ore 19
Performance dalle 19 alle 22

Primo Marella Gallery
Viale Stelvio 66 (angolo Via Lepontina), Milano

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