Galleria Cesare Manzo
Roma
vicolo del Governo Vecchio, 8
06 93933992
WEB
Carola Spadoni
dal 29/1/2009 al 13/3/2009
mart-ven 16-20; sab 15,30-19

Segnalato da

Galleria Cesare Manzo




 
calendario eventi  :: 




29/1/2009

Carola Spadoni

Galleria Cesare Manzo, Roma

The Sudden Outpost. La mostra segna una nuova fase nel percorso dell'artista. Attraverso banners, coperte e stoffe ricamate, assemblaggi, foto, light box, super 8 e video, Spadoni conduce sulla pista di un percorso nella cultura popolare italiana, americana e indiana, attraverso un assemblaggio narrativo. A cura di Laura Cherubini.


comunicato stampa

a cura di Laura Cherubini

La riflessione sul cinema attraversa tutto il lavoro di Carola Spadoni. In una prima fase come filmmaker realizza video e film come Al confine tra il Missouri e la Garbatella (1997) e Giravolte (2001), con le installazioni Dio è morto (2003), Live Trough This (2006), Ossi d’eco (2007) si afferma un’idea di mise en espace del cinema. The Sudden Outpost, la mostra presentata nella galleria di Cesare Manzo a Roma, segna una nuova fase nel percorso di lavoro di Carola Spadoni. Attraverso banners, coperte e stoffe ricamate, assemblaggi, foto, light box, super 8 e video l’artista ci porta sulla pista di un percorso nella cultura popolare italiana, americana e indiana. Si tratta di un unico grande assemblaggio narrativo, un lavoro basato sull’idea, tipicamente americana, di patchwork. Il riferimento è il contesto romano e newyorkese da cui proviene, i viaggi, le passioni culturali e il vissuto. Le adiacenze e le contraddizioni che questo percorso apre.

La carta da pacchi è da sfondo a questo avamposto improvviso dove i banners riprendono slogan, frasi emblematiche o banali, di recente memoria ed attuali, sempre dissacranti e pungenti. I veloci paesaggi americani delle light box sono stampe da fotogrammi Super 8 Kodakrome, un tipo di pellicola che la Kodak non fabbrica più: come molti artisti oggi Spadoni sente il fascino di tecnologie obsolete, provenienti da un passato prossimo. Un mandala fatto di stoffe (seta, shantung, cotone, tulle) e stampe da foto è montato a parete (al MART di Rovereto per la mostra Eurasia la stessa formazione concentrica, più grande e dai colori variegati era posata a terra): alcune delle foto sono state scattate nella capitale del Rajasthan, Jajpur, e presentano immagini di strumenti per la misurazione del tempo altre sono state scattate nel deserto del Thar. Una delle strategie di lavoro di Carola Spadoni consiste nel rimettere in contesto parti di lavoro già fatto, ne sono esempio le foto tratte da Dio è morto, un anti-western con una silenziosa ed incessante protagonista femminile. Cosi’ come l’intreccio di materiali commerciali, conservati e trovati.

Una chiave di lettura di questa ricca e complessa installazione multimediale è in Stay gold, foto scattata in Arizona che l’artista tiene con sé da quindici anni. Inquadra una sorta di backstage, il retro di un cartellone pubblicitario situato in un luogo marginale, un angolo periferico dallo squallido e fascinoso aspetto. Si tratta di uno dei tipici luoghi borderline scelti dall’artista, siti reali e mentali al tempo stesso. Stay gold è una frase idiomatica americana, un monito a non inaridirsi e a mantenere un’integrità, che si allarga dal singolare al plurale, dall’individuo alla collettività: “Resta così!”. (Laura Cherubini)

Sarà edito un catalogo con un testo della curatrice, che verrà presentato in occasione del finissage della mostra.

Inaugurazione venerdì 30 gennaio 2009 h 18,30

Galleria Cesare Manzo
Vicolo del Governo vecchio 8, Roma
Orari: dal martedì al venerdì 16-20; sabato 15,30-19
ingresso libero

IN ARCHIVIO [19]
Luca Vitone
dal 24/2/2011 al 14/5/2011

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede